Il Servizio Tutoring per i soci in servizio, ma prossimi alla pensione
Una riflessione e un’opportunità da prendere in considerazione
Emilio Locatelli
MyExecutive Tutor ALDAI
ll Servizio Tutoring (ora rinominato MyExecutive Tutor) nel corso degli anni ha costantemente ampliato la propria gamma di servizi e di assistenza ai soci ALDAI; inizialmente – come i più attenti ricorderanno – offrivamo supporto ai dirigenti in servizio, passando poi a quelli in transizione da job e/o da aziende e, infine, a quelli temporaneamente inattivi. Si è quindi aggiunta anche la possibilità far accedere al servizio ex-dirigenti, ora quadri, regolarmente iscritti ad ALDAI.
Molto spesso colleghi dirigenti passano quasi tutta la loro esistenza nelle aziende e per le aziende, e spesso trascurano un po’ la famiglia, le amicizie, le relazioni sociali, ma soprattutto se stessi, i propri interessi, gli hobbies, i desideri e i sogni a lungo lasciati nel cassetto.
Lasciare il mondo del lavoro può significare trovarsi di fronte a situazioni nuove e sconosciute dovendo soppesare e prendere decisioni a fronte di scenari inediti e mai esplorati prima.
Tutto ciò però deve essere fatto in anticipo e con la consapevolezza che il futuro non potrà più essere come prima; non si può arrivare al venerdì sera, lasciare l’ufficio per l’ultima volta e trovarsi il lunedì mattino a disagio con un senso di vuoto (purtroppo casi reali successi che ci dovrebbero far riflettere…).
A titolo sperimentale MyExecutive Tutor ALDAI ha iniziato a supportare i nostri associati nell’affrontare questa nuova fase della loro vita con gli strumenti tradizionali e innovativi del Tutoring, utilizzando quando necessario anche tecniche di Life Coaching.
A tal proposito vorrei ricordare quanto sia fondamentale e mandatorio per la riuscita dell’intero ciclo di attività che il processo debba iniziare almeno 8-10 mesi prima dell’ipotetica pensione.
Una richiesta “last minute” non si potrebbe applicare perché fuori da questo nostro charter e sicuramente otterrebbe scarsi risultati qualitativi.
A tal proposito, e per meglio chiarire un possibile scenario futuro, vorrei raccontarvi brevemente un interessante esempio di come MyExecutive Tutor ha lavorato con un nostro socio nell’affrontare concretamente un esempio di scenario reale sopra descritto.
Agli inizi del mese di marzo scorso ho ricevuto l’incarico di seguire un collega in servizio che sarebbe potuto andare in pensione entro 8 mesi. Svolgeva attività come libero professionista ed era anche un imprenditore di un piccolo gruppo di soci nell’ambito di una società di consulenza software nell’ambito del Business Operation. La sua società aveva avuto delle difficoltà nel 2019 e, a inizio 2020 – nonostante clienti consolidati e una grande opportunità per lo sviluppo e il lancio di un progetto software per PMI – il lockdown aveva reso tutto molto più critico.
Mancavano ancora parecchi mesi al fatidico bivio, ma era arrivato il momento di riflettere e disegnare una possibile soluzione per il futuro del lavoro e non solo.
Il nostro collega era arrivato con un semplice punto da cui partire:
Vorrei confrontarmi per meglio capire se continuare a lavorare o andare in pensione
Abbiamo iniziato questa nuova “avventura” in uno spirito molto costruttivo e aperto, e dopo un paio di sessioni il socio ha maturato la decisone che il suo futuro da pensionato fosse suddiviso tra una parte lavorativa e una componente che ha definito “ludica”, intesa come nuovi scenari non lavorativi indirizzati al proprio benessere personale.
Si è posto successivamente un obiettivo molto sfidante e molto dettagliato, ma estremamente concreto sintetizzato in “Avere una vita intensa e felice tra lavoro e benessere pensionistico”.
Il piano lavorativo prevedeva 3 giorni alla settimana da dedicare alla rinascita della vecchia società, creandone una nuova con presupposti differenti, con nuovi collaboratori/partner provenienti da diverse realtà, tra cui anche colleghi ALDAI; inoltre per lo sviluppo di un nuovo software pensava di utilizzare anche il supporto di studenti di Istituti tecnici informatici e altre soluzioni molto innovative.
Questa è stata forse la parte più semplice in quanto “giocava in casa”, mentre più complessa è stata la definizione della parte “ludica” in quanto finalmente usciva dal cassetto dei sogni tutto ciò a lungo desiderato, ma mai realizzato; questo per i rimanenti 2 giorni alla settimana. Lo split tra le due componenti non doveva essere estremamente rigido, ma un’indicazione da seguire con metodo per evitare degenerazioni.
Memore che fare un lungo elenco significa che poi non si fa niente, ha sintetizzato alcuni punti qualificanti, tra cui dedicare tempo a una associazione che si occupasse di economia circolare/green e imparare la lingua inglese a un livello tale da potersi muovere autonomamente quando sarebbe stato in un Paese estero. “Last but not least” i vecchi amori di gioventù come riprendere ad andare a cavallo in un maneggio e imparare a governare una barca a vela sul lago di Como.
Il tutto poi come sempre è stato sintetizzato in un semplice documento (una pagina) con un respiro di 12/18 mesi indicante azioni, modalità di implementazione e – molto importante – le tempistiche per poter verificare più facilmente in un futuro anche lontano lo stato dell’arte del piano.
Da inizio marzo a fine luglio sono stati 5 mesi molto intensi, carichi di emozioni e scambi di esperienze lavorative e di vita; il Tutor ha “solo” aiutato il collega a “tirare fuori” tutto ciò che aveva dentro di sè facendo come l’allenatore fa con un atleta. È il suo più grande sponsor, ma alla fine è sempre l’atleta che deve correre. Il nostro collega ha iniziato una lunga corsa che sicuramente sarà di successo e che lo aiuterà a intraprendere una nuova vita per il suo meritato benessere pensionistico.
Buona corsa e buona fortuna caro collega!
27 ottobre 2020