Donne e potere di fare
Questo non è un libro sul femminismo! È soprattutto la ricostruzione storica del problema del miglioramento della condizione del genere femminile nella vita quotidiana e della assoluta necessità del suo percorso al raggiungimento di una effettiva parità.
Autore Ilaria Li VIgni
FrancoAngeli novembre 2019
Pagine 176 - euro 23,00
Recensione a cura di Mario Garassino
Non si tratta dunque di una protesta, che pur è evidente all’interno, ma della necessità di un miglioramento, dapprima lento e via via sempre più veloce, della condizione del genere femminile per raggiungere l’obiettivo finale della assoluta parità di possibilità con gli uomini. Parità che potrà essere raggiunta se la naturale caparbia volontà femminile sarà condivisa in gran parte come necessità finale anche dall’altro genere. Necessità per una reale effettiva e vivace convivenza, senza la quale tutta la società sarà lenta a cambiare o non cambierà affatto.
Tutti hanno il diritto e il dovere di contribuire allo sviluppo e nulla dovrà ostacolarlo, nulla dovrà opporsi al miglioramento delle condizioni della vita personale e lavorativa, al miglioramento di uno stato che deve sempre impegnarsi in un processo evolutivo. E gli uguali diritti e doveri ne sono lo sviluppo in embrione. Le richieste di equità di genere ne sono la chiave. Si tratta di favorirne al massimo l’attuazione.
E qui, molto opportunamente, l’autrice parla di svolta esistente che deve essere rinvigorita continuamente da nuovo fuoco. La società equa può essere realizzata con alcune condizioni. La prima è il capirne la necessità da parte dell’altro sesso, come detto sopra. La seconda è che il genere femminile non deve rilassarsi, ma che neppure può continuare con strappi continui, mentre deve desiderare uno sviluppo determinato da un reale confronto.
Il “potere di fare” rappresenta la capacità femminile di essere rappresentate in tutte le istituzioni e di esserne al centro delle decisioni. Al centro, infatti, perché il loro stile di gestione e la loro capacità di una leadership differente incrementerà sicuramente l’efficacia delle attività nelle quali saranno coinvolte, specie in presenza dell’altro genere. Le carenze dell’uno saranno compensate dal comportamento dell’altro.
Per raggiungere lo scopo è necessaria la volontà congiunta di entrambe le parti, il tutto a beneficio di una società migliore perché più equa.
Tutti hanno il diritto e il dovere di contribuire allo sviluppo e nulla dovrà ostacolarlo, nulla dovrà opporsi al miglioramento delle condizioni della vita personale e lavorativa, al miglioramento di uno stato che deve sempre impegnarsi in un processo evolutivo. E gli uguali diritti e doveri ne sono lo sviluppo in embrione. Le richieste di equità di genere ne sono la chiave. Si tratta di favorirne al massimo l’attuazione.
E qui, molto opportunamente, l’autrice parla di svolta esistente che deve essere rinvigorita continuamente da nuovo fuoco. La società equa può essere realizzata con alcune condizioni. La prima è il capirne la necessità da parte dell’altro sesso, come detto sopra. La seconda è che il genere femminile non deve rilassarsi, ma che neppure può continuare con strappi continui, mentre deve desiderare uno sviluppo determinato da un reale confronto.
Il “potere di fare” rappresenta la capacità femminile di essere rappresentate in tutte le istituzioni e di esserne al centro delle decisioni. Al centro, infatti, perché il loro stile di gestione e la loro capacità di una leadership differente incrementerà sicuramente l’efficacia delle attività nelle quali saranno coinvolte, specie in presenza dell’altro genere. Le carenze dell’uno saranno compensate dal comportamento dell’altro.
Per raggiungere lo scopo è necessaria la volontà congiunta di entrambe le parti, il tutto a beneficio di una società migliore perché più equa.
SAVE THE DATE
L'incontro si terrà in videoconferenza Zoom giovedì 4 marzo 2021 ore 17,00
Per registrarsi e ricevere il link per collegarsi all'evento www.aldai.it
01 aprile 2020