L’opinione di chi guarda da fuori

Quando nel 2014 il precedente rinnovo del contratto Fiat fu sottoposto all’approvazione del Consiglio nazionale di Federmanager, esso fu approvato all’unanimità, con la sola eccezione di un consigliere di ALDAI, che si astenne per sottolineare la scarsa informazione che aveva caratterizzato la vicenda, così importante anche per il rinnovo del contratto nazionale, che allora si stava faticosamente negoziando.

Manuela Biti

Presidente della Commissione Sindacale e Lavoro di ALDAI e protagonista di una recente importante negoziazione aziendale, è testimone autorevole di come il rinnovo Fiat venga vissuto tra i dirigenti più attivi nelle RSA esterne al gruppo.

Sappiamo come andò a finire, a livello nazionale, ed oggi siamo costretti a confrontarci con una situazione che diventa ogni giorno più pesante e complicata.
Quanto a Fiat, si può certamente affermare che l’uscita da Confindustria di quel gruppo non abbia costituito, in sé, un pregiudizio per i suoi dirigenti.
Si legge infatti nel testo contrattuale una evidente preoccupazione di rispettare, con il ruolo e le funzioni del dirigente, anche il livello retributivo e di welfare. E soprattutto è evidente la volontà di non togliere loro del tutto, anche in tempi difficili come questi, le relative sicurezze e la serenità che sono necessarie da un rapporto di lavoro.
Questo è il tema che, in spirito costruttivo ma fermamente, dobbiamo porre ai nostri interlocutori nazionali: non sappiamo se la strada dei contratti aziendali, che sembra diventare oggi la nuova parola d’ordine per molti di noi, possa costituire in futuro una via obbligata.
Di certo, potrebbe configurarsi come un “avanzamento su un fronte più arretrato” di sempre più difficile gestione.
Due anni fa era evidente per tutti noi che il contratto Fiat avrebbe dovuto costituire una sorta di “linea del Piave” da difendere strenuamente: non è stato così, e le condizioni attuali sono vissute con grande difficoltà da un numero crescente di colleghi. Questo è il motivo per cui, nell’ambito della Commissione Sindacale e Lavoro di Milano, ci stiamo attrezzando per
non arrivare, come a volte è avvenuto, del tutto impreparati al prossimo rinnovo del contratto nazionale.
Ne va della sopravvivenza stessa dei dirigenti come categoria organizzata.
Archivio storico dei numeri di DIRIGENTI INDUSTRIA in pdf da scaricare, a partire da Gennaio 2013.

I più visti

Contratto Dirigenti Industria 2019-2024

La versione aggiornata dell'accordo Confindustria Federmanager è sintetizzata nell'articolo "Contratto Dirigenti Industria". In questo documento è proposta la sintesi del precedente accordo 30 luglio 2019.
01 ottobre 2019

Contratto Dirigenti Industria

La versione aggiornata del Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro (CCNL) dei dirigenti industria 2025-2027, firmato il 13 novembre 2024, è riassunta nell'articolo per facilitarne la consultazione ai lettori registrati sulla rivista digitale.
01 gennaio 2025

CCNL Dirigenti Industria. Confindustria e Federmanager firmano il rinnovo 2025-2027

Aumentano le retribuzioni e si rafforza il welfare. Nell'articolo il comunicato Federmanager sul rinnovo contrattuale e il testo dell'accordo accessibile agli iscritti Federmanager.
01 gennaio 2025

Gli obblighi assicurativi previsti dalle fonti istitutive: siamo sempre sicuri che le polizze in essere siano a norma?

Cresce la necessità di acquisire maggiore consapevolezza sui rischi per lavoratori e aziende, ne parleremo il 29 novembre in un incontro dedicato alla conoscenza degli obblighi contrattuali e alla valutazione dell’adeguatezza delle coperture assicurative previste dall’art. 12 e dall’art. 15 del CCNL dirigenti industria
01 novembre 2022

Cariche sociali e lavoro dipendente

Il tema della sovrapposizione tra cariche sociali e rapporto di lavoro subordinato è sempre attuale e di estrema rilevanza, ed è stato oggetto negli anni di approfondimenti, tesi giurisprudenziali e dottrinali altalenanti. Di seguito un articolo in materia redatto dall’Avv. Riccardo Arnò, esperto in diritto del lavoro e previdenza, sulla base di una recente pubblicazione – apparsa su una rivista specialistica – a opera di Giulia Colombo, Dottoranda di ricerca in Diritto del lavoro, Università degli Studi di Udine.
01 ottobre 2022