Il Covid-19 non ferma la cerimonia di premiazione
La trentesima edizione della Borsa di Studio Giacomo Bonaiuti è stata organizzata tutta in digitale e a distanza
Oscar Eliantonio
La Borsa di Studio “Giacomo Bonaiuti” è giunta alla 30a edizione e gli assegni erogati sono diventati tre: oltre a quelli tradizionalmente finanziate da ALDAI e dai figli di Giacomo Bonaiuti insieme a GES (Gruppo Seniores Edison e Consociate), si è aggiunto quello della Fondazione Bracco.
L’organizzazione della Borsa di Studio anche in un 2020 così travagliato dalla pandemia mondiale di coronavirus non ha voluto mancare al suo più bell’appuntamento: quello della premiazione degli studenti vincitori. E’ stato perciò deciso insieme ai vertici di ALDAI - che nelle trascorse 29 edizioni ha sempre ospitato questo magico momento dell’incontro con le decine di giovani e brillanti studenti universitari - di non rinviare a tempi migliori l’evento, ma di farlo con i moderni mezzi che ci ha messo a disposizione la tecnologia digitale. È stato perciò organizzato un webinar con tutti gli attori e gli spettatori collegati a distanza tramite ZOOM. Il prezioso staff messo a disposizione da ALDAI nelle persone di Michela Bitetti e Ilaria Sartori ha guidato sapientemente la regia della riunione realizzando un tavolo virtuale dei relatori e introducendo di volta in volta gli invitati a parlare come in un convegno tradizionale. Tra organizzatori e ospiti erano presenti all’evento 50 persone.
La manifestazione condotta e moderata da Oscar Eliantonio si è aperta con alcune informazioni sulle 31 candidature, tutte di alto profilo, pervenute in via digitale (così da semplificare anche il lavoro della Commissione), equamente divise: 15 ragazzi e 16 ragazze, provenienti rispettivamente dalle Università degli studi milanesi Statale (10), Bicocca (9) e Politecnico (1) e dall’Università di Pavia (11). È stata quindi redatta una short list degli otto studenti che maggiormente hanno richiamato l’attenzione della commissione stessa (4 studentesse e 4 studenti) che sono stati convocati per un’audizione da remoto in videoconferenza.
Il Presidente di ALDAI-Federmanager Bruno Villani, come di consueto, apre i lavori della serata portando i saluti di tutto il Consiglio Direttivo per quello che è un evento sentito da tutta l’Associazione e che la stessa supporta e sostiene da 30 anni.
Ringrazia Raffaele Bonaiuti che ha istituito anni fa questa iniziativa in memoria del padre e che grazie alla quale, insieme al lavoro e all’impegno delle persone coinvolte, oggi siamo qui. Ringrazia Gruppo Seniores Edison e Fondazione Bracco per essere protagonisti insieme ad ALDAI nella valorizzazione e nel supporto anche economico di queste giovani promesse, e ringrazia infine tutti gli ospiti che interverranno nel corso della diretta. Questo evento è il simbolo dell’attenzione che ALDAI-Federmanager da anni riserva ai giovani e al loro ingresso nel mondo del lavoro, facendo leva sulla volontà, intrinseca nei valori che ALDAI stessa incarna, di voler premiare l’eccellenza e il merito e di voler essere parte attiva nella formazione di quella che un giorno sarà, ce lo auguriamo, la classe dirigente del futuro.
La cultura del merito è e deve essere il driver che guida e orienta le nostre scelte e decisioni: è necessario sviluppare nei giovani la cultura della conoscenza e del merito. Il vasto impatto che la pandemia sta generando negli equilibri macroeconomici e nell’occupazione rende ancora più imprescindibile il ruolo che scuola, università e sistemi formativi ricoprono nell’offrire una risposta alla crisi, fornendo a giovani - e non solo - le competenze richieste dal mondo delle imprese.
