Executive recruitment nell’Industria: le 5 competenze più richieste
Il ruolo strategico delle soft skill nella performance aziendale
Guido Caleca
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Quali sono i parametri di valutazione dei profili dei manager? I criteri dipendono da un numero consistente di variabili: dagli indicatori economici alla situazione di mercato, dalle condizioni dei competitor fino agli obiettivi aziendali. Ciononostante, a determinare la domanda sul mercato ci sono anche delle competenze universali che si evolvono adattandosi ai tempi.
1. Conoscenza del business aziendale, del processo produttivo e dell’interazione tra i diversi anelli della catena di valore
2. Network sviluppato tra gli stakeholder (fornitori, partner, competitor, clienti)
L’esperienza e una buona reputazione sono fattori fondamentali. Tuttavia, nei casi in cui l’azienda abbia bisogno di un cambio di rotta può essere utile valutare anche profili con meno esperienza specifica nel settore, ma con spiccate doti di negoziazione e intelligenza situazionale.
3. Relazioni istituzionali e associative (lobbying, comunicazione istituzionale, presenza attiva in associazioni e camere)
Le prestazioni di un prodotto o di un servizio sono fondamentali per il successo di un’azienda. A queste deve però coincidere il posizionamento politico-diplomatico dell’impresa. È quindi fondamentale avere delle ottime doti comunicative da sfruttare in contesti simili.
4. Fit con la cultura aziendale (familiare, multinazionale, controllata o partecipata da azienda, fondo, o settore pubblico)
Il manager deve essere in grado di convivere con l’essenza della cultura dell’azienda. Facendo leva anche sulle proprie capacità di apprendimento, il manager deve potersi integrare nel meccanismo di decision-making aziendale.
5. Competenze trasversali (o soft skill)
Le soft skill, dette anche competenze trasversali, rappresentano un elemento fondamentale nella selezione di un manager. Queste sono forse il punto cardine da analizzare nell’executive recruitment, poiché possono conferire un valore aggiunto al lavoro di un profilo C-Level. Sinteticamente, un manager deve essere in grado di creare e gestire un team, ma anche occuparsi della formazione di quadri sostitutivi. Non deve mai mancare la capacità di delegare e motivare, l’empatia e la passione per conseguire sia gli obiettivi personali che del team. A supporto del tutto, devono esserci intelligenza situazionale ed emotiva, capacità di apprendimento e pensiero critico.
Individuati alcuni tra i punti salienti della selezione del management industriale, è opportuno sottolineare che il successo di una ricerca è sempre determinato dall’interazione di tutti gli interlocutori coinvolti: l’azienda, il candidato e – ove presente – l’headhunter. Ecco alcuni punti nei quali i diversi attori possono massimizzare il risultato di un processo di selezione:
- definizione accurata degli obiettivi dell’azienda, per tracciare le linee guida del profilo adatto a conseguirli;
- chiarezza su quale sarà il perimetro d’azione del professionista selezionato, per poter conferire il peso giusto ai poteri del nuovo manager;
- comunicazione costante ed estremamente trasparente da parte di tutti gli attori coinvolti (azienda, candidato ed eventualmente headhunter);
- profonda fiducia reciproca e collaborazione attiva tra tutte le parti nel processo di selezione, poiché indispensabile per l’esito positivo di una ricerca. Nel 90% dei casi ogni candidatura ha i suoi punti di debolezza e di forza ed è necessario che tutti gli interessati cooperino in armonia per un inserimento di successo
Abbiamo delineato solo alcuni punti fondamentali da tenere in considerazione durante un processo di selezione executive o di partecipazione a una ricerca. Tuttavia va chiarito che ogni ricerca è un progetto a sé stante e vanno considerate le relative caratteristiche di volta in volta. La costante nella selezione di un manager è, indubbiamente, l’analisi delle soft skill che rappresentano il vero fattore di cambio nella performance aziendale. In un contesto storico industriale dove lo sviluppo tecnologico e la connettività sono percepiti come capisaldi della competitività, non va dimenticato che l’anima delle aziende sono i professionisti intesi come persone che, con le proprie decisioni, posso influenzare le performance dell’azienda e cambiarne le sorti.
01 marzo 2020