Federmanager: il piano del neo Presidente Quercioli
Una nuova era per i dirigenti industriali italiani
a cura della Redazione
Il neoeletto Presidente di Federmanager, Valter Quercioli, ha delineato un programma che guiderà l’organizzazione dei dirigenti industriali italiani nei prossimi tre anni sottolineando la necessità di un approccio coeso e deciso per affrontare le sfide dell’industria nazionale.
Quercioli ha paragonato il suo programma a un “piano di volo”, dove la meta è chiara e la rotta ben definita. Si tratta di un progetto concreto e monitorabile, sviluppato in collaborazione con i Presidenti e i membri delle Associazioni Territoriali di Federmanager, con l’obiettivo di rafforzare il ruolo e la reputazione dei manager industriali italiani.
Con oltre vent’anni di esperienza sindacale, dalla rappresentanza dei colleghi a livello aziendale fino alla carica di Vicepresidente nazionale della Federazione, Quercioli porta con sé un solido bagaglio di conoscenze e una forte dedizione al servizio dei colleghi. Il suo programma punta a contrastare la narrazione del declino del settore e a promuovere una visione positiva e propositiva della categoria manageriale, abbracciando dirigenti, quadri apicali, temporary e fractional manager, nonché consulenti direzionali, in un’unica comunità professionale.
Quercioli ha ribadito l’impegno di Federmanager verso i pensionati della categoria, che rappresentano un patrimonio storico dell’industria italiana, e ha sottolineato il valore della solidarietà intergenerazionale.
"I manager in servizio sono ciò che i pensionati erano, e i pensionati rappresentano ciò che i lavoratori saranno" ha dichiarato, sottolineando l’importanza di tutelare i diritti di tutte le generazioni all’interno della Federazione.
Il nuovo Presidente ha denunciato l’elevata pressione fiscale che grava sui manager, spesso visti come “privilegiati” piuttosto che “meritevoli”, e la mancanza di investimenti da parte delle aziende, come evidenziato anche da Mario Draghi nel recente rapporto sulla competitività europea.
"I manager industriali sono la chiave per incrementare la produttività e la competitività delle nostre aziende" ha affermato Quercioli, aggiungendo che il loro ruolo è essenziale per la sostenibilità economica e sociale dell’impresa.
Il programma di Quercioli si articola in 11 temi critici, 5 obiettivi, 3 strategie principali e 19 aree d’intervento, supportati da 7 valori fondamentali. La sua visione mira a riposizionare Federmanager come promotore di una narrazione positiva per la categoria, riaffermando l’orgoglio professionale dei manager italiani e la loro centralità nelle decisioni aziendali e istituzionali.
"È il momento di agire in modo collettivo, con una Presidenza forte e una comunità interna coesa. Le sfide sono complesse, ma i manager italiani sanno come affrontarle, sia in azienda sia nella Federazione" ha concluso Quercioli, invitando i membri a unirsi in un percorso comune verso i risultati prefissati.
Federmanager si prepara così a una nuova fase, determinata a rivendicare il valore del lavoro manageriale come pilastro per l’innovazione, la crescita e la sostenibilità del settore industriale italiano.
GLI UNDICI TEMI CRITICI
1. L’identità di Federmanager
Federmanager, insieme alle Associazioni Territoriali, tutela e sostiene con specifici servizi il management industriale sulla base di due pilastri fondamentali: la tutela dei diritti definiti dal contratto collettivo di categoria e l’insieme di servizi messi a punto per soddisfare le esigenze del management e delle alte professionalità. La Federazione rappresenta infatti gli interessi degli associati in tutte le sedi aziendali e istituzionali, anche quando i manager vanno in pensione, essendo attiva nel tutelare i diritti e il potere d’acquisto faticosamente conquistato, insieme ad altre 9 Federazioni del settore pubblico e del privato aderenti alla Confederazione CIDA.