È necessario perciò costruire ponti ancora più solidi tra l’impresa e la scuola; proprio oggi a causa della diffusione del virus, gli studenti rischiano di restare indietro con effetti discriminatori proprio verso chi è più debole o meno abbiente. La formazione invece rappresenta la migliore infrastruttura sociale.
Termina rivolgendo ai giovani i suoi più sinceri auguri per il loro futuro professionale e personale.
Raffaele Bonaiuti, figlio di Giacomo, ricorda come il babbo abbia sempre amato tanto la chimica e come abbia sempre operato in favore dei più deboli, sia i colleghi dirigenti sia altre figure della propria azienda (dipendenti oppure figli di questi). Per tutti gli sforzi e l’impegno sempre dimostrato dai giovani premiati e da tutti gli altri candidati il più sentito e caro augurio per un felice prosieguo della loro futura carriera; un bravo sentito da parte di tutti!
Raffaele si augura che gli attuali premiati fra qualche anno possano prendere questo testimone per passarlo idealmente ad altri giovani altrettanto brillanti.
Renato Signorini rappresentante del GES (Gruppo Seniores Edison e Consociate) ricorda come questo gruppo aziendale finanzi parzialmente - sin dalla prima edizione - una delle due Borse di Studio per onorare l’ing. Giacomo Bonaiuti che ha lavorato per tutta la vita prima in Montecatini e successivamente in Montedison anche come animatore della rappresentanza sindacale aziendale dei Dirigenti. Felicitazioni a tutti i premiati ma anche a tutti gli altri candidati.
La Fondazione Bracco, per la prima volta finanziatrice di questa Borsa di Studio e che quest’anno completa il suo primo decennio di attività continua, si propone come Fondazione Multidisciplinare dove Arte, Scienza e impegno nel Sociale si uniscono per creare e diffondere espressioni della cultura, dell’arte e della scienza quali mezzi ugualmente fondamentali per lo sviluppo e la creazione di comunità e per migliorare la qualità della vita e la coesione sociale, con una specifica attenzione all’universo femminile e al mondo giovanile.
Laddove non vi sia ancora un’attenzione alle tematiche STEM (Science, Technology, Engineering and Mathematics) è importante promuoverla e stimolarla, così dopo il successo della 1^ edizione, Fondazione Bracco rilancia nell'ambito di "Bracco per la scuola" il progetto didattico “Ora di Scienza!”, iniziativa rivolta agli insegnanti e agli studenti delle Scuole Secondarie di 1° e 2° grado di Lombardia, Lazio e Piemonte per portare più scienza nella società, partendo proprio dalla scuola.
La dottoressa Diana Bracco, Presidente della Fondazione così come dell’azienda di famiglia Bracco S.p.A., ci rilancia, attraverso un video messaggio, alcuni temi importanti. Ricorda come, spinta dal padre Fulvio, si innamorò e si iscrisse a Chimica a Pavia (nonostante la prima scelta ricadesse su Medicina), dove a quell’epoca le donne si contavano sulle dita di una mano. Le ricerche per la chimica pervadono tutti gli aspetti della vita quotidiana e l’impegno dell’industria per la sostenibilità ambientale è importate per la società civile. Ricorda come Bracco sia diventato negli ultimi venticinque anni un leader mondiale nella diagnostica per immagini. Dichiara la sua felicità per la premiazione di due giovani e brillanti studentesse e in particolare Chiara Beretta, che sarà da lei premiata, che si dedicherà dopo la laurea magistrale alla ricerca. Ricorda anche come la Fondazione abbia premiato ed aiutato ben 1000 giovani che costituiscono un network di grande valore e per Bracco un motivo di vanto.
