Investire nel futuro
Ripartiranno crescita e investimenti?
Daniele Damele
Presidente Federmanager Friuli Venezia Giulia
La Bce ha annunciato che i tassi dovrebbero iniziare a scendere a partire da giugno. Ripartiranno crescita e investimenti? Le tensioni geopolitiche e il rischio di escalation della guerra preoccupano. I mercati stanno, però, reagendo in modo composto e l’economia complessivamente continua a crescere anche se a un ritmo inferiore rispetto a prima, grazie soprattutto agli Stati Uniti. La resilienza dell’inflazione non aiuta visti i tassi elevati dalle banche centrali, ma abbiamo sentito segnali distinti dalla Bce che potrebbero intervenire già ad inizio estate. Crescita e investimenti non si sono mai fermati neanche in Italia, ma un allentamento del costo del denaro può sicuramente incidere positivamente.
In questi primi mesi dell’anno i rendimenti dei titoli di stato hanno recuperato la metà del ribasso prodotto in autunno 2023. Il tenore della crescita non è, però, entusiasmante. I progressi fatti sul processo generale di disinflazione (escluso il carrello della spesa che come i carburanti non calano mai…) richiedono, però, un atteggiamento più accomodante da parte della Bce. Ciò tenuto conto anche che i prezzi del petrolio sono scesi sotto area 85 dollaro/barile mitigando le pressioni che avevano innescato a marzo.
Nel mentre gli imprenditori e i manager delle imprese private industriali del Nord Est hanno e stanno dimostrando eccezionali e intense attività. L’export sta tenendo e le aziende stanno dando prova di grande flessibilità e versatilità nell’affrontare le sfide economiche. Sussiste grande dinamismo e soprattutto apertura al confronto sulle best-practices internazionali rispetto a sostenibilità, governance ed efficienza finanziaria.
È sempre più richiesta la figura dell’advisory per sostenere le sfide legate al mercato dei capitali, a possibili operazioni straordinarie e al delicato passaggio generazionale.
Una delle questioni centrali è l’implosione demografica, una vera emergenza per il Paese. I rischi non riguardano solo la previdenza e le pensioni, ma la sua sostenibilità industriale ed economica.
La stretta ai tassi degli ultimi due anni e l’inflazione hanno certamente colpito le famiglie, ma occorre compiere uno sforzo tutti assieme partendo dalla revisione positiva dei salari, dell’ingresso nel mondo del lavoro di giovani e donne con inquadramenti adegua
ti. Per fare ciò la PA deve garantire servizi efficienti ed efficaci alle famiglie e alle imprese.
Dobbiamo orientarci all’innovazione in forma ambiziosa favorendo sinergie concrete tra le PMI e un sistema di welfare aziendale in linea con le giuste aspettative. Dobbiamo saper cogliere le opportunità al momento giusto. E nel Nordest italiano occorre puntare su un piano di sviluppo internazionale che miri alla modernizzazione di questo territorio.
La variabilità è l’elemento distintivo e preminente con cui le nostre imprese devono confrontarsi nell’attuale scenario economico. Secondo i dati dell’export Extra-Ue di marzo 2024 diffusi dall’Istat le esportazioni italiane verso i mercati Extra Ue si sono ridotte del 4,5% rispetto a febbraio 2024 (mese che aveva segnato un +7,6% nei confronti di gennaio). La rilevazione Istat sottolinea che il dato complessivo è condizionato in gran parte dalle operazioni di elevato impatto (cantieristica navale) registrate nel mese di febbraio: al netto di queste operazioni, pur permanendo il segno negativo, la flessione si riduce sensibilmente (-0,8%), grazie al buon aumento delle esportazioni dei beni di consumo durevoli (+14,0%).
Ma rispetto a un anno fa le esportazioni verso i mercati extra Ue si sono ridotte del 5,7% (in controtendenza rispetto al +2,8% di febbraio 2024 su febbraio 2023). È una flessione che riguarda praticamente tutti i mercati a eccezione della Turchia (+33,0%), dell’America centro-meridionale (+2,7%) e del Medio Oriente (+4,8%). Segna una battuta di arresto (-6,7%) la crescita che aveva caratterizzato l’export verso gli Stati Uniti, mentre prosegue la “normalizzazione” del dato della Cina, che rientra dal boom di esportazioni di beni farmaceutici di un anno fa. Nel primo trimestre 2024, rispetto al precedente l’export registra una contrazione dello 0,9%. Nonostante ciò, l’avanzo commerciale con i paesi extra Ue rimane saldamente positivo. È il momento d’investire puntando a favorire l’occupazione che genera ricchezza estesa. Per attrarre dirigenti e lavoratori nelle aziende una leva, accanto a stipendi adeguati, è anche quella del welfare aziendale con benefit quali: prestazioni sanitarie, fondi previdenziali, buoni pasto estesi, buoni acquisto per carburanti, shopping, e-commerce senza vincoli, corsi di formazione, smart working.
24 maggio 2024