È inoltre impegnata – tramite le Associazioni Territoriali e gli Enti creati con e senza la partecipazione delle organizzazioni datoriali come Confindustria e Confapi – a offrire agli iscritti durante tutto il percorso lavorativo e di vita servizi esclusivi e di valore quali: formazione continua, assistenza sanitaria, consulenza legale e previdenziale, opportunità di networking e relazioni privilegiate con società di executive search. In sintesi, Federmanager si prende cura delle esigenze dei manager, in servizio e in pensione, sviluppando un dialogo di costruttiva collaborazione con le istituzioni, le parti sociali e le aziende.
2. Il rapporto con iscritti e non iscritti
Federmanager è il punto di riferimento per il management delle aziende industriali e dei servizi, e pone grande attenzione all’ascolto attivo e all’incoraggiamento alla partecipazione alla vita associativa, a eventi e convegni, al feedback, per assicurare una comunicazione bidirezionale, trasparente e costante, per mantenere un legame stretto e informato con gli iscritti, per garantire l’allineamento delle azioni della Federazione con le reali necessità dei manager e delle loro famiglie.
La partecipazione attiva degli iscritti favorisce lo sviluppo di servizi che rispondano alle esigenze specifiche dei manager in servizio, in pensione e delle loro famiglie. Tra questi spiccano, a titolo esemplificativo, le consulenze legali e previdenziali, quella di carriera, il benchmark retributivo, la formazione continua per il perfezionamento delle competenze e la loro certificazione, la tutela a 360° dei diritti dei colleghi in servizio e dei pensionati. Così Federmanager non solo rappresenta i propri iscritti, ma li accompagna in un percorso di crescita e sviluppo professionale e umano, rafforzandone il senso di appartenenza alla comunità manageriale.
3. Il rapporto tra Associazioni Territoriali e Federazione
Federmanager è costituita da 55 Associazioni Territoriali e dalla Federazione, per assicurare la presenza sul territorio e il coordinamento nazionale.
Le Associazioni Territoriali sono il cuore pulsante del sistema, in grado di affrontare le esigenze degli iscritti, grazie alla conoscenza approfondita delle realtà locali, la raccolta dei feedback e l’emersione di problematiche specifiche.
La Federazione è l’organizzazione di coordinamento e rappresentanza a livello nazionale che stabilisce le linee guida strategiche e le politiche generali tramite il Consiglio Nazionale, l’organo Federmanager in cui le Associazioni Territoriali esprimono – e concorrono tutte insieme a stabilire – le strategie nell’ambito del Programma approvato dal Congresso.
Questo assetto permette di coniugare la visione unitaria necessaria a livello nazionale con la capacità di rispondere alle peculiarità dei diversi contesti locali.
Le quote annuali d’iscrizione pagate dagli iscritti sono raccolte dalle Associazioni Territoriali, anche per conto della Federazione, alla quale spetta la quota parte stabilita dal Consiglio Nazionale secondo il dettato dello Statuto Federale.
4. L’asse del valore per gli iscritti
Le Associazioni Territoriali, la Federazione Nazionale e la Confederazione CIDA sono tre livelli di rappresentanza degli interessi del management che condividono l’obiettivo di fornire valore vero agli iscritti a livello locale e nazionale, con una visione condivisa, con ruoli chiari e con determinazione. Lavorano in sinergia per valorizzare e difendere con passione il lavoro manageriale, creano opportunità di qualità per i manager inoccupati, lottano per una fiscalità equa e pensioni dignitose per chi ha un reddito da lavoro e si occupano di chi ha pensioni medio-alte, operano per mantenere il sistema della bilateralità efficace e vantaggioso.
5. La capacità d’incidere sui temi critici per gli iscritti e la categoria
Federmanager si distingue per la capacità concreta d’incidere sui temi critici che riguardano il mondo industriale e la comunità manageriale, impegnandosi nella promozione attiva di strategie e politiche in favore di sviluppo industriale, competitività, produttività, innovazione, managerializzazione del tessuto delle piccole e medie imprese, nonché del contrasto alle spinte deindustrializzanti. La Federazione rappresenta con efficacia i legittimi interessi del management presso le istituzioni e i tavoli decisionali a tutti i livelli di governo: territoriale, nazionale ed europeo. A tal fine, Federmanager gestisce in maniera organica e strutturale le relazioni con gli enti governativi, le organizzazioni imprenditoriali e gli altri stakeholder.
