Servizio di Coaching

L’impatto del Coaching/Tutoring misurato scientificamente

Jacopo Parini

Executive Tutor ALDAI, Associate Certified Coach (ACC), ICF

Massimo Zambon  

Executive Tutor ALDAI
Tra i servizi offerti da ALDAI ai propri Soci è incluso MyExecutive Tutoring, servizio mirato a dare supporto ai manager che si trovano a vivere un momento particolare nel loro percorso professionale, ad affrontare scelte importanti o a intraprendere cambiamenti significativi nel loro lavoro.
Per svolgere questo servizio, noi Executive Tutor ALDAI applichiamo una metodologia di Coaching che consiste in un allenamento e in uno sviluppo delle capacità del Cliente (Coachee/Tutoree), finalizzati al raggiungimento di obiettivi definiti e misurabili. 
La metodologia da noi utilizzata è quella di ICF (International Coaching Federation), in quanto la formazione iniziale da noi ricevuta e i corsi di aggiornamento che seguiamo periodicamente sono forniti da Docenti di Scuole di Coaching accreditate da ICF Italia, Chapter italiano di ICF Global.

Ma che cos’è il Coaching?

ICF definisce il Coaching come una partnership con i Clienti che, attraverso un processo creativo, stimola a riflettere e a massimizzare il proprio potenziale personale e professionale. L’attività di Coaching accelera lo sviluppo dell’individuo, consentendo a ognuno di focalizzare in maniera più efficace e consapevole gli obiettivi da raggiungere e le conseguenti scelte da porre in atto. Ogni Cliente è visto, quindi, come una persona creativa e piena di risorse. Grazie all’attività svolta dal Coach, i Clienti sono in grado di sviluppare ed elaborare le tecniche, le strategie e le azioni che permetteranno loro di migliorare sia le performance che la qualità della propria vita. Il Coaching facilita la sperimentazione di nuove prospettive e opportunità personali, l’accrescimento nelle capacità di pensiero e nella presa di decisioni. L’efficacia del percorso di Coaching è legata al raggiungimento di un obiettivo ed è misurata, di norma, utilizzando criteri auto-
valutativi, questionari di gradimento, indagini organizzative, feedback, eccetera.

ICF Italia ha voluto di recente organizzare uno studio sperimentale basato sul metodo scientifico per misurare gli effetti del Coaching su due variabili selezionate da esperti di Ricerca Clinica e Test psicometrici:
  • la resilienza, intesa come la capacità di riprendersi più o meno rapidamente da eventi negativi, utilizzando la versione italiana della Connor-Davidson Resilience Scale;
  • i modi regolatori, intesi come la capacità di bilanciare efficacemente la valutazione cognitiva degli eventi da affrontare in termini di stati e mezzi (assessment) e la propensione all’azione e a qualsiasi cambiamento di posizione per conseguire l’obiettivo atteso (locomotion), utilizzando la versione italiana del Regulatory Model Questionnaire di Pierro e Kruglanski. 
L’approccio utilizzato ha voluto, quindi, spostare l’attenzione dalla sola misurazione legata al raggiungimento dell’obiettivo (livello soggettivo di gradimento) alla esplorazione di altre aree di apprendimento e cambiamento, talvolta meno visibili, ma molto più impattanti nella realtà.
Lo studio sperimentale si è svolto tra ottobre 2020 e luglio 2021 e ha coinvolto due gruppi di persone: uno sperimentale di 89 persone e uno di controllo di 87 persone, tutti operanti all’interno di varie organizzazioni e con qualifiche professionali e inquadramenti diversi.

 Il gruppo sperimentale ha ricevuto sessioni di Coaching individuale (9 ore distribuite a cadenza quindicinale in 4-6 mesi), mentre quello di controllo ha ricevuto, nello stesso periodo e modalità, informazioni generiche sul Coaching. All’inizio e alla fine del periodo di studio i membri di entrambi i gruppi hanno ricevuto due questionari, entrambi validati dalla Comunità Scientifica Internazionale, per valutare e misurare le variabili sopra indicate.

Dall’analisi dei questionari nel pre e nel post è emerso che, partendo da valori simili, rispetto al gruppo di controllo, che ha ricevuto solamente materiale illustrativo sul Coaching, il gruppo di sperimentazione, che ha svolto il percorso individuale di Coaching, ha accresciuto la propria resilienza di 7,5 punti percentuali (vedi fig. 1) e ancor più importanti sono risultati l'incremento dell’orientamento all’azione (30,6 punti percentuali) e l’orientamento alla valutazione (20,1 punti percentuali). Il risultato ottenuto è il frutto della comparazione con un valore teorico di riferimento considerato significativo per giudicare l’effettivo miglioramento della capacità di riprendersi, di valutare e di agire.

Lo studio ha potuto quindi dimostrare in modo scientifico, e non solamente empirico, che il ruolo del Coach ha un effetto positivo su tre costrutti importanti nella realtà attuale: resilienza, orientamento alla valutazione e orientamento all’azione.
In questo particolare momento storico, incrementare l’adattabilità ai contesti che mutano, potenziare la flessibilità nel gestire situazioni complesse e migliorare la presa di decisioni a mente lucida (ossia i fenomeni che la ricerca ha misurato) sono elementi importanti su cui investire.
Raccontare quindi il valore del Coaching attraverso prove basate su “evidenze scientifiche”, come questa, che ne provino gli effetti o l’efficacia, si traduce rapidamente in benefici per il Cliente e per la sua organizzazione.
Il servizio MyExecutive Tutoring di ALDAI fornisce questo tipo di supporto e, infatti, i questionari che riceviamo a fine percorso dai nostri Clienti/Soci ci confermano un alto gradimento del nostro servizio, in linea con gli importanti risultati ottenuti da questa ricerca.
Per maggiori dettagli e approfondimenti consultare Recenti Progressi in Medicina, febbraio 2022 Vol. 113 (2) - pagg. 123-128 oppure Impatto del coaching su resilienza e propensione ad “azione” o “valutazione”.

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