Nuove competenze per la manifattura del futuro
‘Skills for the future of manufacturing’ è il titolo della manifestazione internazionale che ha messo a confronto i protagonisti del settore e ha posto al centro del dibatto il ruolo determinante delle competenze delle persone per lo sviluppo della rivoluzione industriale.
Franco Del Vecchio
Segretario CIDA Lombardia - lombardia@cida.it
Cernobbio, 26/09/2019 Una sequenza di tre giornate di presentazioni, tavole rotonde e confronti sul manifatturiero tra grandi, medi e piccoli imprenditori, istituzioni, mondo accademico, ricercatori e policy maker provenienti da tutto il mondo, hanno caratterizzato la settima edizione del World Manufacturing Forum di Cernobbio, l’evento organizzato da Confindustria Lombardia, IMS e Politecnico di Milano, con il supporto di Regione Lombardia.
L’edizione 2019 si è focalizzata sul tema delle competenze professionali proponendo soluzioni e una visione di lungo periodo esplicitata nel WMF Report 2019, che si pone anche come piattaforma di proposte per una politica industriale competitiva: sul palco di Villa Erba ha infatti preso forma il dialogo tra i Quattro Motori d’Europa avviato dalla Lombardia.
All’introduzione del Presidente della WMFoundation Alberto Ribolla, che ha sottolineato il ruolo chiave delle persone nel far fronte alle sfide delle crescenti complessità economiche, sociali e ambientali, sono seguiti tra gli altri: Marco Bonometti, Presidente Confindustria Lombardia, Fabrizio Sala, Vicepresidente Regione Lombardia, Stèphanie Pernod Beaudon, Vicepresidente Regione Auvergne Rhone-Alpes, Mireia Borell, Segretario per gli Affari Internazionali e UE Regione della Catalunia, Nadine Girault, Ministro degli Affari Internazionali del Québec, Renate Hornung-Draus, Direttore della Confederazione tedesca dei datori di lavoro BDA, Beniamino Quintieri, Presidente di SACE, Jeroen Heijs, Direttore per le politiche Industriali Ministero dell’Economia dell’Olanda, Mehmet Fatih Kacir, Viceministro per l’Industria e la Tecnologia della Turchia, Ahmed Taha Elborai, Viceministro per il Commercio e l’Industria dell’Egitto, Jun Ni, Professore Università del Michigan, Rhonda Barnet, Presidente AVIT Manufacturing, Ester Lynch, Vicesegretario generale European Trade Union Confederation, Francisco Betti, World Economic Forum, Tony Bond, CIO Great place to work, James E. Heppelmann, Presidente e CEO PTC.
Presentato il WMF Report ‘Skills for the future of manufacturing’
Di particolare interesse la presentazione del Prof. Marco Taisch che ha delineato le principali sfide del settore manifatturiero: le differenze fra le competenze disponibili e quelle richieste dalle imprese e le difficoltà di individuare con sufficiente anticipo le competenze per poter preparare adeguatamente e per tempo il personale.
Le competenze per la manifattura del futuro costituiscono una sfida globale e il rapporto è il risultato di un progetto che ha coinvolto undici paesi e cinque continenti. Un aspetto rilevante è l’aumento considerevole delle offerte di lavoro specializzato che non trovano adeguate competenze, il che mette in evidenza un considerevole problema di formazione e aggiornamento continuo.
Secondo un’indagine McKinsey fra il 2016 e il 2030:
- diminuiranno di 14 miliardi le ore dedicate alle attività fisiche e delle competenze manuali
- diminuiranno di 15 miliardi le ore impegnate in elaborazioni cognitive di base
- aumenteranno invece di 8 miliardi le ore per i collaboratori con elevate competenze cognitive
- aumenteranno di 24 miliardi le ore delle attività che richiedono competenze sociale ed emotive
- aumenteranno addirittura di 55 miliardi le ore per chi possiede competenze tecnologiche adeguate
Insomma, nonostante la riduzione di 29 miliardi di ore di attività manuali e cognitive di basso livello, il saldo complessivo in 14 anni è valutato in crescita con un risultato netto positivo per 58 miliardi di ore.
