Lettera alla Befana
Desideri di un ex bambino
di Alberto Pilotto
Federmanager Vicenza
Siamo arrivati all’ultimo numero dell’anno e, continuando il filone dei ricordi (v. Memorie di un ottuagenario), sono arrivato agli anni della prima infanzia quando, sotto dettatura di mia madre, scrivevo, durante le vacanze natalizie, la lettera alla Befana contenente i miei desideri. La Befana era una vecchia e non bella signora che, a cavallo di una scopa, visitava le case dei bambini, la vigilia dell’Epifania, mettendo nelle loro calze cose buone (dolcetti e giochi) se si erano comportati bene durante l’anno passato, altrimenti metteva qualche gioco assieme a pezzi di carbone. La sera prima era consuetudine preparare qualcosa per rifocillare la Befana dal lungo viaggio: una scodella di latte, un bicchiere di vino, un pezzo di pane o di dolce.
Alberto Pilotto Federmanager Vicenza
Tanti ricordi lontani e vicini: la mia contrarietà alla data perché la Befana arrivava la notte del 5 gennaio, io trovavo i doni il 6 mattino e… il 7 si ritornava a scuola! Le richieste erano varie: soldatini, stella da sceriffo, pallone, pistola da cowboy, meccano, ecc. Ricordo una vigilia di una ventina di anni fa: vacanze natalizie in montagna con la famiglia di mia figlia, i soliti preparativi ma, questa volta, al piano sotto in taverna davanti al caminetto, la mattina dell’Epifania la paura del nipotino a scendere le scale e il timore di poter incontrare la Befana, io che lo accompagno… Nel corso degli anni, ho anche preso parte attiva presso l’asilo dell’ultimo nipote dove era consuetudine radunare bambini e bambine in una sala e aspettare l’arrivo di Babbo Natale che, in due occasioni, ero io. Le maestre avevano il costume, compresa la pancia finta,il sacco con i doni e mi avevano addestrato sulla camminata, strascicante, e sul linguaggio. Fu una esperienza unica e indimenticabile, io consegnavo i regali ad ognuno!
Poi, i bambini fecero qualche domanda: dove avevo parcheggiato la slitta con le renne, se avessi incontrato in cielo la Befana! Una famiglia di origine nordafricana mi chiese di fare una fotografia assieme. Con questi commoventi e bei ricordi in mente sono ora tornato alla cruda realtà e ho immaginato che cosa metterebbe ora la Befana nelle calze dei tanti, troppi, personaggi più o meno famosi che con le loro espressioni e/o comportamenti sono stati sull’onda mediatica per qualche giorno, criticati o osannati.
A quel goffo sindacalista: un dizionario della lingua italiana, dove potrà trovare il significato di termini come “rivolta sociale” e “cortigiana”;
a quella focosa rappresentante del popolo: un vocabolario inglese-italiano, dove potrà trovare la traduzione di “cheerleader”;
a quell’impetuoso governatore: il libro “Il galateo di monsignor Della Casa”, dove potrà trovare il complesso delle regole per comportarsi convenientemente e dignitosamente nei rapporti sociali, e, quindi, evitare espressioni come” stronza”;
a quell’irruente ministro: lo stesso libro del precedente, così potrà usare una espressione corretta,non volgare, per esprimere certi concetti (fuori dai testicoli anziché fuori dalle palle);
a quei politici e burocrati, in Italia e in Unione Europea: una quantità massiccia di “Pragmatyl Forte” nelle varie forme farmaceutiche (compresse, sciroppi, supposte, ecc.), così, dopo la cura, potranno riflettere, ammesso e non concesso che abbiano gli strumenti per farlo, sulla urgente necessità di rivedere certe decisioni prese in questi ultimi anni con sano, appunto, pragmatismo.
La Befana, a questo punto, potrebbe anche fermarsi, deporre la scopa, riposare e aspettare i risultati che saranno poi valutati in occasione delle Festività del prossimo anno (gioco o carbone).
Noi, più semplicemente, ci limitiamo ad augurare alle nostre gentili lettrici e ai nostri lettori un Buon Natale e, se vi arriverà la calza della Befana, che contenga salute e felicità.
Buon Natale!
10 dicembre 2025
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