La previdenza complementare e il manager

ALDAI-Federmanager Lombardia incontrano Previndai

 

Da sinistra Oliva Masini, Bruno Villani e Marco Bodini.

Chiara Tiraboschi 

Giornalista - Responsabile Servizio Comunicazione e Marketing ALDAI-Federmanager

"Il Previndai è una certezza tra tante incertezze, frutto del lavoro di Federmanager a supporto della categoria, un impegno costante per offrire il meglio agli iscritti". In questo modo, Marco Bodini (Consigliere Previndai) ha presentato il Fondo pensione dei dirigenti industriali agli associati intervenuti nella sala dell’Hotel Cavalieri di Milano lo scorso 21 febbraio.
L’evento è stato fortemente voluto da Federmanager Lombardia in quanto parte integrante del Piano di Sviluppo Associativo, avviato dal Vice Presidente ALDAI Bruno Villani, che ha visto la condivisione da parte della Federazione e l’adesione delle Associazioni territoriali lombarde. 
Stiamo valorizzando sempre di più la previdenza complementare prevista dal contratto di lavoro come strumento distintivo di welfare della bilateralità tra dirigenti e imprese. Negli anni è emersa la fondamentale necessità per la classe dirigente di tenersi costantemente aggiornata sulle evoluzioni di mercato: sia a livello industriale sia finanziario, vista la correlazione diretta che ormai lega questi due ambiti in maniera sempre più simbiotica” ha affermato Romano Ambrogi, Presidente ALDAI-Federmanager, aprendo i lavori.
“Dobbiamo sviluppare la conoscenza e tutto il potenziale del nostro sistema federale – ha sottolineato Bruno Villani – questo incontro con il Previndai è il primo di una serie con tutti gli Enti del sistema perché riteniamo che sia fondamentale la collaborazione e la sinergia con tutti gli stakeholders per fare squadra, così come prevede il nostro Piano di Sviluppo Associativo, al fine di portare ALDAI-Federmanager a diventare un punto di riferimento del sistema federale manageriale e culla del rinnovamento”.
Dalla recente indagine effettuata sui manager iscritti a Federmanager in Lombardia emerge che il Previndai riscuote il maggior grado di soddisfazione (93%) tra tutti i servizi che vengono utilizzati, ma è ancora parzialmente conosciuto (63%) e poco utilizzato (34%).
Commentando questi dati, Bruno Villani ha sottolineato che “occorre fare di più e lavorare tutti insieme perché più facciamo sinergia, più conosciamo il nostro potenziale e quello che possiamo fare e più siamo utili ai nostri colleghi”.
Nel presentare le caratteristiche del Previndai, Bodini ha sottolineato come la bilateralità con Confindustria fa sì che il Fondo sia oggetto di attenzione anche da parte dei datori di lavoro, quale strumento per rafforzare le coperture previdenziali dei dirigenti.
Da una ricerca condotta da Previndai che ha analizzato l’atteggiamento nei confronti dei rischi di natura finanziaria dei manager, attraverso un questionario a cui hanno partecipato quasi 15.000 aderenti al Fondo, è emerso che i manager si distinguono per essere un gruppo di risparmiatori con maggiore consapevolezza rispetto alla media degli italiani circa il funzionamento e la volatilità dei mercati finanziari. In ambito previdenziale, il loro profilo di investimento in generale è di ridotta propensione al rischio, con un’elevata coerenza di base tra le linee di investimento selezionate e il generale atteggiamento nei confronti dell’incognito.
Il 30% di chi ha aderito alla ricerca ha dimostrato un atteggiamento di buona tolleranza al rischio, in una percentuale che può essere considerata superiore a quella delle famiglie italiane. Analizzando la cultura finanziaria della classe dirigenziale, misurata con la conoscenza del rischio, emerge chiara la competenza degli iscritti. Oltre il 50% del campione infatti risponde dando prova di una conoscenza particolarmente elevata del rischio dei mercati finanziari: il 13,9% degli intervistati è costituito da soggetti con conoscenza molto approfondita, quasi da addetto al settore, del funzionamento dei mercati finanziari.
“In un contesto economico e dei mercati finanziari molto cambiato negli ultimi anni, era necessario verificare l’attitudine al rischio dei nostri iscritti" – ha evidenziato Oliva Masini, Direttore Generale Previndai che ha ampiamente descritto le caratteristiche del Fondo – "analizzandone i diversi fattori, si è confermata una rilevante quota di dirigenti con un profilo di rischio basso e forte avversione alle perdite: per loro i comparti assicurativi sono la giusta soluzione. C’è poi chi ha una tolleranza al rischio più elevata; sono dirigenti psicologicamente capaci a sopportare volatilità e perdite, che scelgono i comparti finanziari. Per loro le strategie di investimento vanno ottimizzate dal punto di vista risk adjusted e costruite per rispecchiare adeguati benchmark di riferimento”.
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