Imprese, sostenibilità e finanza etica

Le Fondazioni di origine bancaria hanno rivestito da sempre un ruolo importante nel rilancio socioeconomico dei territori.

Bruno Villani

Presidente ALDAI-Federmanager

A seguito della recente crisi pandemica questo ruolo si sta rivelando sempre più strategico per rinforzare la loro azione a supporto di una crescita più green ed inclusiva, anche grazie alla finanza sostenibile.

Il messaggio è stato al centro della survey “Le politiche di  investimento sostenibile e responsabile delle Fondazioni di origine bancaria” secondo cui la scelta di adottare tali strategie da parte delle Fondazioni rispondenti è motivata principalmente dalla volontà di gestire più efficacemente i rischi finanziari, ottenere rendimenti migliori, mitigare il rischio reputazionale e allinearsi all’evoluzione del contesto normativo di riferimento (soprattutto in ambito Ue).

La sostenibilità quindi non come un costo, ma come un investimento che genera profitto in termini di crescita e posizionamento sul mercato. Lo conferma anche la survey dell’Osservatorio 4.Manager secondo cui per 2 Manager su 3 una crescente evoluzione delle aziende verso criteri e certificazioni di sostenibilità può contribuire a una maggiore competitività, un aumento dei profitti e una maggiore attrattività nei confronti della clientela e per l'accesso ai finanziamenti. Secondo i Manager l'impresa deve essere sostenibile per esistere

Archie B. Carroll a cavallo tra gli anni ’80 e ’90 sosteneva che “il business di un’azienda dovesse essere economicamente profittevole, rispettoso delle leggi, etico e di supporto all’intera società”. 
Anche nel futuro immediato, è questa la via per avere aziende più sicure e resilienti. Tra i rischi di una mancata sostenibilità i Manager individuano la possibilità concreta di subire forti limitazioni operative, per normative che diverranno via via più stringenti, e di non riuscire ad avere uno spazio sul mercato.

Sebbene finanza ed etica possano sembrare due mondi in antitesi, fu Aristotele il primo a collegare la materia dell’economia ai fini umani, ossia al perseguimento della ricchezza, utilizzando la politica come mezzo. Oggi la finanza etica si muove su principi guida universalmente condivisi stabiliti dall’Associazione Finanza Etica, composta dai fondatori della successiva Banca Etica.

La buona reputazione dell’impresa genera un circolo virtuoso che le consente di conseguire dei vantaggi competitivi sia sul fronte dell’opportunità nel creare legami fiduciari con i propri clienti, sia nel generare il circolo virtuoso fiducia-reputazione che incide anche sulla riduzione dei costi di transazione. Ma chi deve avviare questo percorso virtuoso di sviluppo sostenibile?

Tra gli attori della sostenibilità sono istituzioni europee e governi nazionali ad assumere il ruolo di primi motori: per 1 Manager su 2 si tratta di una grande sfida globale che o si vince con l'aiuto di tutti o si perde. Nel panorama europeo crescono domanda e offerta per gli investimenti ESG (Environmental, Social, Governance), come testimoniano i dati MorningStar ed Eurosif: solo nel 2019, i Fondi europei ESG sono stati 2.405 per un volume pari a 668 miliardi di euro. I riscontri sulle attività ESG da «marginali» sono passati a svolgere un ruolo «centrale» nelle analisi di investimento per tutte le asset class e la sfida si pone anche per le PMI quotate, chiamate a rispondere alle richieste degli investitori istituzionali.

Le PMI si stanno avvicinando alla reportistica in tema ESG, anche con la redazione dei Bilanci di Sostenibilità e al rating etico, utilizzato per verificare l’affidabilità delle società nei termini della finanza etica.

Finanza e Managerialità sono un binomio quasi imprescindibile: nella finanza il tempo si accorcia quando si devono prendere decisioni e una delle caratteristiche che rendono tale un Manager è proprio tra le altre la capacità di decidere in tempi molto stretti, calcolando e prendendosene i rischi con piena assunzione di responsabilità.

Un altro aspetto fondamentale è quello etico. Il Cardinale Delpini non a caso sostiene che la finanza è come l’acqua: senza non potremmo sopravvivere, ma se non viene ben gestita e ben indirizzata potrebbe fare disastri. Proprio per questo abbiamo bisogno della finanza sostenibile per costruire un mondo migliore e dei Manager per renderla più funzionale, sociale e ambientale.
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