Interviene ora Luigi Falciola, professore ordinario di Chimica Analitica dell’Università degli Studi di Milano e presidente della sezione Lombarda della Società Chimica Italiana: è molto bello essere qui in mezzo a questa vera e propria famiglia di chimici, a tutti questi giovani che hanno meritato questo premio negli anni passati e che ora passano il testimone a quelli di questa edizione 2020. Come presidente del Collegio didattico del Dipartimento di Chimica dell'Università degli Studi di Milano vorrei ringraziare tutte le organizzazioni che hanno finanziato queste tre Borse di Studio perché questo premio è uno stimolo per i nostri studenti per fare sempre meglio, per studiare sempre di più; come presidente della sezione Lombardia della Società Chimica Italiana perché penso che questo premio sia un modo per celebrare la chimica nella maniera migliore, destinato ai giovani di merito, quello che anche noi cerchiamo di fare nelle iniziative di attenzione ai giovani.
Prende la parola la professoressa Simona Binetti dell'Università Milano Bicocca dove è presidente del Consiglio di Coordinamento Didattico; felice di essere stata invitata e di avere la possibilità di congratularsi con i vincitori anche a nome dei colleghi del Collegio Didattico di Scienze e Tecnologie Chimiche.
Ringrazia la famiglia Bonaiuti, l'associazione ALDAI e la Fondazione Bracco di questa grande opportunità che le viene data di essere vicina agli studenti meritevoli che oggi saranno premiati con un contributo economico consistente che è molto importante perché spesso ci dimentichiamo come ancora oggi le famiglie in Italia - e non solo - facciano molta fatica per permettere ai propri figli laurearsi, ci dimentichiamo di quante risorse e talenti perdiamo o non portiamo a frutto per il nostro Paese. Un altro aspetto veramente importante di questo premio è il fatto che si prendono laureati in chimica e si riconosce quindi l’importanza di questa per la nostra società, come bene ha illustrato la dottoressa Bracco, cosa che non sempre è scontata. Altro grande motivo di orgoglio è quello che sono premiate due studentesse, molto infatti deve essere ancora fatto per superare i pregiudizi degli stereotipi di genere sulle ragazze nelle discipline STEM. Di fatto si perde moltissimo, la società, il mondo perde tantissimo nel non permettere alle ragazze una possibilità di carriera e di studi scientifici; ancora oggi nel Corso di Laurea in Chimica il numero delle studentesse è inferiore a quello dei colleghi, anche se meno di qualche tempo fa. La società ha bisogno delle giovani leve e ora vi dà la possibilità di dare il vostro contributo non soltanto come cittadini italiani ed europei ma soprattutto di darlo come chimici, e per dimostrare come la chimica sia in grado di rendere più bello e più sostenibile il nostro mondo, e siete testimoni di come la chimica sia un partner essenziale per affrontare le sfide della società in particolare quello della sostenibilità del cambiamento climatico, della sicurezza, della emergenza sanitaria. L'apporto della chimica per risolvere queste enormi sfide della nostra società è fondamentale perché sappiamo che solo con le competenze tecniche e con la ricerca scientifica seria tali sfide saranno vinte in futuro.
Intervengono ora i professori Filippo Doria e Giorgio Colombo dell'università di Pavia. Il professor Doria ha avuto il piacere di conoscere Alice Triveri già al primo anno del suo percorso come primo docente di Chimica Organica all’Ateneo Pavese L’interesse e le capacità che poi si sono sviluppate negli anni erano già visibili, soprattutto la sua spiccata propensione verso la multidisciplinarietà che è insita nella nostra materia. Ha avuto poi il piacere di averla in laboratorio per la tesi di laurea ed è quindi felice per questo premio, perché la sua attitudine e la sua abilità - non solo nell'ambito del laboratorio di sintesi organica ma anche a livello di studio di interazione con il target e l’interesse sull'applicazione e sull'analisi di tutto ciò che in laboratorio ha creato - è un punto di partenza che le darà l'opportunità sicuramente di sviluppare sempre di più il senso critico che è innato in lei.
