Il coraggio di ricostruire: ottant’anni di storia e visione di Federmanager Treviso e Belluno

Le origini: dieci dirigenti e un sogno tra le macerie

Ottobre 1945. Le bombe erano cessate da pochi mesi, ma Treviso portava ancora le cicatrici della guerra: l’82% del patrimonio edilizio distrutto, oltre 1.600 vittime, fabbriche e case ridotte in macerie. Eppure, proprio in quel paesaggio devastato, dieci dirigenti decisero di guardare avanti. Francesco De Fant, Ivone Calzavara, Albino Carrer, Giuseppe e Eramo Coletti, Fulvio Fabris, Leopoldo Palatini, Ivo Furlan, Antonio Cuzzato e Augusto Traversin si riunirono in una sala dell’Anonima Elettrica Trevigiana, in via Santa Margherita 15. Lì, davanti al notaio Giovanni Battista Manavello, fondarono il Sindacato Dirigenti di Aziende Industriali della Provincia di Treviso.
Nacque così una comunità che voleva “tutelare gli interessi morali e materiali dei propri soci e contribuire con le proprie competenze alla ricostruzione e allo sviluppo industriale del Paese”. Un atto di fiducia collettiva, compiuto quando la fiducia sembrava un lusso.

“Dieci uomini, un Paese da ricostruire, un’idea di futuro. Così è nata la nostra storia”.

Anni ’50 - De Fant e Palatini: la rinascita economica

Il primo presidente, ingegner Francesco De Fant, guidò il sindacato in un contesto ancora fragile, in cui i dirigenti erano pochi e la provincia di Treviso prevalentemente agricola. L’associazione difese la nuova identità del management e seguì da vicino la nascita dell’INPDAI, l’Istituto Nazionale di Previdenza dei Dirigenti Industriali, che nel 1953 sancì un diritto fondamentale: la tutela previdenziale.
Con la presidenza di Leopoldo Palatini, gli anni Cinquanta videro l’avvio del miracolo economico. Le prime fabbriche crescevano, gli iscritti aumentavano e il dialogo con l’imprenditoria si faceva più maturo. Erano i primi passi verso una classe dirigente consapevole del proprio ruolo nella società.

Anni ’60 e ’70 - L’era Furlan: il dirigente mediatore

Nel 1966 iniziò la lunga e intensa presidenza di Ivo Furlan, una delle figure più amate e ricordate nella storia dell’associazione. Furlan fu presidente in anni turbolenti, segnati dallo Statuto dei Lavoratori, dall’“autunno caldo” e dai grandi cambiamenti sociali. In quel contesto, difese con determinazione l’autonomia previdenziale e il valore etico del dirigente come “ponte tra impresa e lavoratori”.
Sotto la sua guida, la categoria affrontò con coesione le prime sfide della modernità e nel 1979 vide la nascita del FASI, Fondo di Assistenza Sanitaria Integrativa. Federmanager Treviso consolidava così il suo ruolo di punto di riferimento per i manager del Nord-Est.

Anni ’80 e ’90 - Cappellari e Locatelli: la maturità organizzativa

Con la presidenza di Adriano Cappellari (1986-1994), Federmanager Treviso visse una stagione di crescita organizzativa e culturale. Si rinnovarono statuti e modelli di governance, si rafforzarono le attività formative e nacquero i fondi di previdenza integrativa PREVINDAI e PREVINDAPI.

Negli anni Novanta, Giancarlo Locatelli raccolse l’eredità di questo percorso in un periodo complesso, segnato da crisi occupazionali e globalizzazione. L’associazione puntò sulla formazione continua e sul dialogo con le imprese, entrando a far parte del Consorzio Formazione Industriali Treviso e promuovendo progetti di riqualificazione professionale. Era il segno di un management che cambiava volto senza perdere i propri valori.