L’effetto più importante della trasformazione del lavoro è quindi rappresentato dalla crescita delle competenze per svolgere lavori di maggior valore aggiunto, più “umani” e questo rappresenta la più importante rivoluzione industriale mai avvenuta.
La carenza di competenze può rappresentare in prospettiva un serio problema in termini di: insufficiente innovazione, competitività, produttività, incapacità di soddisfare i clienti, che rappresentano un rischio economico complessivo valutato 11.500 miliardi di dollari pari all’1,1% del PIL mondiale, e un valore di 173 miliardi di dollari per l’Italia corrispondente allo 0,6% del PIL.
Il Report, a cura del Comitato Scientifico della World Manufacturing Foundation presieduto dal Prof. Marco Taisch e composto dai maggiori esperti mondiali del manifatturiero, ha individuato sei lavori emergenti nel manifatturiero e dieci competenze più richieste in prospettiva.
Le 6 professionalità emergenti sono: Digital Ethics Officer, Lean 4.0 Engineer, Industrial Big Data Scientist, Collaborative Robot Expert, IT/OT integration Manager, Digital Mentor.
Le 10 top skills sono:
- Alfabetizzazione digitale come abilità olistica per interagire, capire, abilitare e persino sviluppare nuovi sistemi di produzione digitale, tecnologie, applicazioni e utensili;
- Capacità di utilizzare e progettare nuove soluzioni di analisi dei dati ed Intelligenza Artificiale (A.I.) interpretando criticamente i risultati;
- Problem solving creativo;
- Forte mentalità imprenditoriale con proattività e capacità di pensare fuori dagli schemi;
- Capacità di lavorare fisicamente e psicologicamente in sicurezza ed efficacemente con le nuove tecnologie;
- Mentalità interculturale e disciplinare, inclusiva e diversificata per affrontare nuove sfide derivanti da una forza lavoro diversificata;
- Cybersecurity, privacy e consapevolezza dei dati/informazioni per riflettere il rapido incremento delle digital footprint delle catene del valore manifatturiere;
- Capacità di gestire l'aumento della complessità di richieste multiple e compiti simultanei;
- Efficaci capacità comunicative con umani, IT e A.I. attraverso diverse piattaforme e tecnologie;
- Apertura costante al cambiamento, capacità di trasformazione per mettere costantemente in discussione lo status quo e avviare il trasferimento di conoscenza da altri domini.
Le principali raccomandazioni del WMF per far fronte alle criticità e cogliere le opportunità sono, fra le altre:
- Creare la consapevolezza della necessità di apprendimento e aggiornamento permanente;
- Aumentare gli investimenti nella formazione continua della forza lavoro per ottenere il pieno utilizzo delle nuove tecnologie;
- Sviluppare nuovi profili con competenze tecniche e preparazione in discipline generiche complementari;
- Usare le tecnologie digitali per innovare la formazione e favorire la partecipazione attiva;
- Assicurare l’insegnamento di discipline indispensabili;
- Promuovere e facilitare la formazione tecnica;
- Promuovere la collaborazione fra scuola e mondo del lavoro per rispondere alla richiesta di competenze;
- Motivare e incentivare le persone a sviluppare la propria carriera nella produzione.
Nell’ultima giornata sono intervenuti, tra gli altri, il Presidente di Confindustria Vincenzo Boccia, Thérèse de Liedekerke, ViceDirettore Business Europe, Olga Memedovic, UNIDO, Lloyd F. Colegrove, The Dow Chemical Company, Max Lemke, DG Connect - Commissione Europea.
Per scaricare il Report e la Presentazione cliccare World Manufacturing Forum 2019 - Documentazione
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01 novembre 2019