Non si limita a difendere i legittimi interessi dei propri iscritti, ma si propone anche come attore sociale e interlocutore autorevole e propositivo, contribuendo con idee e progetti concreti alla definizione delle agende politiche e sociali dei decisori politici e istituzionali, attraverso studi e ricerche svolti dalle proprie Commissioni di Settore e la partecipazione attiva a commissioni e tavoli di lavoro istituzionali, offrendo un contributo rilevante al progresso industriale, economico e sociale del Paese.
La collaborazione e lo stretto coordinamento con CIDA sono altrettanto importanti, perché alla Confederazione sono attribuite le iniziative sui temi di più ampia portata, quali fisco e pensioni, e perché tramite questa può interloquire con Bruxelles, dove si generano le strategie e le politiche industriali che poi ricadono anche in Italia sotto forma di Direttive e Regolamenti UE.
Un elemento chiave della capacità della Federazione di essere incisiva è il sostegno attivo degli iscritti alle azioni della stessa e di CIDA, perché non può esserci successo nella battaglia degli interessi contrapposti senza partecipazione e mobilitazione!
6. La tutela dei pensionati e delle pensioni future
Con l’invecchiamento della popolazione e l’allungamento dell’aspettativa di vita, la sostenibilità del sistema pensionistico italiano è messa a dura prova. La diminuzione della popolazione attiva rispetto a quella pensionata comporta un aumento del carico finanziario sul sistema previdenziale, richiedendo riforme e soluzioni innovative per garantire la sostenibilità economica dei pensionati presenti e futuri e dei loro diritti acquisiti.
Federmanager è impegnata, insieme a CIDA, a tutelare attivamente i diritti dei propri iscritti, promuovendo politiche che garantiscano una pensione dignitosa e sicura, attraverso riforme previdenziali che bilancino equità e sostenibilità, adattandosi alle nuove dinamiche demografiche e lavorative nel rispetto dei diritti acquisiti dei pensionati.
La promozione di una cultura del risparmio previdenziale e la collaborazione con le istituzioni per rafforzare le garanzie legali e fiscali per i fondi pensione complementari sono essenziali per proteggere il benessere economico delle generazioni future, in un contesto di crescenti pressioni sul sistema pensionistico pubblico.
7. Giovani e Donne sono il futuro della nazione... e della Federazione
L’aumento della longevità e la riduzione della natalità creano il fenomeno comunemente detto “inverno demografico”. Secondo uno studio del Politecnico di Milano del 2023, nel 2033 ci saranno 2,3 milioni di pensionati in più e la popolazione attiva in età da lavoro si assesterà a poco più di 21,2 milioni (a tassi di occupazione costanti). Per mantenere in equilibrio il solo sistema previdenziale servirebbero però 26,7 milioni di lavoratrici e lavoratori, con un gap negativo di circa 5,6. Una parte significativa, equivalente a 3,8 milioni, sarà recuperata con il progresso tecnologico e la digitalizzazione dei processi produttivi e aziendali. Nonostante ciò, mancheranno circa 2 milioni di lavoratrici e lavoratori. Poiché non è realistico pensare che in 10 anni si riuscirà ad attrarre altrettanti immigrati, è necessario che giovani e donne siano più presenti nel mercato del lavoro.
Per essere sempre più attrattiva per i giovani manager, Federmanager è impegnata per esempio nell’ottimizzazione della work experience, nel fornire opportunità di visibilità quali il Premio Giovane Manager, nel creare connessioni con il mondo dell’executive search, nel favorire il networking territoriale, settoriale, funzionale. Per rendere un ambiente di lavoro sempre più inclusivo delle necessità delle donne manager, Federmanager è impegnata a riconoscerne le peculiarità a livello di CCNL, a promuovere la parità di genere anche tramite percorsi certificativi, a incoraggiare la partecipazione a percorsi formativi dedicati quali Donne nei CdA e WOB – Women on Board.
