Il nostro Fondo di Assistenza Sanitaria Integrativa FASI
I progetti per la sostenibilità del FASI realizzati nel triennio nell'interesse degli iscritti.
Marcello Garzia
Presidente Fasi
Cari Colleghi,
in prossimità del triennio di consigliatura Fasi, pongo alla vostra attenzione le azioni che hanno caratterizzato la gestione e le iniziative per assicurare la sostenibilità del fondo integrativo. Abbiamo lavorato sodo, con i membri del CdA e l’organizzazione, per tenere la rotta del nostro cammino nel contesto di incertezze e cambiamenti del nostro tempo. La sanità integrativa in Italia non è favorita come dovrebbe e assistiamo ancora ad attacchi che mirano a limitare la possibilità per il cittadino di accedere a servizi complementari per la miglior tutela della salute. Servizi innovativi finanziati autonomamente dagli iscritti e che non incidono sul costo del servizio sanitario pubblico, anzi contribuiscono ad incrementare le risorse a favore della salute di tutti.
Sono, siamo, orgogliosi dei risultati ottenuti perseguendo un cammino di cambiamento che ha portato finora il Fasi ad incrementare la sua reputazione, l’efficacia e l’efficienza di gestione, garantendo la sostenibilità del nostro Fondo nel medio e lungo periodo e salvaguardando il nostro principio costitutivo basato sulla solidarietà intergenerazionale. Sento parlare, anche al nostro interno di ridistribuzione delle risorse, dimenticando che le “risorse” bisogna averle prima di pensare al loro utilizzo. Tutti gli economisti e sociologi vedono con preoccupazione il futuro prossimo venturo, nel quale saranno più i pensionati che i lavoratori attivi. Purtroppo questo “futuro” nel Fasi è già realtà. Infatti, gli ultimi dati disponibili dell’anno appena trascorso, ci dicono che ad ogni dirigente attivo corrisponde più di uno (per l’esattezza 1,19), in quiescenza. E, le dinamiche evolutive della popolazione italiana (invecchiamento, aumento medio dell’attesa di vita, incremento delle patologie cronico-degenerative, ecc.) determineranno un costante e generale innalzamento dei costi di assistenza che potrebbero minare i due pilastri fondamentali su cui si regge il Fasi: la sostenibilità e la solidarietà. È questa la sfida fondamentale che siamo chiamati ad affrontare. In questa logica ci siamo mossi con la realizzazione di alcuni progetti e iniziative:
- Il Progetto sulla sostenibilità del Fondo e il rispetto del principio della solidarietà intergenerazionale da cui è scaturita lo scorso anno la modifica dei requisiti di iscrizione al Fasi per aziende e dirigenti in pensione
- Il Progetto di reingegnerizzazione dei processi operativi e amministrativi
- L’aggiornamento dei contributi per compensare le crescenti richieste di rimborsi
- Il Progetto TESEO: una innovativa piattaforma dotata di intelligenza artificiale che ci permetterà un miglioramento operativo nella gestione dei rapporti sia con gli assistiti sia con le strutture sanitarie
- L’aggiornamento del sito che, tra le altre novità, ha messo in evidenza specifiche schede informative sulle strutture sanitarie convenzionate
- L’APP Fasi per facilitare ulteriormente l’operatività e l’informazione con gli assistiti
- L’aggiornamento del nomenclatore con nuove prestazioni tra cui la gestione per “pacchetti cataratta e anca”
- La definizione delle linee guida del modello di convenzionamento
- L'integrativa FASI in partnership con ASSIDAI.
- La gestione della richiesta di rimborso unica FASI /ASSIDAI per i dirigenti in servizio.
I lavori in corso che ci vedranno impegnati nei prossimi mesi del 2020 e 2021 che comprendono:
- Il Progetto “Non Autosufficienza” che prevede il ridisegno del sostegno che FASI assicura con nuove modalità e con l’inclusione di specifici interventi anche sulle tematiche della cronicità.
- Il Progetto di valutazione del posizionamento nel mercato della sanità integrativa per FASI Open.
Stiamo parlando di interventi, alcuni inderogabili, che consentono non solo la messa in sicurezza del Fasi, ma un potenziamento nell’immediato futuro del servizio agli associati.
Occorre proseguire col massimo impegno in questa direzione col contributo di tutti, affinché quanto abbiamo costruito negli ultimi quarant’anni rappresenti la solida base per un consolidamento e sviluppo del Fasi, tale da assicurare agli iscritti la migliore tutela possibile della salute e qualità di vita.
01 marzo 2020