Il mercato del lavoro è influenzato da diversi fattori che interagiscono tra di loro, che possiamo raggruppare in tre grandi categorie: economica, sociale e tecnologica.

Ognuna di queste trasformazioni incide sull’evoluzione dei ruoli; l’impatto tecnologico con l’avvento dell’IA ne è l’esempio più lampante, ma non è il solo.

È proprio sull’evoluzione del ruolo che vogliamo fare un focus: il manager oggi è chiamato non solo a gestire l’evoluzione dei ruoli dei propri collaboratori, mettendo a disposizione per esempio percorsi di reskilling, ma in primis deve cogliere quale sia l’evoluzione del proprio ruolo. Evoluzione in termini di competenze, ma soprattutto in termini di capacità da mettere in atto e di modelli di leadership da agire, utili per gestire la nuova complessità.

Possiamo definire tutto questo come “capacità di mantenersi employable”, identificando 3 fattori chiave a cui fare riferimento:

In questo contesto, l’aggiornamento continuo delle competenze tecniche non è più un’opzione, ma una necessità per rimanere competitivi. La tecnologia e la digitalizzazione portano forti cambiamenti e la capacità di mantenersi al passo è fondamentale ad ogni livello. Allo stesso modo, le competenze manageriali devono evolvere per rispecchiare i nuovi stili di leadership richiesti dalle caratteristiche dei team e delle organizzazioni che devono gestire. Adattabilità, flessibilità, visione di insieme sono solo alcune delle capacità individuali che vanno sviluppate in un mercato di riferimento in continua evoluzione.

Infine, il contatto con il mercato esterno – anche al di fuori del proprio settore – consente di cogliere i segnali del cambiamento, comprendere la velocità dell’evoluzione dei ruoli e orientare le proprie scelte in modo consapevole. Farsi contaminare da altro, di propria iniziativa, è la chiave per cavalcare il cambiamento con proattività e innovazione.