Il gioco dei tre bussolotti
Riflessione sulla riforma IRPEF
Gianni Soleni
Federmanager Venezia
PREMESSA. Quand’ero ragazzino, capitava talvolta che nei giorni di mercato si
formasse un capannello di gente attratto
da un personaggio simpatico, che manovrando su un semplice tavolino invitava il
pubblico a tentare la sorte con un gioco
particolare chiamato “Il gioco dei tre bussolotti”.
In realtà gli attori che organizzavano il gioco erano tre: il “conduttore”, lo
“sfidante” (che nel ruolo di finto giocatore
vinceva facilmente ed attirava così altri ingenui giocatori), il “palo” (che in posizione
strategica avvisava i complici all’eventuale
arrivo delle forze dell’ordine).
MI È TORNATO IN MENTE QUESTO RICORDO dopo aver letto alcune notizie relative alla pluricelebrata RIFORMA IRPEF
(decreto legislativo n. 216/2023) che ha visto la luce subito dopo l’approvazione della
legge di bilancio 2024, ma sarà valida solo per quest’anno.
Andando a spulciare la
fascia di reddito nella quale rientra la stragrande maggioranza di dirigenti pensionati,
ovvero quella oltre i 50mila euro LORDI (non
scordiamo mai questa precisazione, che
in Italia significa la tassazione più alta di
tutta Europa), ho facilmente verificato che:
- con le nuove miracolose aliquote IRPEF, i percettori di pensione di cui sopra riusciranno a “guadagnare” rispetto
agli anni precedenti l’interessante seppur
non esaltante cifretta di 260 euro, “pochi,
maledetti e subito”… Subito? Forse non
proprio, perché, udite udite…
- allo stesso tempo, per i fortunati pensionati di cui sopra (lordo oltre 50.000 €) è stata stabilita una riduzione delle detrazioni d’imposta, guarda che combinazione, proprio di 260 euro!!
- dal che si deduce che per lor signori, NON CI SARÀ ALCUN RISPARMIO DI IMPOSTA!. ZERO. Ecco perché mi era venuto in mente il gioco dei tre bussolotti, con le palline (leggasi euro) che appaiono e scompaiono tra un bussolotto (leggasi decreto legge) e l’altro.
Sembra essere (è?) un vero e proprio GIOCO
DI PRESTIGIO (solo per la cronaca, ricordo
che a volte il gioco dei tre bussolotti, parlo di
quello al mercato naturalmente, da gioco di
prestigio si trasformava in gioco truffa), con
l’unico obiettivo di punire ancora una volta
i pensionati “ricchi” e parassiti.
Cosa vuol dire “fare il gioco dei tre bussolotti”? Significa che il/la conduttore/trice parla
di una decisione/decreto legge negativa,
presentandola con grande maestria come fosse positiva. NB: ogni riferimento a
situazioni reali è puramente casuale.
E così si affloscia anche quel poco di moderata esultanza che poteva un po’ consolare (!?!?) costoro pensionati ricchi dopo
l’approvazione della Legge di Bilancio, la
quale pure quest’anno BASTONA (ripeto,
BASTONA) chi gode di pensioni (LORDE,
mai dimenticarlo!) attorno ai 50mila euro,
o un po’ di più o un po’ di meno.
Pensioni
che ancora una volta PERDERANNO PER
SEMPRE una percentuale non trascurabile
del loro valore reale grazie al taglio delle rivalutazioni effettuato, dopo quello (ancora
più pesante e sempre PER SEMPRE) dello
scorso anno.
Bastonatura che in realtà non è stata assolutamente una sorpresa, ma piuttosto si
è sviluppata come “CRONACA DI UNA MORTE ANNUNCIATA”.
Niente di nuovo
rispetto a quanto deciso un anno fa (tranne per le pensioni sopra 10 volte la minima,
castigate ulteriormente da una rivalutazione percentuale scesa dallo scarso 0,32%
ad un infimo 0,22%, una vessazione al limite della presa per i fondelli) dalla prima legge di bilancio rilasciata dal Governo
appena entrato in carica, e che in due anni
riduce il valore reale delle pensioni di una
percentuale che si aggira a spanne attorno
al 15 per cento (bazzecole).
