Riapriamo le fabbriche con le necessarie precauzioni
Il Corriere della Sera del 12 aprile 2020 ha pubblicato la lettera di un socio ALDAI-Federmanager.
Socio ALDAI Federmanager - Consulente ottimizzazione costi aziendali - achille.ratti17@gmail.com
Il Corriere della Sera ha pubblicato la mia lettera «Obbligo di sanificare imitando la Cina» e ribadisco l'importanza di pensare alla salute delle persone, assicurando contemporaneamente prospettive di vita e benessere. Dopo due mesi dalla diffusione del coronavirus il 90% delle gradi fabbriche cinesi ha ripreso le attività produttive e hanno riaperto il 53% delle piccole imprese. La Cina è l'unico Paese riuscito a domare o per lo meno a tenere sotto controllo l'epidemia con l'accurata sanificazione di: strade, stazioni, mezzi di trasporto, uffici, ospedali e fabbriche. Un mio conoscente ha una fabbrica di componenti per l'industria automobilistica in Brianza e una in Cina, vicino alla regione di Hubei, primo focolaio del contagio. Il 24 febbraio lo stesso referente governativo, che aveva ordinato a gennaio la chiusura, ha verificato il rispetto degli strettissimi protocolli sanitari per tutti i dipendenti: mascherine, guanti, calzari, visiere e misure tassative per l'osservanza delle distanze di sicurezza fra gli operatori, le procedure giornaliere per sanificare gli ambienti di lavoro e macchine utilizzate per la produzione. La fabbrica in Cina è stata riaperta a fine febbraio e nessun operatore si è ammalato. La fabbrica in Brianza è ancora chiusa.