80esimo dell’Associazione Dirigenti Industriali di Venezia

Le origini - la Costituzione

Il 12 Luglio 1945 a Venezia, in una Sala dell’Ateneo Veneto, si riuniva il Comitato Promotore per la costituzione dell’Organizzazione sindacale dei Dirigenti.
Questo avveniva a meno di tre mesi dalla fine della seconda Guerra Mondiale, con la costituzione di un’associazione che si è definita, non a caso, “del tutto autonoma”, analogamente a quanto fatto dai Colleghi di altre città del Paese.
Veniva nominata una Commissione di cinque membri con l’incarico di predisporre lo schema dello Statuto. Nel contempo il Comitato iniziava, per quanto possibile, lo svolgimento dell’attività stessa.
La quota di iscrizione provvisoria fu stabilita in lire 300 per far fronte alle prime spese per il funzionamento dell’Associazione.
A seguire l’invio ai Dirigenti dello schema di Statuto predisposto dalla Commissione con l’invito ad aderire all’Associazione, anticipando una prossima Assemblea generale per l’approvazione dello Statuto e l’elezione delle cariche sociali.
Di seguito, viene elencato il Comitato Promotore:
  • Dott. Ing. Francesco Baldassari
  • Dr. Piero Benvenuti
  • Dr. Ing. Gino Cacciari
  • Dr. Ing. Francesco Cagli
  • Dr. Mario Colagrande
  • Dr. Ing. Francesco Della Giusta
  • Dr. Ing. Mario Fossaluzza
  • Dr. Ing. Giuseppe Giammarco
  • Dr. Ing. Giuseppe Masoch
  • Rag. Cav. Antonio Meneghel
  • Dott. Leopoldo Merkel
  • Dott. Antonio Quero
  • Dr. Ing. Tullio Trevisan
  • Dr. Ing. Luciano Zanninovich

Il Dopoguerra

Come noto, la dirigenza industriale trae le sue origini nella fondazione di Porto Marghera, che risale al 1917 con la creazione della Società Porto Industriale di Venezia voluta da Giuseppe Volpi. Dirigenti, amministratori di questa società e imprese correlate fanno parte della storia della dirigenza territoriale.
A conclusione della seconda Guerra Mondiale e dopo la Liberazione del 1945, l’area di Porto Marghera ripartì dal grave danno subito sia dagli impianti industriali che dal settore portuale.
Già negli anni ’50 e ’60 l’area registrava una fortissima espansione industriale: impianti chimici, petrolchimici, metallurgici, raffinerie e depositi di oli minerali, produzione di base con materie prime importate via nave.
Il modello industriale richiedeva una classe dirigente in grado di governare la transizione dalla produzione di guerra e dalle infrastrutture danneggiate verso una industria moderna integrata con trasporto, porto, logistica materie prime ed energia.
I Dirigenti Industriali (manager, ingegneri, direttori generali, quadri apicali) assumevano responsabilità molto ampie: produzione, innovazione tecnologica, logistica, sicurezza, relazioni industriali.
Il ruolo del Dirigente non era solo tecnico manageriale: partecipava agli organi aziendali, alle associazioni industriali locali e nazionali e costituiva parte dell’èlite imprenditoriale e manageriale del territorio.
Ad esempio, la figura di Alessandro Marco Barnabò è un caso emblematico: dirigente nel gruppo metallurgico e chimico di Marghera, Presidente dell’Associazione industriali della provincia di Venezia (1953-1958).
In un’area come quella Veneziana, caratterizzata da grandi complessi industriali e dal porto, la direzione aziendale doveva interfacciarsi anche con Istituzioni locali, Enti portuali, Infrastrutture ferroviarie, oltre che con il Mondo operaio e sindacale.
Nonostante la crescita (fino al 1970), l’industrializzazione veneziana mostrava alcuni limiti: ad esempio l’assetto impiantistico e urbanistico non sempre riusciva a contenere gli effetti negativi dovuti all’inquinamento, alla logistica, all’interazione industria-città.
Verso la fine degli anni ’60 e inizio ’70 si manifestavano segnali di rallentamento e necessità di ristrutturazione: il Modello industriale basato sulla Chimica di base e sul Petrolio mostrava forte vulnerabilità.

Il Cambiamento e la crisi (’70-’80)

Negli ultimi decenni, pur essendo mutati gli assetti societari delle grandi Imprese presenti a Marghera, hanno proseguito la propria attività le società legate alla lavorazione del Petrolio e dei suoi derivati, dei Fertilizzanti, dei Metalli, dei Prodotti chimici, della Cantieristica e dell’Energia.
L’industrializzazione pesante ha lasciato segni pesanti nell’Ambiente e nella strutture urbane del Territorio.
Il modello produttivo tradizionale ha mostrato notevoli vulnerabilità legate a costi elevati, globalizzazione, regolamentazione ambientale. Questo periodo è stato connotato anche in modo drammatico dagli “Anni di piombo”, culminati nel biennio 1980-1981 con l’uccisione dei colleghi Dirigenti Sergio Gori e Giuseppe Taliercio, nonchè del Commissario di Polizia Alfredo Albanese.
La necessità di riconversione e di transizione verso un’Economia più “leggera”, o orientata alla logistica e ai servizi, ha richiesto tempo e forti investimenti.
Tuttavia le modifiche degli assetti produttivi con le conseguenti chiusure e/o ristrutturazioni aziendali, variazioni di processi industriali e la contrazione delle attività di ricerca e sviluppo hanno comportato un sostanziale calo occupazionale, Dirigenza compresa.

Federmanager Venezia

La situazione associativa risente da anni del progressivo depauperamento della zona industriale di Porto Marghera, con la chiusura di molte industrie, senza che nell’ambito della Città Metropolitana di Venezia siano sorte attività equivalenti per rilevanza industriale ed economica.
Interventi di riorganizzazione e ristrutturazione di grandi Aziende di Servizi, che avevano una rilevante presenza sul territorio veneziano con Direzioni e Centri competenti per l’ambito del Triveneto, hanno comportato una drastica riduzione della Dirigenza in particolare nei settori dell’Energia, delle Telecomunicazioni e dei Trasporti ferroviari.
Nella stessa città insulare di Venezia vi era una considerevole presenza di Dirigenti nel settore Aeronavale, della Cantieristica minore, della Navigazione e degli Alberghi.
La globalizzazione ha inoltre prodotto un notevole cambiamento nel Distretto Calzaturiero della Riviera del Brenta, comportando l’acquisizione delle imprese del settore da parte di Marchi multinazionali con conseguente diversa allocazione delle posizioni manageriali.
Tutto quanto sopra, naturalmente, legato ai tempi che mutano e con essi le Aziende, le Organizzazioni e le posizioni Manageriali.

I Presidenti - la Serie storica

  • Dott. Ing. Rinaldo Colombo, primo Presidente alla Fondazione
  • Dott. Mario Colagrande
  • Dr. Ing. Umberto Segre
  • Dr. Ing. Flavio Nardo
  • Dr. Ing. Luigi Di Stasi
  • Dott. Giuseppe Mainardis
  • Dott. Franco Conte
  • Dr. Ing. Mario Merigliano

Le Sedi

  • Ateneo Veneto, Campo San Fantin
  • Palazzo Mocenigo Gambara c/o Sede Associazione Industriali
  • S. Polo, Campo Rialto Novo 524/530
  • S. Croce, Corte Nova 66/D
  • S. Marco, 3383 Calle del Magazen
  • Mestre, via Pescheria Vecchia n. 26