Per oggi e per domani

Per risolvere il rebus pensioni serve un impegno complessivo: dalle istituzioni ai privati, tutti sono chiamati a fare la propria parte. Più equità e adeguate tutele per chi, come i manager, lavora e contribuisce alla crescita del Paese.

Foto di Gerd Altmann da Pixabay

Mario Cardoni 

Direttore Generale Federmanager
Nel panorama di incertezze che caratterizza il presente, un posto particolare è occupato dal cosiddetto “rebus pensioni”.

Assistiamo infatti a un affastellamento di interventi legislativi che promettono mirabolanti riforme, ma tendenzialmente si risolvono in misure di corto respiro e normalmente peggiorative. Soprattutto per categorie, come quella manageriale, che contribuiscono alla crescita del Paese, ma continuano a essere penalizzate e fiscalmente tartassate.

Siccome i numeri contano in questo Paese più del merito, purtroppo, abbiamo pensato di allargare il perimetro delle nostre azioni di tutela oltre la nostra categoria, includendo tutti coloro che hanno un reddito superiore a 35mila euro annui lordi: il cosiddetto ceto medio, continuamente escluso da norme agevolative o incentivanti e sempre più impoverito.

Eppure, parliamo di donne e uomini che sono il motore dell’economia del Paese. Per questi motivi, attraverso CIDA abbiamo lanciato una petizione a difesa del ceto medio che è ormai prossima al raggiungimento dell’obiettivo delle 50mila firme. Auspichiamo che tante altre persone esprimano la loro adesione all’iniziativa.

Certo, riformare il quadro pensionistico in Italia non è facile: la popolazione invecchia, l’età di ingresso al lavoro cresce, il debito pubblico è elevatissimo, i salari sono bassi e l’evasione mantiene livelli intollerabili.
In tale cornice, particolarmente complessa, il legislatore si deve muovere, ma al di là delle enunciazioni, l’attesa riforma sembra ormai essere stata rimandata nel tempo come obiettivo da conseguire entro la legislatura per la carenza di risorse disponibili, sempre che la maggioranza esca indenne dai prossimi appuntamenti elettorali.

Quello che serve davvero è una riforma strutturale e duratura che dia affidamento in particolare alle giovani generazioni.

Per quanto riguarda poi la mancata piena indicizzazione delle pensioni del ceto medio al costo della vita, aggravato in questi anni dall’inflazione, siamo di fronte a una mortificazione di chi ha lavorato e ha assunto responsabilità rilevanti.

Serve un’inversione di rotta. Occorre incrementare la base occupazionale e il livello dei salari, separare la previdenza dall’assistenza, far pagare i contributi a chi non paga e liberare maggiori risorse per il secondo pilastro della previdenza complementare.

Quest’ultima è infatti un pilastro della riforma Dini del 1995 che ha introdotto il metodo di calcolo contributivo, ma non ha avuto nel tempo la giusta valorizzazione nonostante sia indispensabile per il futuro dei lavoratori e costituisca uno strumento finanziario per sostenere l’economia con investimenti, in particolare nell’economia reale.

Stiamo tenendo incontri sul territorio che registrano grande interesse, perché la previdenza è un argomento che interessa i senior di oggi, ma anche quelli di domani e richiede attenzione e consapevolezza.

Articolo tratto da Progetto Manager
Archivio storico dei numeri di DIRIGENTI INDUSTRIA in pdf da scaricare, a partire da Gennaio 2013.

I più visti

Contratto Dirigenti Industria 2019-2024

Il Contratto Nazionale di Lavoro dei dirigenti industria costituisce l’impegno fra le rappresentanze dei dirigenti e quelle datoriali sulla regolamentazione e gestione del rapporto di lavoro. Il documento Confindustria-Federmanager di 63 pagine, aggiornato con l'accordo del 30 luglio 2019, è riassunto di seguito per facilitarne la consultazione.
01 ottobre 2019

CCNL Dirigenti Industria. Confindustria e Federmanager firmano il rinnovo 2025-2027

Aumentano le retribuzioni e si rafforza il welfare
15 novembre 2024

Lavori in corso per il rinnovo del CCNL

Enti, ruolo del dirigenti, tutele legali, welfare e retribuzione: molti i temi affrontati nel primo ciclo di incontri con Confindustria
01 novembre 2024

Spunti e riflessioni in vista del rinnovo del Contratto Collettivo Dirigenti Aziende Industriali

Sintesi dell’incontro sul diritto del lavoro che ha visto la partecipazione di Federmanager e di esperti giuslavoristi
01 novembre 2024

Riforma fiscale: quanto gli italiani pagano più dei francesi?

La legge delega per la riforma fiscale, approvata dal Consiglio dei Ministri il 16 marzo 2023, apre un confronto sull'equità e sulla semplificazione tributaria. Un'occasione per un confronto con le politiche tributarie di altri Paesi europei che iniziamo - in questa prima puntata - con la Francia, per rilevare che una famiglia italiana con due figli e un reddito di 100mila euro paga 26mila euro di tasse in più rispetto all'analoga famiglia francese.
01 maggio 2023