Dove va l’idroelettrico italiano ?

Facciamo il punto sulla situazione energetica italiana: cosa ci attende dalle strategie, ad oggi delineate per la valorizzazione e lo sviluppo del patrimonio esistente, che coinvolgono espressamente la fonte idroelettrica?

Livio Magri

Socio Federmanager e componente del Gruppo di Lavoro Energia Ecologia ALDAI

Situazione 

Nel 2018 la potenza efficiente lorda di Energia Elettrica installata in Italia ammontava a 118.000 MW di cui circa 53.000 da fonte rinnovabile, a quest’ultima contribuivano circa 30.000 MW da fonte Solare ed Eolica e circa 23.000 MW da fonte Idroelettrica. 

La produzione lorda di Energia Elettrica ottenuta da questa potenza si è attestata attorno ai 290 TWh, facendo registrare un incremento di circa il 10% rispetto al 2017, da attribuire totalmente alla fonte idroelettrica che ha superato i 50 TWh. I consumi richiesti tuttavia sono risultati ancora una volta superiori alla produzione e pari a 303,5 TWh.

Considerando che dalla produzione lorda vanno detratti i servizi ausiliari : 9,8 TWh, nonchè l’energia destinata ai pompaggi : 2,3 TWh, la produzione netta di energia immessa in rete è risultata di ca. 278 TWh. A quest’ultima vanno poi tolte le perdite di rete: ca.18 TWh, alla fine restano utili solo 260 TWh, e la quota restante per soddisfare i consumi, pari a circa 43,5 TWh e cioè oltre il 14,3 %, viene ad essere coperta dalle importazioni.
Risulta evidente come nel settore della produzione di energia elettrica ci sia ancora molto da fare sul fronte della riduzione di dipendenza dall’importazioni che ci vede da decenni dipendenti poco
meno della percentuale coperta dall’idroelettrico.

Fonti Rinnovabili

Per quanto riguarda le fonti rinnovabili, l’Italia ha già superato nel 2017 l’ obiettivo europeo per il 2020 che fissava al 17% i consumi di energia elettrica provenienti da fonte rinnovabile. Si è infatti superato il 18 %, calcolato secondo le regole statistiche europee che prevedono un valore normalizzato sulla media degli ultimi 5 anni per l’eolico e degli ultimi 15 anni per l’Idroelettrico. 
 

Obiettivi delineati 

La proposta italiana di PNIEC ( Piano Nazionale Integrato per l’Energia ed il Clima ) pone ambiziosamente l’obiettivo di raggiungere al 2030 un contributo di copertura dei consumi di energia proveniente fonti rinnovabili ( FER ) pari al 30%.

All’interno delle fonti rinnovabili le previsioni per solare ed eolico appaiono critiche.
La criticità è dovuta al fatto che si prefigura per il 2030 un raddoppio della produzione di energia da fonte Eolica e quasi una triplicazione della produzione di energia da fonte Solare rispetto al 2018, con tutte le problematiche legate alla non programmabilità di queste fonti, e solo un modesto aumento: da 46 a 49 TWh/anno, per quanto riguarda l’apporto alla produzione dell’Idroelettrico , unica fonte di energia modulabile ed immagazzinabile.

 L’Idroelettrico

 Quest’ultimo, che costituisce ad oggi la principale fonte di energia rinnovabile italiana, avendo contribuito nel 2018 per più del 50% alla produzione da fonti rinnovabili, è da augurarsi che possa giocare un ruolo più importante di quello prefigurato se si vorrà conseguire il “target” del PNIEC sia come produzione totale da fonte rinnovabile sia come “storage” ai fini delle compensazione d’esercizio di rete.

Ovviamente si dovranno sciogliere alcuni nodi che in qualche modo non ne favoriscono lo sviluppo e la valorizzazione quale patrimonio nazionale:
  • In particolare il quadro normativo di riferimento che è da completare con una legislazione coerente a livello nazionale sul rinnovo delle concessioni per i grandi impianti , per la cui mancanza siamo già stati richiamati dalla UE.
  • L’ opportuno allargamento degli incentivi previsti dal decreto sulle FER del 2019 sulle rinnovabili per i piccoli impianti basato sul sostegno ai rinnovamenti o nuovi sfruttamenti che richiedono particolari interventi ad elevata onerosità.
  • L’adeguamento della normativa nazionale di sicurezza, legata anche alle tipologie di impianti con utilizzo delle acque multi-scopo ( potabile - idroelettrico e industriale ) ed in generale lo snellimento e possibile unificazione delle pratiche autorizzative.
  • Il riconoscimento del ruolo strategico della storage mediante accumulo da pompaggio il cui contributo sarà da incrementare sia con la creazione di nuovi impianti che con il miglior sfruttamento degli esistenti , se come affermato da TERNA nell’intervento al Senato dello scorso Marzo 2019 il sistema elettrico necessiterà di nuovi 4.000 MW di potenza da accumulo al fine di compensare lo squilibrio generato dalle fonti non programmabili quali eolico e solare il cui sviluppo è previsto di tipo esponenziale.



Tematiche da affrontare

Proprio al fine di affrontare queste principali tematiche e per tentare di dare una risposta al quesito posto dal titolo di questo articolo, ATI Lombardia e Veneto hanno organizzato un Convegno patrocinato da ALDAI presso la sede FAST di Milano il 13 maggio 2020, o in data successiva che sarà comunicata dall'ATI in funzione dell'emergenza COVID-19, dall'ambizioso titolo: 

 ”Gestione delle acque ed Idroelettrico: un’alleanza strategica” 

che porrà l’accento sui seguenti punti principali:
  • L’inserimento di sfruttamenti energetici in unione con una programmazione di difesa del suolo dai dissesti idrogeologici (canali scolmatori, bacini di compenso ..ecc ).
  • Il mantenimento e lo sviluppo del potenziale idroelettrico installato mediante programmi di digitalizzazione,monitoraggio e rinnovamento mirato “smart repowering”. 
  • Recupero delle risorse residue: previsto obiettivamente modesto per il “mini-hydro” alla luce di quanto fissato dal Decreto FER 2019; e ancora ostacolato dalla mancanza legislativa sui rinnovi delle concessioni scadenti nel 2029 per il “large-hydro”.
  • Miglior utilizzo e incremento degi impianti di accumulazione mediante pompaggi in previsione del ruolo sempre più strategico che dovrà assumere lo ”storage” in vista dell’enorme ascesa delle fonti non programmabili eolica e fotovoltaica.
Archivio storico dei numeri di DIRIGENTI INDUSTRIA in pdf da scaricare, a partire da Gennaio 2013.