La leva del capitale umano
È passato poco più di un mese da quando Roma ha ospitato il Presidente degli Stati Uniti Joe Biden e, soprattutto, il G20
Manuela Biti
Presidente ALDAI-Federmanager
Tra i diversi temi sul tavolo, oltre agli accordi su clima e vaccini, uno dei topic prioritari su cui si è discusso nella città capitolina non poteva che essere la ripartenza post Covid-19, progetto complesso e a lungo termine che, mai come ora, è e sarà figlio per il nostro Paese di una stretta collaborazione con l’Europa e con gli altri Paesi strategici. Ma non solo. Dall’analisi attuale degli scenari geopolitici, sembra infatti che dopo la devastazione economica causata dalla pandemia, il piano per il rilancio dello sviluppo dell’Unione Europea abbia nel nostro PIL un tassello indispensabile. Non è quindi un caso, dunque, che il primo Paese europeo che ha subito l’attacco del virus pare avere ora un ruolo di leadership nella risposta all’emergenza.
Dopotutto, stiamo già assistendo a inevitabili e profondi cambi di paradigma, non solo nel campo delle trasformazioni socio-economiche, delle tecnologie, ma anche, tra gli altri, del lavoro e della salute: una rivoluzione culturale e sociale che non può non impattare in parte anche sul concetto stesso di “umanità”.
La chiave, ancora una volta, per vincere il cambiamento e per non subirlo sta sempre e solo in gran parte nelle persone. Sono loro, le persone, infatti la vera leva di crescita e di sviluppo per puntare a una ripresa duratura, fatta di qualità e innovazione. Persone sì, ma soprattutto giovani, figure centrali per lo sviluppo del Paese e del nostro sistema industriale. Non è affatto un caso allora che il focus dell’attuale numero del nostro Dirigenti Industria veda protagonista il management giovane di ALDAI-Federmanager con una lettera aperta alle Istituzioni della nostra città, lettera che mette sul tavolo alcuni dei temi considerati strategici per riportare Milano in una posizione di città leader, anche davanti alle responsabilità del PNRR.
In un Paese dove l’8% dei lavoratori ha più di 60 anni e il 12% delle imprese ha un Consiglio di Amministrazione composto da persone con almeno 65 anni, secondo i dati del Centro Studi e Ricerche di Intesa Sanpaolo, è chiaro che il tema del passaggio generazionale diventi un driver fondamentale per lo sviluppo e il rilancio del sistema Paese. Manager e Milano sono un binomio che porta intrinsecamente in sé l’efficienza della relazione tra persone capaci di aver trainato le imprese fuori da uno stato emergenziale e una città che, tra le prime in Italia, se non la prima, ne ha drammaticamente sofferto le conseguenze, ma che sta anche calcando le scene di una rapida e fiduciosa ripresa.
Milano è uno straordinario unicum di imprese, ma è anche crocevia di Italia e non solo, sia per la sua dimensione metropolitana sia per il suo ruolo di motore d’Europa, che le consente di cogliere opportunità a livello internazionale. Il dialogo con questa città e la classe dirigente deve essere continuo, aperto, perché solo così noi manager potremo dare il nostro contributo per rendere questa città non solo ancora più smart, modernizzata e più sostenibile, ma potremo giocare tutti insieme un ruolo attivo nel costruire l’agenda dei prossimi anni e riportare quindi Milano a essere la Milano dell’innovazione, del polo di competenze e della capillarità infrastrutturale che tutti noi conosciamo.
01 dicembre 2021