Il nuovo mandato? Ancora più impegno per iscritti e Paese

Intervista a Tiziano Neviani, Presidente Assidai

“Continuare a garantire servizi sempre più efficienti per la massima soddisfazione di chi ha già scelto Assidai e, al contempo, aumentare la platea dei nostri iscritti, sia privati sia aziende”. È questo, in estrema sintesi, l’obiettivo primario di Tiziano Neviani, appena confermato per il triennio 2019-2021 alla Presidenza del Fondo di assistenza sanitaria integrativa, di natura non profit, nato 29 anni fa su iniziativa di Federmanager. Originario di Cremona, classe 1948, Neviani è un manager di lunga esperienza, che ha dedicato tutta la sua vita lavorativa a importanti gruppi industriali italiani e che attualmente collabora con il Gruppo Arvedi. “Al centro della nostra mission poniamo tre concetti chiave. – aggiunge – Innanzitutto la copertura Long Term Care, cioè l’assistenza delle persone non autosufficienti; in secondo luogo la prevenzione, cruciale per combattere la diffusione delle malattie croniche; infine il welfare aziendale, un segmento che dimostra la diffusione di un rapporto più evoluto ed efficiente tra azienda e dipendente, in cui Assidai si candida a giocare un ruolo di primo piano”.
Il contesto globale, del resto, è in piena evoluzione e i prossimi anni, anche alla luce delle dinamiche demografiche, saranno fondamentali per definire il percorso di medio e lungo periodo della sanità italiana. A tal proposito, che ruolo vede per i fondi sanitari integrativi come Assidai?

Le esigenze di contenimento della spesa pubblica, unite alle dinamiche demografiche, danno vita a uno scenario in cui il Servizio Sanitario Nazionale, che si è sempre contraddistinto in Europa e nel mondo per universalità ed equità, difficilmente potrà continuare a offrire piena copertura ai nostri concittadini. Per questo, il cosiddetto “secondo pilastro” della sanità deve essere agevolato con politiche e normative che riordinino i benefici fiscali già esistenti e favoriscano il più possibile imprese, lavoratori e non lavoratori ad aderire ai Fondi sanitari integrativi. In un’ottica secondo cui, però, la sanità integrativa non va considerata alternativa a quella pubblica, ma va vista invece in un’ottica di sostegno e complementarietà.


Un concetto chiave per Assidai è quello della prevenzione. Perché? E quali vantaggi può portare ai singoli individui e al sistema Paese?

Partiamo da qualche dato: le malattie croniche o non trasmissibili sono il principale killer mondiale. Cancro, patologie dell’apparato cardiocircolatorio, diabete e malattie respiratorie, secondo l’Organizzazione mondiale della Sanità (Oms), in futuro richiederanno circa il 70-80% delle risorse sanitarie a livello mondiale e ogni anno, queste patologie uccidono 41 milioni di persone, rappresentando il 71% di tutti i decessi a livello globale, in Europa si arriva all’86%. Lo stesso vale per l’Italia: le malattie croniche l’anno scorso hanno interessato quasi il 40% della popolazione, cioè 24 milioni di persone e tra 10 anni si stima arriveranno a 25 milioni con pesanti impatti sulla sostenibilità del Servizio Sanitario pubblico. Ecco perché, personalmente e come Assidai, crediamo fermamente nella prevenzione. Sia quella primaria, cioè l’adozione di stili di vita sani – a partire dall’alimentazione e da un’attività fisica regolare, sia quella secondaria, che prevede una serie di esami che possono aiutare a individuare, con il congruo anticipo, l’insorgere di una malattia cronica, aumentando le probabilità di guarigione. L’impegno di Assidai si concretizza in importanti campagne di informazione e prevenzione – totalmente gratuite – dedicate agli iscritti al Fondo sanitario: per esempio l’anno scorso contro il rischio ictus e quest’anno contro il rischio melanoma. 


Adozione di stili di vita corretti significa anche praticare attività fisica in modo regolare. Qual è il valore dello sport per Assidai?

Per noi lo sport è sinonimo di lealtà e spirito di squadra, ma rappresenta anche uno strumento di prevenzione delle malattie croniche. Senza contare che la sfida sportiva, con le complessità e i sacrifici che comporta, rappresenta anche un ottimo allenamento psicologico per l’attività lavorativa. Come Assidai abbiamo voluto dimostrare nei fatti la vocazione per lo sport e la solidarietà partecipando con dipendenti e familiari, all’interno della Maratona di Roma, al Trofeo Run Corporate: una bella esperienza che ci ha permesso anche di fare una donazione all’Airc, da sempre impegnata nella ricerca contro il cancro.


Un altro tema chiave del suo programma per il nuovo mandato è la copertura per la non autosufficienza.

Anche in questo caso preferisco partire da un dato: secondo uno studio promosso da Cergas Sda Bocconi le prestazioni pubbliche raggiungono solamente il 31,8% della popolazione non autosufficiente bisognosa di prestazioni specifiche. In più l’Italia invecchia e in prospettiva ci saranno sempre più over 65 non autosufficienti che, a fronte di risorse pubbliche sempre più limitate, chiameranno a uno sforzo sempre più rilevante un “esercito silenzioso” di ben 8 milioni di caregiver familiari, i quali ogni giorno assistono i propri cari non più autonomi affiancandosi peraltro a 983mila badanti, di cui il 60% sono irregolari. Da tempo Assidai ha messo la copertura Long Term Care tra le proprie priorità, agendo in due direzioni. Da una parte rimarcando l’importanza della prevenzione primaria, che evita la diffusione di malattie croniche (in particolare quelle dell’apparato cardiocircolatorio) responsabili delle situazioni di non autosufficienza. Dall’altra parte Assidai ha agito e agisce a vantaggio dei propri iscritti: negli ultimi cinque anni ha migliorato per tre volte le prestazioni previste in caso di non autosufficienza.


Infine, c’è il welfare aziendale, un concetto che acquista una valenza crescente in un contesto di rapporti azienda-dipendente diverso dal passato, in cui il work-life balance ha un peso ben più rilevante.

Il benessere personale e un corretto bilanciamento tra vita lavorativa e vita privata fanno bene ai manager e ai dipendenti in generale, perché accrescono il benessere organizzativo generale all’interno di un’azienda e il livello di energia e motivazione dei singoli. Come conseguenza si ha un incremento della produttività, dell’operatività ordinaria e un supporto positivo nell’affrontare i cambiamenti organizzativi, che si rendono sempre più necessari per essere competitivi sul mercato. 
Per questo Assidai ha sempre sostenuto il welfare aziendale come strumento da mettere a disposizione dei lavoratori e, in particolare, dei propri manager, quadri e professionisti iscritti che, alla luce dei gravosi impegni lavorativi e della scarsità di tempo libero a disposizione, dimostrano sempre più di apprezzare una struttura flessibile ed efficiente come quella del nostro Fondo. 
I Piani Sanitari Assidai riservati alle aziende sono vari e i vantaggi sia per i lavoratori che per le imprese sono numerosi. In generale dagli ultimi studi emerge che i benefit più richiesti sono attinenti all’area salute e previdenza: mi piace pensare che il buon welfare aziendale sia soprattutto quello che riesce a mettere in piedi un’offerta capace di colmare i vuoti lasciati dal welfare pubblico. Per questo, sono positivi gli incentivi al settore introdotti dal Governo negli ultimi anni e ne auspichiamo di ulteriori.
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