Dal 2000 all’unione delle forze: De Simoi e la nascita di Federmanager Treviso Belluno

Il nuovo millennio portò con sé nuovi volti e prospettive. Nel 2004, con Daniela Fracas, l’associazione elegge per la prima volta una donna alla presidenza – un evento simbolico di modernità e apertura. Le seguirono Enzo Zanchetta e Gian Mario Bozzo, che rafforzarono la partecipazione dei giovani e il senso di appartenenza dei soci.
Il 2008 fu un anno storico: Angelo De Simoi guidò la fusione con Belluno, dando vita a Federmanager Treviso e Belluno. Un’unione che portò nuova linfa, competenze e una rete più ampia di rappresentanza territoriale, destinata a diventare una delle più solide in Italia.

“Federmanager Treviso e Belluno è la storia di due territori che hanno scelto di crescere insieme, unendo esperienze e visioni”.

Anni 2010 - Boscariol e De Sandre: tra crisi e ripartenza

Dal 2013 al 2018 la presidenza di Marzio Boscariol consolidò il rapporto con il tessuto industriale del Nord-Est e aprì l’associazione a un nuovo dialogo con i mondi dell’innovazione e della formazione.
Nel 2019 fu eletto presidente Adriano De Sandre, dirigente bellunese e amministratore delegato di Marchon Italia. La sua presidenza, durata fino al 2021, coincise con uno dei periodi più difficili della storia recente: la pandemia. De Sandre guidò l’associazione con equilibrio e visione, promuovendo progetti di sostegno ai manager e alle imprese, e valorizzando la responsabilità sociale della categoria.
Sotto la sua guida, Federmanager Treviso e Belluno divenne punto di riferimento durante l’emergenza, supportando oltre 170 dirigenti nella gestione di accordi per la riduzione temporanea delle retribuzioni e diffondendo buone pratiche di smart working.
Il presidente insistette su due temi centrali: digitalizzazione e sostenibilità, promuovendo la nascita di un Gruppo di Lavoro dedicato a questi ambiti e sostenendo iniziative in collaborazione con la Diocesi di Treviso per affiancare le microimprese in difficoltà.
Per De Sandre, la parola chiave fu “cura”: delle persone, delle imprese, del territorio.

“Le persone fanno la differenza. Prendersi cura di loro è il vero cuore del management”.

Dal 2022 - Alessandra Duprè e la leadership del futuro

Ad aprile 2022 viene eletta Alessandra Duprè, seconda donna presidente di Federmanager Treviso e Belluno. Trevigiana di Zero Branco, è direttore del personale del Gruppo Lotto Sport e Stonefly. Dopo aver ricoperto il ruolo di vicepresidente durante la presidenza De Sandre, la Duprè assume la guida dell’associazione in un momento di grande trasformazione per il mondo del lavoro.
La sua visione si fonda su tre parole: fiducia, responsabilità, flessibilità. Con progetti come il Gruppo HR e iniziative su sostenibilità sociale e formazione, promuove un modello di management inclusivo e innovativo. “Come dirigenti – ha affermato – dobbiamo prendere atto che ci troviamo di fronte a un mondo che cambia, e servono competenze nuove: la capacità di costruire fiducia e di gestire il cambiamento con mente aperta e cuore”.
Sotto la sua guida, Federmanager Treviso e Belluno continua a crescere, superando i 1.200 soci e consolidando la presenza femminile e giovanile, con una particolare attenzione alla formazione intergenerazionale e al dialogo con le imprese.

Ottant’anni di comunità e valori

Oggi Federmanager Treviso e Belluno non è solo un punto di riferimento sindacale, ma una comunità di valori. Offre tutela, consulenza e formazione, ma anche momenti di incontro e convivialità che rinsaldano il senso di appartenenza. Nei suoi ottant’anni di vita ha accompagnato la crescita economica del territorio, difendendo la dignità e il ruolo dei manager, promuovendo la cultura dell’innovazione e della responsabilità sociale.
Dal coraggio dei dieci fondatori al dinamismo dei manager di oggi, resta immutata la missione di fondo: essere al servizio dello sviluppo, delle persone e del futuro.