Garantire opportunità di lavoro è etico e fa bene a tutti
Solo favorendo l’occupazione usciremo realmente dalla crisi pandemica. Articolo Federmanager Friuli Venezia Giulia
Daniele Damele
Presidente Federmanager Friuli Venezia Giulia
Il Covid ha fatto tanti danni. Le morti di persone care, la malattia, per alcuni protrattasi a lungo, l’assenza di relazioni, le distanze, ma anche la perdita del lavoro, la crisi sociale ed economica sono tutte conseguenze della pandemia che tutti ci auguriamo poterci mettere alle spalle prima possibile e soprattutto definitivamente, specie nei suoi effetti più nefasti.
Cosa fare dal punto di vista socio-economico per andare oltre?
La risposta etica è senza alcun dubbio quella di garantire opportunità di lavoro alla collettività. Aziende e imprese devono fare la loro parte, il sistema della finanza pure e, direi, soprattutto, ma anche chi cerca lavoro non deve rimanere inerte.
Uno dei segreti per poter riuscire a trovare un posto di lavoro più agevolmente è, senz’altro, quello della formazione continua e costante, quotidiana. Poi occorre rivolgersi a settori che sono il futuro e traineranno il mondo fuori dalla crisi pandemica. Mi riferisco ai settori del digitale, dell’ambiente, dei servizi alla persona, a quei lavori dove le lingue (inglese in primis, ma anche cinese e arabo non sono affatto da disdegnare) la fanno da padrone.
Occorre seguire le proprie passioni e cimentarsi in esse anche perché lavorare facendo ciò che piace ti rende la giornata più veloce e arrivi a sera felice e sereno.
Alle imprese si chiede anche di puntare allo sviluppo sostenibile, alla Pubblica Amministrazione di favorire ingenti finanziamenti per le infrastrutture e i sistemi di mobilità. E non si scordi di attuare lavori che rendano resilienti al cambiamento climatico le opere edili.
Il nostro patrimonio infrastrutturale risale per lo più al primo dopoguerra, ha cent’anni. In questo secolo di tempo trascorso molto è cambiato, compresi gli eventi atmosferici sempre più eccezionali che spesso mettono a rischio le strutture. Qui occorre intervenire.
Il passaggio all’auto elettrica e la produzione di energia pulita sono altre sfide in quanto è indubbia la necessità di un deciso aumento delle fonti rinnovabili.
L’innovazione tecnologica, poi, e le nuove professioni sono altri traguardi da raggiungere, ma allo stesso tempo sfide per chi desidera trovare lavoro certo e duraturo.
Uno sforzo a immaginare il futuro e assicurare eticamente percorsi di preparazione professionale deve, infine, giungere dal mondo della scuola e da quello universitario. Bene ha fatto il governo Draghi a insistere sulle lezioni in presenza, ma l’opportunità digitale, a tutto tondo, non va posta in secondo piano, anzi può e deve divenire complementare ai percorsi scolastici, formativi, professionali e universitari.
Articolo Dirigenti nordest
28 febbraio 2022