8. La sostenibilità di medio-lungo periodo della bilateralità
Gli Enti bilaterali, nati per gestire e promuovere servizi di welfare sanitari e previdenziali, formazione e sicurezza professionale per i lavoratori e le imprese, devono adattarsi a una popolazione attiva sempre più diversificata ed eterogenea.
Con l’invecchiamento della popolazione e la riduzione quantitativa delle nuove generazioni in età lavorativa, gli enti bilaterali devono assicurare l’equilibrio finanziario e garantire servizi adeguati. Inoltre, la crescente presenza di lavoratori autonomi, professionisti e nuove forme di occupazione – anche tra i nostri iscritti – richiede un adattamento dei servizi offerti.
È essenziale innovare i modelli di finanziamento e le consulenze, puntando su un sistema bilaterale che sia maggiormente inclusivo e capace di rispondere alle nuove esigenze del mercato del lavoro. La collaborazione con le istituzioni e le parti sociali è fondamentale per garantire la continuità e la qualità dei servizi, supportando così il benessere e la competitività del management e delle imprese.
9. Il nostro contributo alle strategie industriali del Paese
Nel 2023 Federmanager ha dato vita a 12 Commissioni di Settore per delineare le proposte sulle strategie e sulle politiche industriali necessarie al Paese e alla sua capacità di generare prosperità per la Nazione: il lavoro di queste ha facilitato il dialogo con Commissioni Parlamentari, Ministeri, Tavoli Tecnici, Tavoli di Crisi. Queste Commissioni saranno trasformate in autentici think tank, capaci di offrire un valore unico ai decision makers politici e istituzionali, in modo da garantire che il lavoro manageriale sia non solo riconosciuto, ma anche valorizzato e maggiormente tutelato, influenzando direttamente le decisioni che riguardano il futuro dei settori in cui operano, la prosperità delle imprese in cui lavorano. Bisognerà da un lato di espandere il numero di Commissioni, per includere settori vitali dell’economia nazionale quali Space Economy, Blue Economy, Aerospazio & Difesa, Packaging, e dall’altro sarà necessario far evolvere la loro operatività dalle fasi di “Accreditamento” e “Generazione di Position Paper” alla fase di “Redazione di Proposte Normative”.
10. Cavalcare i trend del lavoro manageriale
I profondi cambiamenti degli ambiti aziendali, guidati dalla trasformazione digitale dei processi, dalla circolarità e sostenibilità ambientale delle produzioni, dalla coesistenza di più generazioni con sensibilità e priorità diverse rispetto al lavoro e ai temi sociali, e dalla crescente importanza dell’intelligenza artificiale applicata a processi e prodotti, segnano già oggi il futuro del lavoro manageriale.
Per questo motivo la formazione continua è un elemento cruciale per mantenere la competitività professionale del management: dirigenti, quadri apicali, temporary manager e consulenti direzionali. Affinché gli iscritti Federmanager possano essere risorse chiave per le imprese, vengono realizzati programmi formativi innovativi che rispondono alle nuove esigenze delle imprese e alle richieste del mercato del lavoro manageriale come, a titolo esemplificativo, il digital mindset, la gestione dei dati, la leadership adattiva, la capacità di innovare, integrate con soft skill quali la capacità di gestire i cambiamenti, la comunicazione efficace e la resilienza.
Federmanager è impegnata a collaborare con le istituzioni e le imprese per sviluppare strumenti e misure che facilitino l’aggiornamento e la certificazione delle nuove competenze e l’inserimento di manager preparati e competenti in nuovi ruoli e settori emergenti.