È il momento dei giovani vincitori degli anni passati che vengono introdotti per anno di premiazione. Il primo è Davide Sala vincitore ormai 8 anni fa, nel 2012, che non ha mancato nessuno dei successivi eventi perché è un momento veramente importante nella vita di tutti i premiati, perché oltre a rivivere una situazione importante della propria vita, rappresenta quasi una riunione familiare con tutti i premiati degli anni precedenti e in particolare con la famiglia Bonaiuti: Raffaele e la sorella Donatella. Cosa dire ai vincitori di quest’anno, godetevi questo momento perché è una grande soddisfazione, e non stancatevi di queste belle soddisfazioni, continuate a lavorare perché ce ne siano altre. Ecco ora Marta Stucchi che è stata premiata 7 anni fa e che si dice felice che una delle due ragazze premiate inizierà il dottorato; si è un po’ rivista in questa situazione quando, proprio grazie alla Borsa di Studio, decise di iniziare il suo percorso di dottorato, l’aver vinto questa Borsa le aveva dato tanta fiducia, le aveva diminuito la paura di fare un passo forse anche difficile o comunque che temeva. Il percorso si è concluso all'Università Statale di Milano presso il Dipartimento di Chimica, cui è seguito un anno di ricerca a Montréal per tornare poi definitivamente a Milano dove il suo sogno di lavorare nel mondo accademico continua come assegnista di ricerca. Prepariamo ora il collegamento con l’Angola per sentire Rosario Ferrante vincitore nell’ormai lontano 2003. Rosario lavora in ENI e ora segue con degli ingegneri angolani nuove esplorazioni, nuovi pozzi; ci racconta che apparentemente il Covid in Angola è sotto controllo anche se sussistono le stesse restrizioni che ci sono in Italia con la chiusura totale di ristoranti bar e qualsiasi altro centro di aggregazione alle ore 16. È felice quando sa che una delle premiate si è laureata a Pavia, università da cui proviene. Il messaggio che manda ai tre premiati è di incoraggiamento perché nella vita professionale ci sono sempre dei momenti di sconforto, ma tenendo nervi saldi e investendo sempre sulla propria persona, le difficoltà si possono sempre comunque superare.
Felicia Campo vincitrice solo tre anni fa, laureata in Chimica e Tecnologie Farmaceutiche presso l’Università di Pavia, dopo un Master conseguito sempre a Pavia, è ora ricercatrice presso un’azienda farmaceutica dove supporta la produzione come ricercatrice troubleshooting impegnata a risolvere problemi che possono presentarsi durante i processi produttivi. Esorta i nuovi vincitori ad approfittare al meglio di questa esperienza, della vittoria di questa borsa di studio perché è importante per aumentare la propria autostima in quanto questo è merito dei loro sforzi, è un supporto che aiuta ad affrontare al meglio quello che verrà in futuro. Purtroppo Chiara Figazzolo, vincitrice due anni fa che sta seguendo un Master a Parigi presso l’Istituto Pasteur, ha dovuto declinare l’invito perché impegnata con il suo supervisore, ma ha inviato un messaggio dove oltre a congratularsi con i vincitori di questa edizione sottolinea queste tre importanti passaggi: 1) essere premiati per il duro lavoro svolto nel corso della carriera universitaria 2) avere la possibilità di realizzare i propri sogni per l'imminente futuro 3) grande speranza e motivazione per il futuro. La Borsa Bonaiuti è allo stesso tempo un riconoscimento per il passato, un incentivo per il presente e un augurio per il futuro. Conclude il suo messaggio con la speranza che i vincitori realizzino questi importanti step inviando loro le più sentite congratulazioni e un grande abbraccio. Simone Asperti, vincitore l’anno scorso, ricorda come anche in quell’occasione non poté essere presente fisicamente perchè da pochi giorni aveva iniziato il suo dottorato a Delft in Olanda che si concluderà nel 2023. Il messaggio è quello di guardare sempre il lato positivo delle cose: i giovani promettenti e brillanti ci sono, e andrebbero incentivati a continuare ad andare avanti e a portare avanti la società, la chimica, la ricerca; e rivolto ad ALDAI manda un altro messaggio, un invito a continuare a supportare la ricerca universitaria e a continuare a stimolare i giovani a proseguire gli studi.
