Ruolo italiano nel futuro europeo
Dal fondo delle classifiche europee della competitività, meritocrazia, debito pubblico, ecc. è doveroso chiedersi quale futuro immaginare e preparare per le nuove generazioni
Franco Del Vecchio
Segretario CIDA Lombardia - lombardia@cida.it
L’orgoglio per la nostra storia, la nostra cultura, il nostro stile di vita, non può essere un freno alle prospettive e al ruolo italiano in Europa. Far parte di una comunità europea implica condividerne i valori; parte dal rispetto e dall’inclusione di culture diverse per creare un'identità collettiva e un unico progetto socio-economico. L’unione fa la forza per conseguire maggiore stabilità, sicurezza, insomma un futuro migliore.
Le prospettive geopolitiche sono determinate da poche potenze mondiali e l’Europa Unita può farne parte per consistenza della popolazione, peso economico e culturale. La pandemia ha fatto capire l’importanza della solidarietà fra i Paesi nelle situazioni di emergenza e quanto sia utile condividere politiche di investimento per creare migliori condizioni di resilienza e sviluppo.
La storia, la cultura, lo stile di vita che ci caratterizzano sono in evidente distonia con la posizione di fanalino di coda dei molteplici indicatori economici e sociali: PIL pro capite, competitività, meritocrazia, debito pubblico. Emblematico sentire che l’invito a investire in Italia sia basato sul “basso costo del lavoro nonostante l’elevata tassazione”. Non possiamo sprecare in tal modo il nostro capitale umano e dobbiamo scegliere responsabilmente oggi quale ruolo vorremo svolgere domani.
Next Generation EU
Il piano europeo da 750 miliardi di € per il periodo 2021-2027 rappresenta l’occasione per dare una svolta al Paese puntando sugli investimenti con elevato ritorno in termini economici e occupazionali. Il 20% di tali investimenti dovranno essere a sostegno della transizione digitale, secondo le indicazioni dell’Unione Europea cha ha così delineato in modo chiaro la direzione e le priorità. Una dote di 150 miliardi che potrebbe significare per l’Italia circa 15 miliardi in infrastrutture digitali, in formazione del personale, in Politiche Attive per favorire l’assunzione di collaboratori e manager competenti per realizzare il salto competitivo verso l’auspicato futuro.
Si è aperto un ampio confronto Stato–Regioni e Parti Sociali sulle priorità del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) al quale la dirigenza pubblica e privata ritiene poter dare un contributo sia nella fase di definizione delle priorità, sia nella progettazione e realizzazione.
La situazione richiede di concentrare le risorse su 4 aree prioritarie d’intervento per recuperare competitività, scalare le classifiche e portare il Paese al ruolo che gli compete:
- Trasformazione digitale delle imprese e dei servizi pubblici investendo in: a) infrastrutture fisse e mobili in grado di offrire servizi di banda ultra larga sull’intero territorio, b) formazione e aggiornamento professionale per utilizzare in modo ottimale le tecnologie, innovare processi e modelli di business; c) favorire la mobilità del lavoro con Politiche Attive che permettano di assicurare il matching fra domanda e offerta di lavoro;
- Formazione scolastica favorendo la preparazione ai nuovi contesti lavorativi, introducendo modalità innovative di insegnamento che possano beneficiare di strumenti didattici digitali;
- Infrastrutture per la mobilità realizzando opere strategiche e prioritarie;
- Transizione verde favorendo il passaggio all’economia circolare e alla catena alimentare green.
Queste in estrema sintesi le priorità nell’ambito di un più ampio piano presentato da CIDA a livello nazionale e disponibile nell’articolo “Progettiamo il rilancio” nell’edizione digitale Dirigenti Industria.
World Manufacturing Forum
L’annuale appuntamento internazionale di Cernobbio, realizzato l’11 e 12 novembre scorso in modalità webinar, ha confermato l’accelerazione verso il digitale in tutti i settori con particolare rilevanza nel comparto bancario e finanziario, nelle attività produttive e industriali, nel commercio, nel settore pubblico e nell’assistenza sanitaria. Il tema del convegno “Intelligenza artificiale per il rinascimento delle attività produttive” è significativo della rivoluzione in atto. Le priorità del rapporto 2020 e le indicazioni presentate dal Prof. Marco Taisch del Politecnico di Milano indicano in modo chiaro le iniziative che condizioneranno il futuro: promuovere la comprensione e aumentare la fiducia nei sistemi di intelligenza artificiale; rispondere in modo efficace alle aspettative delle imprese produttive; definire regole etiche di utilizzo dei dati e delle soluzioni di intelligenza artificiale; garantire la privacy e la qualità dei dati; porre l’essere umano al centro del contesto di utilizzo delle soluzioni d’intelligenza artificiale; garantire l'allineamento strategico di tutta l'organizzazione; sostenere le PMI nella transizione al digitale; formare il personale e implementare standard e regole che possano favorire l’adozione di soluzioni digitali e d’intelligenza artificiale in particolare. I 200 Digital Innovation Hub (DIH) previsti in Europa costituiscono un progetto di collaborazione che permetterà di accelerare la trasformazione digitale anche con lo scambio di iniziative e prassi di successo.
La partecipazione alla sessione dedicata ai DIH europei da parte dell’Ing. Giuseppe Linati, Direttore Generale del Digital Innovation Hub Lombardia, ha valorizzato l’impegno italiano, la collaborazione con gli Enti Istituzionali, l’Università e i Centri di Ricerca insieme alle parti sociali per conseguire l’auspicato salto di qualità del sistema produttivo e industriale. Il World Manufacturing Forum e la partecipazione qualificata di rappresentanti italiani costituiscono il miglior investimento per l’immagine e le prospettive del Paese.
Sviluppo PMI
Per offrire un concreto supporto nella transizione digitale delle PMI in Lombardia, Federmanager, Digital Innovation Hub e Confindustria hanno ideato da tempo, e hanno avviato lo scorso settembre, il progetto Sviluppo PMI, presentato negli articoli Dirigenti Industria del mese di ottobre. Oltre cento manager hanno manifestato interesse per il progetto, dieci incontri di preparazione e oltre cento colloqui hanno permesso alla società di executive search Key2people e al Digital Innovation Hub Lombardia di identificare i primi 15 manager per l’assessment delle PMI lombarde con presenza in tutti i territori, come indicato nella mappa della regione. Siamo pronti per cogliere le sfide e le opportunità della transizione digitale per svolgere un ruolo da protagonisti in Europa.
Maggiori informazioni sull’iniziativa a favore delle imprese nell’articolo “Test Industria 4.0: un'opportunità che le imprese non possono lasciarsi sfuggire”, inviando una mail a info@sviluppopmi.it e chiedendo alle organizzazioni territoriali di Confindustria il supporto gratuito al “Test Industria 4.0” del Digital Innovation Hub Lombardia.
16 dicembre 2020