Gli sforzi su formazione continua, aggiornamento e certificazione delle competenze, gestione delle carriere, contrattazione collettiva sono fondamentali per garantire che i manager possano affrontare con successo le sfide future, contribuendo attivamente alla crescita, all’innovazione, alla competitività e alla produttività dell’industria italiana. In particolare, le politiche attive per il lavoro manageriale sviluppate dalla Federazione sono essenziali per sostenere l’occupazione e supportare la transizione verso nuovi modelli organizzativi e di business.
11. La relazione impresa, imprenditori, manager, management
L’impresa è il sogno dell’imprenditore, e il manager ha le competenze per realizzare questo sogno, organizzando in maniera adeguata i fattori tecno-produttivi, economico-finanziari e soprattutto il fattore umano, le persone che nell’impresa o con l’impresa lavorano.
Il manager si impegna per il successo dell’azienda perché da un lavoro fatto bene trae soddisfazione personale, reputazione sociale, compenso economico.
Imprenditori e manager sono due facce della stessa medaglia, l’impresa, apportando valori e competenze complementari in grado di stimolare il percorso virtuoso dello sviluppo sostenibile.
LE TRE STRATEGIE
1. Sostenere e rafforzare i nostri punti di forza
Le Associazioni Territoriali costituiscono la vera fonte della forza di Federmanager con la loro capillarità e il loro attivismo. Occorre rendere la rete delle 55 territoriali ancor più efficace operativamente, garantirne la sostenibilità economica, incoraggiare lo scambio generoso di best practice e la collaborazione tra territori.
Gli enti e le società del Sistema Federmanager sono essenziali per aumentare il valore percepito dagli iscritti e dai non iscritti e quindi ottimi veicoli di proselitismo. Bisogna stabilizzarne i meccanismi di sinergia e di sostegno alle strategie di Federmanager.
La Struttura Centrale è fondamentale per l’agibilità politico-sindacale. L’organizzazione federale va allineata alla strategia e alla missione di mandato e al rafforzamento complessivo e sinergico del Sistema Federmanager.
Le commissioni di Settore e Lavoro & Welfare sono veicoli chiave per raggiungere un maggior accreditamento politico-istituzionale. Occorre trasformarle in entità capaci di guidare anche azioni di proselitismo e di maggior partecipazione di iscritti e non, interagendo anche con le omologhe commissioni operanti nelle associazioni datoriali, anche per produrre documenti e position paper congiunti.
Le Associazioni datoriali, Confindustria e Confapi in primis, sono i nostri partner per le strategie e le politiche industriali, del lavoro e del welfare sia nei territori sia a livello centrale. Imprenditori e manager sono partner impegnati in sfide comuni, dobbiamo avere visioni convergenti anche sul futuro industriale del Paese, sul ruolo del lavoro manageriale, sulla qualità del welfare contrattuale.
I Gruppi Giovani, Donne-Minerva, Seniores sono delle vere eccellenze del nostro Sistema per la loro progettualità, spirito di collaborazione reciproca e capacità di proselitismo da allineare alla strategia federale complessiva stabilendo delle missioni chiare.
Le nostre persone, i nostri Congressisti, Consiglieri Nazionali, Presidenti e membri dei Consigli Direttivi delle Associazioni Territoriali, membri elettivi a vario titolo dei nostri Enti e delle nostre Società, volontari sono risorse importanti ed è necessario favorire maggiori interlocuzioni.
La solidarietà e lo spirito di comunità. Le Associazioni Territoriali sono sedi di comunità, di scambio di esperienze e di valori professionali. Questo spirito e i valori comuni che sono sottesi e questa solidarietà intergenerazionale costituiscono un vero e proprio patrimonio del nostro sistema associativo che va preservato e rafforzato con progetti specifici di scambio sui territori e tra i territori.
2. Affrontare e risolvere le criticità-chiave che ci affliggono
Il calo ultradecennale degli iscritti. Si rende necessaria una serie di azioni decisa sulla base di un’analisi dettagliata condivisa e discussa approfonditamente con il Consiglio Nazionale allargato anche a delegati territoriali per un efficace programma di Sviluppo Associativo.