E siamo arrivati al clou della bella serata, le premiazioni delle due vincitrici e del vincitore. Viene ricordato come in questi trent’anni sono stati candidati ben 650 studenti e abbiamo avuto 25 vincitori e 25 vincitrici con una perfetta parità di genere.
La prima premiata è Chiara Beretta, una giovane che ha conseguito il diploma presso il Liceo Artistico in grafica – pubblicitaria. Nel corso degli anni matura la convinzione di proseguire gli studi universitari in Chimica, e concluso l’esame di maturità dedica tutta l’estate a prepararsi per il test di ammissione all’Università dove si iscrive a Scienze e Tecnologie Chimiche presso l’Università di Milano-Bicocca. Ora al conseguimento della Laurea si augura di poter fare un Master in Farmacia Oncologica. È interessata soprattutto alla Ricerca sia in ambito Universitario, sia eventualmente anche in una Azienda, sempre nel campo Farmaceutico. La borsa di Studio le è stata assegnata dalla Fondazione Bracco e viene “consegnata” da Felicia Campo e dalla professoressa Simona Binetti. Chiara, infine, legge la poesia “Itaca” di Constantino Kavafis che l’ha sempre accompagnata nel corso degli studi.
Secondo premiato è Erlind Mysliu. Erlind, nato in Albania e arrivato in Italia all’età di 6 anni. Dopo il Diploma di Ragioneria ha scoperto il fascino della Chimica assistendo a Varese ad una lezione di chimica generale, decidendo che quella sarebbe stata la sua scelta universitaria. Una brillante carriera universitaria presso l’Università degli Studi di Milano, al termine della quale ottiene l’accesso a un programma di Dottorato a Trondheim presso la NTNU – Norwegian University of Science and Technology in collaborazione con un'industria norvegese Hydro Aluminium e con uno dei più grandi istituti di ricerca Europei – SINTEF. La premiazione è fatta da Mino Schianchi, vice presidente ALDAI (finanziatore di questa seconda borsa di studio), che sottolinea i sacrifici fatti fino ad oggi da Erlind e si dichiara felice di poterlo premiare a nome dell’associazione ALDAI. Schianchi è affiancato da Simone Asperti che è particolarmente felice di premiare un collega all’estero per il Dottorato.
Termina Alice Triveri, laureata presso l’Università di Pavia in modo brillante, che ha ricordato come il fatto di avere un diploma al Liceo Classico (e non scientifico) e l’essere donna in un ambiente prettamente maschile abbiano reso più difficoltoso l’inserimento nel corso triennale. Ora dopo la brillante carriera universitaria, discussa la tesi, si è subito preparata per un Bando nazionale come Assegnista di Ricerca presso i laboratori per il conseguimento del Dottorato. Qui con grande sua sorpresa è risultata 1^ classificata dell’Università di Pavia e l’Assegno di ricerca sarà completamente finanziato dal MIUR. Vorrebbe poi continuare nell’ambito delle attività Accademiche. La premiazione è fatta da Raffaele Bonaiuti con la terza borsa finanziata dalla famiglia Bonaiuti e dal Gruppo Seniores Edison. Partecipa alla premiazione Marta Stucchi che è onorata di poterla premiare e fare questo passaggio virtuale di testimone, e si complimenta per la presentazione che hanno fatto i professori perché parteciperà a un progetto veramente interessante sul Covid-19 con l’interazione tra medicina e chimica.
La manifestazione viene chiusa da Mino Schianchi felice di questa premiazione ben riuscita con un ringraziamento sentito e sincero a tutti coloro che hanno collaborato alla riuscita di questo evento diverso dal solito e da Raffaele Bonaiuti che si augura che l’anno prossimo si possa tornare nella sala Viscontea con una premiazione in presenza.
01 febbraio 2021