La riduzione del cuneo fiscale deve essere sostenibile

Sostenibilità ed equilibrio di bilancio sono i presupposti per una vera politica economica, l'unica che consente alle aziende e ai manager che le guidano di assumere, investire, radicarsi stabilmente” lo ha detto Mario Mantovani, Presidente di CIDA, nel suo intervento al Tavolo sul fisco, fra Governo e Parti Sociali, svoltosi giovedì 25 luglio sera a Palazzo Chigi.

Roma, 26 luglio 2019. “Nel suo preambolo, il premier Conte ha confermato la volontà del Governo di condividere le scelte di politica economica – ha spiegato Mantovani – giudicando positivamente la partecipazione dei rappresentanti delle varie categorie di lavoratori ai Tavoli organizzati dalle forze politiche. Pur ribadendo che quello a Palazzo Chigi – alla presenza anche del Ministro dell’Economia – è l’unico Tavolo che tira le fila di tutti". 

“Tornando al merito della riunione, fra i temi trattati, le modalità attuative della flat tax e la mole di deduzioni-detrazioni sulla quale il Governo vuole intervenire. Sulla prima, Conte ha ribadito che le proposte di flat tax della Lega non sono state ancora presentate al Governo e, comunque, non sono le uniche in fase di elaborazione. Come CIDA abbiamo avanzato le nostre perplessità sull’introduzione di un sistema fiscale a doppio regime che potrebbe complicare e non facilitare la vita dei contribuenti. La priorità resta quella di ridurre pressione e cuneo fiscale: i redditi medi sono da anni sottoposti a forme di prelievo crescente, che ne riducono potere d’acquisto e tenore di vita. Manager, professionisti e dirigenti, in particolare, fanno parte di quel 12% di contribuenti italiani che versa oltre il 58% di tutta l’Irpef. Il Ministro Tria se n'è mostrato consapevole – ha aggiunto il Presidente CIDA – e ha parlato di una possibile revisione e semplificazione della ‘no tax area’, di un intervento sui redditi medi, colpiti nei decenni scorsi da fiscal drag, e di un’analisi molto attenta di deduzioni e detrazioni. Su queste ultime CIDA ha insistito sugli aspetti di sussidiarietà che ne devono giustificare e sostenere l’utilizzo. Resta il fatto che se la riduzione della pressione fiscale non è percepita come permanente, non si trasforma in consumi e investimenti".

“In ottica di equità e semplificazione, abbiamo anche accennato a temi del lavoro, che saranno oggetto di un Tavolo dedicato: la necessità di allineare il trattamento fra lavoratori dipendenti e autonomi e di rafforzare la contrattazione collettiva, trattandosi ormai di una distinzione superata. Sul fronte della spesa, la cui eventuale riduzione è necessario presupposto di una riduzione sostenibile delle imposte, abbiamo ricordato la necessità di rafforzare la previdenza integrativa e riordinare la spesa assistenziale; di garantire le risorse necessarie al Servizio Sanitario Nazionale, affiancato da fondi integrativi di natura solidaristica; di destinare maggiori investimenti pro-capite all’istruzione". 

“Infine, abbiamo espresso le nostre preoccupate valutazioni per le tendenze demografiche, che disegnano un Paese invecchiato e meno coeso, per la limitata presenza delle nostre aziende nei settori a maggiore crescita globale. Tutto ciò impone spazi molto limitati alla Manovra che il Governo varerà a fine anno, e richiede azioni in grado di dare fiducia a tutti gli ambiti della società. Occorre quindi evitare in ogni modo ulteriori penalizzazioni delle pensioni, incrementando così la propensione alla spesa degli anziani, promuovere la crescita qualitativa del lavoro, facilitare la creazione di nuove famiglie.” ha concluso Mantovani.



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