La crisi di rappresentanza delle forze produttive. Federmanager deve assumere la leadership delle forze produttive per attivare una seria campagna d’informazione a favore della categoria manageriale, promuovendo iniziative di CIDA concrete, efficaci e con risultati misurabili.
Le sfide per la nostra bilateralità. È necessario comprendere fin d’ora le implicazioni di medio termine dell’inverno demografico sulla bilateralità e sulle politiche di sanità integrativa, previdenza complementare, assicurazioni, per elaborare proposte concrete - da sottoporre ai partner datoriali - sugli impatti per la competitività d’impresa, le competenze manageriali, i vari istituti di welfare contrattuale bilaterale.
La scarsa conoscenza sulla formazione delle politiche pubbliche. Sarà necessario attivare partnership con idonee società di public relation sia per migliorare la comprensione di come si formano le politiche pubbliche sia per diventare un elemento rilevante nel dibattito pubblico sui temi d’interesse.
La scarsa incisività delle attività di lobbying induce a creare un ufficio specifico che si occupi professionalmente, sia di front end verso la Politica e i Ministeri chiave sia di backoffice per avere sempre dati, informazioni e documenti aggiornati e d’interesse. Stante la similarità di scopi, tale ufficio dovrà occuparsi anche di advocacy, ovvero dell’ideazione, progettazione e implementazione di campagne d’informazione, contro-informazione, mobilitazione verso la Politica e verso la pubblica opinione, utilizzando con profitto tutti i media idonei agli specifici scopi.
La scarsa incisività percepita dalla categoria. Occorre organizzare sessioni periodiche di “ascolto & feedback” da/verso i manager i cui esiti possano poi essere discussi in Consiglio Nazionale per decidere le azioni per rendere Federmanager un sistema associativo capace davvero di occuparsi dei “veri interessi” dei manager.
3. Rinvigorire e innovare il nostro posizionamento
Essere connessi con la base. E’ necessario visitare i manager nelle aziende in cui lavorano, e specialmente dove si sono costituite le RSA, per conoscerne bene la work experience e poter così strutturare servizi e supporto idonei. Sia nelle aziende sia nei territori vanno organizzate apposite sessioni di “ascolto & feedback” i cui esiti possano essere trasmessi alla Federazione per essere analizzati ed elaborati dalla Commissione Lavoro & Welfare. A livello federale deve essere costituito il Forum delle RSA, un raduno dove le RSA possano confrontarsi direttamente con i vertici federali e con la Commissione Lavoro & Welfare. Per quanto riguarda i pensionati, va rafforzato l’attuale modello del Gruppo Seniores nazionale che collabora con i referenti seniores territoriali affinché i feedback che ne provengono siano adeguatamente analizzati ed elaborati a livello federale.
Sviluppare un nuovo e diverso modello di CCNL. L’attuale modello di CCNL ha più di venti anni di vita e li dimostra tutti. Infatti, nelle ultime tornate di rinnovo del CCNL una parte importante della base ha mostrato insofferenza per l’assenza di significativi riconoscimenti economici e ciò viene spesso usato come argomentazione per non iscriversi a Federmanager. L’attuale modello deve quindi essere rivisto per far avere più spazio alle istanze salariali ed economiche, al diritto alla formazione, alle politiche attive finalizzate a una gestione proattiva della carriera anche quando in servizio, alla tutela della genitorialità, alle pari opportunità.
Parlare e negoziare conoscendo i dati. È giunta l’ora di dotare la Federazione di un adeguato sistema informativo sul management italiano ed europeo, sempre aggiornato. Verrà costituito un apposito Centro Studi & Ricerche Industriali e Sindacali che, collaborando con gli Enti Bilaterali, l’INPS e l’ISTAT avrà il compito di dotare la Federazione di un tale sistema informativo.
Tutelare i pensionati in maniera più attiva. Pur avendo messo in campo molte iniziative, in questi ultimi anni, è oramai evidente che è necessario essere più attivi e assertivi come Federazione nell’aiutare CIDA a mettere in campo azioni e campagne che abbiano un potenziale di successo adeguato. Sono, questi, tutti elementi essenziali per portare la tutela dei pensionati a un livello soddisfacente.
