Incontro CIDA con i Candidati del Nord Ovest alle Elezioni Europee

Hanno aderito: Caterina Avanza - Azione, Vittorio Barazzotto - Stati Uniti d'Europa, Andrea Costa - Forza Italia Noi Moderati, Pietro Fiocchi/Federica Picchi - Fratelli d'Italia, Pierfrancesco Maran - Partito Democratico, Gaetano Pedullà - Movimento 5 Stelle, Isabella Tovaglieri - Lega

A cura della redazione


I Segretari CIDA: Franco Del Vecchio (Lombardia), Massimo Rusconi (Piemonte) e Matteo Marten Perolino (Valle d'Aosta) hanno organizzato e gestito, venerdì 24 maggio, l'incontro con i candidati alle elezioni europee del Nord Ovest. 

Sono oltre 130mila i dirigenti e le alte professionalità iscritti alle Federazioni del pubblico e del privato aderenti alla Confederazione CIDA, 50% dei quali in Lombardia, Liguria, Piemonte e Valle d'Aosta, che rappresentano appunto la circoscrizione elettorale Nord Ovest. 

CIDA rappresenta un corpo sociale che si riconosce nel ceto medio e che ha a cuore il futuro del Paese.
Secondo il rapporto Censis-CIDA, presentato cinque giorni prima, il 20/5, presso la Nuova Aula dei Gruppi Parlamentari a Roma, ben il 60,5%, cioè la maggioranza degli italiani, si sente di appartenere al ceto medio.

Il rapporto presenta un'analisi della situazione economica e sociale dell'Italia con dati emblematici e preoccupanti. Una narrazione sovente esclusa delle notizie e dai dibattiti politici.  

In venti anni - dal 2003 al 2023 - il PIL reale dell'Italia è cresciuto del 5,3% rispetto al 30,4% della crescita media dei 27 Paesi dell'Unione Europea; e non ci sono alibi perché gli altri Paesi hanno subito come noi le bolle finanziarie, il COVID, i rincari energetici e gli effetti delle guerre.

Secondo il documento il reddito netto pro-capite degli italiani in venti anni (2001-2021) è diminuito del 7,7% mentre è cresciuto mediamente del 9,7% nei 27 paesi dell'Unione Europea.

Il PIL Italia ha superato il tetto dei 2.000 miliardi, ma il debito pubblico di 2.863 miliardi ha raggiunto il 141,7% dello stesso. I prestiti per il PNRR sono di 123 miliardi pari al 6,1% del PIL e gli investimenti complessivi sono di 237 miliardi, 11,7% del PIL Poi ci sono le spese per Superbonus e altri incentivi per oltre 220 miliardi, per un totale di circa 500 miliardi di euro in 5 anni

Senza il centinaio di miliardi l’anno di debiti e sussidi saremmo in recessione. Quale sarà il contesto economico dopo il 2026, senza incentivi e maggiori costi per interessi e prestiti da restituire? Come vogliamo prepararci?

Clicca il video seguente per rivedere l'introduzione all'incontro con i candidati alle elezioni europee
 
Sempre secondo il rapporto Censis-CIDA il 59,7% degli italiani ritiene che il proprio tenore di vita stia calando; il 66,6% ritiene che le generazioni passate vivevano meglio e il 76,1% pensa che le generazioni future staranno peggio di quelle attuali.

Una prospettiva lontana delle aspettative del ceto medio impegnato a rendere il Paese meno vulnerabile, più meritocratico, più internazionale, più autorevole, più dinamico e più equo.

Con tali premesse non è facile scegliere a chi dare fiducia per i prossimi cinque anni di mandato europeo e diventa importante conoscere le proposte dei candidati per far fronte alle sfide che ci attendono.

Vogliamo limitarci ai sussidi e ai prestiti, oppure preferiamo impegnarci per stare al passo con gli altri Paesi europei, convergendo sulle politiche di sviluppo sostenibile?