E ripeto, PER
SEMPRE. MORTE ANNUNCIATA ribadita
già nel mese di agosto 2023 anche dal Sottosegretario al MLPS (Min. lavoro e politiche sociali) Claudio Durigon, oriundo trevigiano (colui che invitava i laureati ad andare
a raccogliere pomodori o a fare i camerieri),
che in una intervista parlava di “possibili
(leggasi SICURE) limature sulle rivalutazioni delle pensioni”.
Ora, chi da ragazzo
ha frequentato come il sottoscritto l’Istituto
Tecnico, ricorda che la manualissima materia “Officina Aggiustaggio” prevedeva
l’uso di tre lime, rispettivamente lima a
MAZZO (la più abrasiva e impattante), lima
PIATTA (più raffinata) e lima a TRIANGOLO (per l’alta qualità).
Bene: sicuramente
l’Onorevole Durigon si riferiva alla lima a
MAZZO: molta efficacia (altro che “possibile limatura”…) con poca fatica, ma
anche molto grezza, e a chi tocca tocca.
QUELLO CHE MI HA STUPITO nell'ultima
parte dell’anno è stato l’atteggiamento degli Onorevoli e Politici presenti a vario titolo,
che nei loro interventi alle assemblee o riunioni organizzate da CIDA o da FEDERMANAGER si sono dichiarati convinti sostenitori della classe manageriale, componente
chiave e indispensabile della realtà lavorativa e sociale italiana etc. etc…, salvo poi,
come nel citato caso della rivalutazione delle pensioni, fare inversione ad U e castigare la stessa classe manageriale.
Arrivando
in un caso (On. Enrico Pianetta, responsabile nazionale Seniores Forza Italia, al
convegno CIDA di Milano del 6 ottobre
2023) a dichiararsi orgogliosamente e pubblicamente contro il taglio delle rivalutazioni, salvo avere un vuoto di memoria al momento cruciale del voto in Parlamento.
Non parliamo poi, per amor di patria, dei
vitalizi degli ex parlamentari senatori, ripristinati appieno secondo le norme ante 2018 seguendo la strada tracciata dalla
Corte Costituzionale, che ha addotto motivazioni valide per lor Signori ma non per i
pensionati “normali” cittadini, forse meglio dire sudditi.
Quand'ero giovane vissi un felice periodo che vedeva funzionare L’ASCENSORE
SOCIALE. Oggi l’ascensore è diventato
un “DISCENSORE”, funziona solo in discesa. E (purtroppo) i Giovani in buona
percentuale se ne vanno lontano, certo
non per puro spirito d’avventura, bensì per
cercare altrove ciò che da noi non è più
disponibile, non avendo come sogno il
raccogliere pomodori o fare i camerieri stagionali in località turistiche.
INFINE. Last but not least, ritengo doveroso complimentarmi con i battaglieri
colleghi di ALDAI, compreso il meritorio
Centro Studi e Ricerche di “ITINERARI
PREVIDENZIALI” del Prof. Brambilla, che
periodicamente ci mettono a disposizione
sul loro sito e sulla loro rivista Dirigenti Industria numerosi e dettagliati articoli sulla
situazione di iniquità, ineguaglianza, ingiustizia, ostilità cui i dirigenti pensionati
sono costretti ormai da troppi anni.
Nei loro
scritti troviamo dimostrazioni documentate e PRECISE AL LIMITE DELLA FISICA
QUANTISTICA su quanto siamo costretti
a subire.
Non nego che, alla loro lettura,
a volte l’adrenalina eccessiva che mi sale
in corpo mi provoca un forte aumento della pressione e dei battiti cardiaci e mi fa
sorgere l’idea che per motivi di salute sia
meglio smettere di leggere quanto da loro
esposto.
Ma prendere coscienza della situazione in cui si vive è già un primo passo importante, e riprendo con passione
la loro lettura.
BREAKING NEWS!
Forse una strada c’è per modificare l’atteggiamento politico e
istituzionale vessatorio nei confronti dei pensionati sfrontatamente ricchi, dirigenti o non dirigenti.
Quella di DOTARSI DI
COMODI TRATTORI (diesel, non elettrici, naturalmente) e tutti
d’accordo puntare in colonna sulla Capitale, bloccando autostrade, strade, piazze o quello che è.
Potrebbe essere che
anche per loro appaiano nel giro di 24 ore tre miliardini o
quanto necessario a riequilibrare la mancata rivalutazione delle pensioni. Questo semplice ma determinato sistema sembra
aver già funzionato per una categoria lavorativa benemerita,
se ben ricordo… sì, proprio GLI AGRICOLTORI!!
15 febbraio 2024