Sviluppare capacità di partecipazione e mobilitazione. “Chi non è al tavolo è nel menù”. E da troppi anni ormai la categoria è un piatto prelibato per la Politica! Bisogna alzare la voce! Il management delle aziende e i manager, usualmente, non sono portati ad alzare la voce per far valere i propri diritti, ma gli accadimenti degli ultimi anni hanno evidenziato che per la Politica la voce della piazza conta più della ragione e della razionalità delle posizioni in campo. È ora il tempo di agire! Ma l’azione richiede energia, l’energia degli iscritti. La partecipazione attiva alle campagne promosse dalla Federazione è fondamentale, la Federazione deve imparare a gestire la mobilitazione degli iscritti.
I CINQUE OBIETTIVI
I cinque obiettivi, ambiziosi, sfidanti e realizzabili da conseguire nel corso del mandato:
- Maggiore visibilità e notorietà del brand “Federmanager” tra i manager, nelle imprese, nei territori, nelle istituzioni
- Maggior apertura alle vere istanze del management industriale, anche non iscritto, e riduzione dell’autoreferenzialità
- Accrescimento della rappresentatività della categoria, sia in servizio sia in pensione
- Impatto e valore tangibili per gli iscritti, sia delle attività federali sia delle attività territoriali
- Efficacia misurabile delle attività e delle iniziative federali, specialmente, ma non solo, delle attività di advocacy & lobbying e dei Gruppi Nazionali
Cinque risultati che il Presidente si impegna a ottenere, con l’aiuto attivo e proattivo del Vicepresidente, del Tesoriere, dei membri della Giunta, dei Consiglieri Nazionali, dei Gruppi Giovani, Donne – Minerva e Seniores, dei Presidenti e Consigli Direttivi delle Associazioni Territoriali, e ovviamente della Struttura guidata dal Direttore Generale.
Cinque obiettivi da conseguire, rafforzando i punti di forza, risolvendo le criticità, innovando la strategia e i contenuti per sostenere il management industriale.
Conclusione
Proveniamo da una storia straordinaria che con la leadership del Presidente Cuzzilla ha visto crescere il posizionamento di Federmanager. Come in una corsa a staffetta, adesso il testimone passa al nuovo Presidente Valter Quercioli con un nuovo Programma e con una nuova Giunta. Dobbiamo essere fieri della storia che ci precede e guardare con fiducia al futuro di Federmanager, il nostro futuro!
Questo futuro richiede una leadership che sappia unire visione, competenza e valori condivisi che, nel solco della continuità con chi ci ha preceduto, ci faccia affrontare con fiducia le nuove sfide, certamente complesse e con molte caratteristiche inedite, ma ci permetta anche cogliere le straordinarie opportunità che troveremo sul nostro percorso e ci consenta di diventare ciò che vogliamo essere.
Il nostro successo non sarà solo il risultato del Programma approvato dal Congresso, con strategie ben pianificate, implementate e monitorate, ma di un impegno costante verso il gioco di squadra e la crescita personale di tutti noi. Con il contributo di tutti, raggiungeremo i cinque risultati che ci siamo prefissati e realizzeremo appieno la nostra visione comune.
Abbiamo la straordinaria opportunità di rafforzare Federmanager e il management industriale italiano. Uniti, con determinazione, sempre con il sorriso sulle labbra, affronteremo il cambiamento e lo trasformeremo in progresso. Le tre strategie che seguiremo sono chiare, i valori che abbiamo a fondamento ci guideranno in un gioco di squadra da “Champions League”. Insieme costruiremo una Federazione più forte, più inclusiva, più capace di dare risposte concrete ai nostri iscritti.
Il nostro futuro è nelle nostre mani ed è con determinazione che lo costruiremo giorno dopo giorno, insieme!
15 novembre 2024