Leader di oggi e di domani
Nel 2017 abbiamo attraversato una strada non facile per sostenere lavoro, occupazione, welfare e crescita economica attraverso un piano di attività rivolto a tutti i colleghi e alle loro famiglie. Nonostante il percorso accidentato, abbiamo messo a segno risultati importanti e continueremo con maggiore determinazione nel 2018, quando cambieranno molti equilibri in Italia.
Stefano Cuzzilla
Presidente Federmanager
Sappiamo che ci dovremo muovere in uno scenario politico che promette di essere molto incerto, e che impiegherà tempo per esprimere interlocutori affidabili. Ciò non potrà impedirci di conseguire gli obiettivi che ci siamo dati e che renderanno il 2018 un anno fitto di impegni per la nostra Organizzazione.
Oggi possiamo contare su una Federazione più solida, più moderna, più unita.
Con il supporto delle 57 sedi territoriali abbiamo mantenuto l’orecchio teso verso il fabbisogno dei nostri distretti industriali e delle aree produttive per farci promotori di iniziative concrete per il rilancio della categoria e, attraverso il contributo manageriale, per lo sviluppo di questo Paese.
Abbiamo rafforzato i servizi agli iscritti e posto le basi per la loro ulteriore ottimizzazione.
Abbiamo rafforzato le associazioni territoriali e sostenuto le sinergie nate a livello locale, compiendo un’opera di sensibilizzazione sul tema di Impresa 4.0 lì dove era necessario, attuando in concreto le opportunità aperte dal Piano Calenda.
Abbiamo contribuito a orientare le politiche generali, con il lavoro di lobbying e di accreditamento istituzionale, con il lavoro delle nostre Commissioni di settore e con la partecipazione dei colleghi ai tavoli tecnici.
Abbiamo rafforzato i nostri enti bilaterali e gli enti del sistema, arrivando a costituirne di nuovi dalla portata fortemente innovativa.
A questo riguardo, voglio citare il nuovo ente 4.Manager, appena costituito con Confindustria per avviare progetti congiunti per la valorizzazione del management, con un focus innovativo dedicato alle politiche attive del lavoro. Oltre alle attività che stanno partendo grazie a questa partnership recente, continueremo nel 2018 a sostenere il piano per la formazione e le competenze manageriali, come il progetto “Industry 4.0 All Inclusive” e il progetto “Mind, un outlook sul futuro”, sorto proprio all’interno dell’ente 4.Manager.
La bilateralità si è confermata un terreno di proficue sperimentazioni su cui dobbiamo insistere per arrivare, a fine 2018, alla sigla del rinnovo contrattuale del CCNL di categoria. Ci siamo già attivati con la nostra Commissione Lavoro e Welfare perché riteniamo che il contratto resti il punto di riferimento di tutte le politiche che riguardano management e imprenditori, il pilastro su cui erigere le politiche bilaterali che, con la dovuta lungimiranza, saranno indispensabili per affrontare con successo il contesto di grandi cambiamenti che stiamo vivendo.
Nel 2018 le sinergie avviate con Confindustria e con Confapi ci porteranno a rafforzare il valore della rappresentanza, ponendoci da protagonisti su 4 ambiti prioritari: lavoro, formazione, sanità integrativa, previdenza complementare.
Continueremo quindi in difesa delle pensioni e per ristabilire la verità sui conti previdenziali di questo Paese. Lo faremo perché ce lo chiedono i nostri associati e perché sentiamo un obbligo preciso verso i nostri figli: è in ballo la tenuta del patto tra le generazioni, tra chi ha dato tanto e prosegue a dare sostenendo il welfare familiare, e chi deve poter aver fiducia nel proprio futuro previdenziale e nel rispetto delle regole.
Si tratta di convogliare le energie per restituire alla politica e all’opinione pubblica una fotografia fedele del management industriale: agire in concreto per cambiare la percezione dei manager nel Paese.
Essere leader non può rappresentare una colpa. Non è nemmeno di quelle qualità di cui potersi disfare. La leadership non va in vacanza, non va in pensione, non si sospende. Si è leader per tutta la vita e si è leader nell’impresa e fuori dall’impresa.
Noi, pur se costituiamo una parte meno numerosa di altre, siamo chiamati a prendere decisioni con grande senso di responsabilità, consapevoli degli effetti che esse producono sulla crescita, la produttività, il benessere delle persone.
È significativo che i manager versiamo una parte rilevante di tutta l’Irpef. Se a questo aggiungiamo quanto con spirito di liberalità restituiamo al Paese, tramite volontariato e solidarietà, capiamo quale sia la nostra forza, quale il nostro contributo.
Ma dobbiamo porre attenzione ai mutamenti in atto, che sono rapidissimi, e al contesto globale altamente competitivo. Per cui lavoreremo ancora e ancora per affermare con i fatti, e veder riconosciuto, il valore del nostro management, un gruppo coeso che sa esprimere una leadership di sviluppo, solidale e inclusiva.
01 gennaio 2018