Insoliti percorsi d’arte

L’ultimo libro di Noemi Di Gioia e Giuseppe Tarditi

Noemi di Gioia

Scrittrice
Il libro Insoliti percorsi d’arte, scritto da Noemi Di Gioia e Giuseppe Tarditi, edito da Mimesis, contiene un’interessante prefazione di Vittorio Sgarbi e si presenta sia in formato cartaceo che in formato e-book. 

Si articola in nove percorsi tematici, nei quali tramite il prisma dell’opera artistica vengono analizzati gli aspetti salienti della condizione umana. Ne sono un esempio le varie contraddizioni che caratterizzano la nostra esistenza, basti pensare che noi siamo dotati di razionalità, ma anche di irrazionalità, oppure che ciascuno di noi è un’entità a sé, ma anche una parte del tutto. 
Tutte le antitesi creano in noi una sorta di scomposizione e ci mettono in una condizione di disorientamento, di incertezza e di sofferenza, per cui ogni volta siamo costretti a cercare un punto di equilibrio tra opposte tendenze.  Questa coincidenza che si trova difficilmente nell’esistenza può, però, essere raggiunta in arte. L’arte, infatti, rendendo concreto l’universale, attua una sintesi degli opposti in un’immagine che è al tempo stesso concreta ma universale, astratta ma reale. Ne è un esempio la raffigurazione della Madonna nella Pietà di Michelangelo, in cui l’artista ha raggiunto una sintesi tra due concetti, Vergine e Madre, che sul piano razionale non trovano una spiegazione e un punto di incontro.

Dalla rappresentazione di alcuni personaggi di Manet, Degas e Van Gogh emerge, poi, nelle pagine del libro, il vuoto interiore e il senso di insicurezza e spesso anche di autosvalutazione che comporta la solitudine, ogni volta che risulta imposta. In particolare, nei personaggi di L’assenzio di Edgar Degas oppure della Sera sul viale Karl Johann di Edvard Munch il sentirsi soli, pur trovandosi in coppia o tra la folla, è il riflesso di un profondo disagio e di un senso di inadeguatezza che generano un forte dolore emotivo. 

Tra i vari temi del libro viene anche sviluppato il rapporto tra l’uomo e il lavoro, inteso come mezzo di libertà ed espressione di dignità. Sono proprio gli umili contadini di Millet e di Van Gogh, dai visi sgraziati e dai vestiti sporchi e logori, a essere raffigurati come depositari di valori eterni, quali il senso di responsabilità, di sacrificio e di dedizione al lavoro.

Attraverso l’analisi delle opere d’arte sono state approfondite anche le grandi trasformazioni che hanno caratterizzato la storia dell’uomo. Nella Cacciata dei progenitori dall’Eden di Masaccio, per esempio, l’Umanesimo trova una delle sue massime espressioni. La determinazione con cui Eva avanza verso la sua nuova condizione fa pensare alla risolutezza dell’uomo umanista che con l’ideologia antropocentrica inizia una nuova epoca. 

Nelle ultime pagine del libro si assiste a un progressivo passaggio dalla visione umanista dell’uomo faber fortunae suae alla decostruzione della sua centralità. Appare, infatti, “una decomposizione dell’umanità, che dalla consolazione umanista-rinascimentale è andata precipitando”, per usare le parole di Sgarbi nella prefazione, fino ad arrivare, con il ritratto di Marilyn Monroe di Andy Wahrol, al punto più alto di svilimento della figura umana. L’attrice/donna diventa, infatti, un prodotto della cultura dell’epoca e un desiderio di massa, alla stregua di un qualsiasi prodotto commerciale, come i barattoli di zuppa Campbell o le bottiglie di Coca Cola.
SAVE THE DATE

La presentazione del libro Insoliti percorsi d'arte  si terrà 

mercoledì 13 marzo 2024 alle ore 17:30 
presso la Sala Viscontea Sergio Zeme

Per partecipare è necessaria la registrazione su www.aldai.it

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