La prima domanda all'On. Pietro Fiocchi. Favorevole o contrario alla revisione dei trattati per deliberare a maggioranza, eliminando il veto? Ha senso immaginare in prospettiva un'Europa Federale (Gli Stati Uniti d’Europa) con uguali diritti e doveri (fiscali, previdenziali, assistenziali), e perché proporrebbe maggiore Europa? 


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La seconda domanda da parte di Massimo Rusconi all'Europarlamentare Isabella Tovaglieri. In quali ambiti prioritari bisognerebbe progressivamente attribuire all’Unione Europea maggiori deleghe (rappresentanza diplomatica, difesa, sanità, previdenza …)? 


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Terza domanda a Gaetano Pedullà candidato del Movimento 5 Stelle. Vogliamo veramente far parte dell'Europa? E in quali ambiti prioritari bisognerebbe progressivamente attribuire all’Unione Europea maggiori competenze? 


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Quarta domanda a Vittorio Barazzotto candidato nella lista Stati Uniti d'Europa. Quali temi prioritari e come accelerare il percorso di integrazione europea per gli Stati Uniti d'Europa? 


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La quinta domanda è di Matteo Marten Perolino all'Assessore del Comune di Milano e Candidato alle Elezioni Europee Pierfrancesco Maran del Partito Democratico. Aumenta il gap fra l’Italia e i principali Paesi dell’UE: retribuzioni, tassazione, welfare, pensioni, ecc. con impatto sull’emigrazione verso Paesi con migliori prospettive. Su quali temi l’Italia dovrebbe avvicinarsi all'Europa? 


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Sesta domanda a Caterina Avanza candidata nella lista Azione. Oltre alla pace e alla moneta unica in quali altri ambiti proponete di accelerare la convergenza delle politiche europee? 


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L'Unione Europea è ancora caratterizzata da rilevanti differenze nei sistemi di welfare e nella certezza dei diritti. Ad esempio, l'UE ha richiamato più volte l’Italia per l’eccessivo peso, circa il 17% del PIL, dei costi della previdenza. Visto che la previdenza nei conti INPS è “mischiata” all’assistenza non sarebbe doveroso arrivare ad una separazione, riducendo così la percentuale del 17% a circa il 12% in modo da evitare i continui richiami europei? Questo consentirebbe, riducendo l’attenzione su questo aspetto dell’Europa, di avere una maggiore flessibilità per ritornare a una perequazione meno punitiva delle nostre pensioni. Pensioni che dal 1998 ad oggi hanno subito ben 12 interventi governativi, tra tagli e blocchi della perequazione, e 6 contributi di solidarietà. Interventi che hanno annullato o fortemente ridotto la rivalutazione delle pensioni con una perdita notevole del potere di acquisto.

Settimo intervento da parte di Federica Picchi Roncali, candidata nella lista Fratelli d'Italia, alla quale è stato posto il tema della trasparenza fra previdenza e assistenza, della certezza dei diritti e dell'armonizzazione delle politiche di welfare europee. 

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Ottavo e ultimo intervento da parte di Andrea Costa candidato nella lista Forza Italia Noi Moderati. Quali investimenti per produrre e generare risultati per le nuove generazioni? 

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Nelle conclusioni il coordinatore CIDA Nord Ovest Franco Del Vecchio, ringraziando i candidati per la chiarezza delle proposte, ha sottolineato l'importanza della collaborazione di tutte le forze politiche e di tutte le parti sociali per condividere una visione e una strategia che permetta di creare un contesto favorevole alle prospettive di lavoro e di vita, per un'Italia meno vulnerabile, più meritocratica e più autorevole e in grado di rafforzare l'immagine e la fiducia nel futuro del Belpaese. Un cambio di direzione e di approccio mentale che aggiunga, alla genialità individualistica della nostra cultura, la capacità di recepire le buone politiche e contribuire alla squadra europea, affinché possa essere protagonista fra le potenze mondiali.
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