Metodo scientifico, primato della competenza, spinta all'innovazione: i tre cardini del pensiero manageriale
Crescono le assunzioni di nuovi manager nelle aziende: oltre il 5% nell’ultimo anno
Stefano Cuzzilla: «In questo momento critico per il Paese, la politica dimostri di saper ascoltare la dirigenza pubblica e privata»
Roma, 15 novembre 2022 – Ripartire dal
lavoro ad alto valore aggiunto, da politiche
economiche e sociali inclusive, da un forte
investimento in istruzione, ricerca e sviluppo. La dirigenza pubblica e privata crede
in un’Italia che sappia rimettere al centro
merito e competenze. È la via indicata dal
presidente di CIDA Stefano Cuzzilla, oggi
a Roma di fronte a oltre mille tra manager,
dirigenti d’impresa e rappresentanti delle
istituzioni, volta da un lato a garantire l’attuazione del PNRR e dall’altro a fronteggiare le situazioni di assoluta urgenza riguardanti la crisi bellica, pandemica, climatica
ed energetica.
Oltre al presidente Stefano Cuzzilla, l’Assemblea annuale di CIDA, la Confederazione che rappresenta quasi un milione di manager tra settore pubblico e privato, ha visto
la presenza del Vicepresidente del Senato
della Repubblica, Maurizio Gasparri, del
Ministro per la Pubblica Amministrazione,
Paolo Zangrillo, del Sottosegretario all’Economia e Finanze, Federico Freni, del
Sottosegretario al Lavoro e alle Politiche sociali, Claudio Durigon, del Fondatore della
Comunità di Sant’Egidio, Andrea Riccardi.
“Imprese e amministrazioni hanno bisogno
di competenze elevate per sostenere lo sviluppo e guidare l’innovazione.
L’attuazione
del PNRR deve essere affidata a figure e a
metodi manageriali” – ha dichiarato il presidente CIDA, Stefano Cuzzilla, nel suo intervento di apertura. “Non solo per spendere bene le risorse che abbiamo, ma anche
per generare un effetto moltiplicatore sulla
crescita, a beneficio delle generazioni più giovani”, ha proseguito Cuzzilla che lancia
poi un appello ai decisori politici: “Chiediamo più dialogo e disponibilità all’ascolto. Il
modello di interlocuzione deve cambiare,
non solo in considerazione del milione di
manager che rappresentiamo, ma per ciò
che esprimiamo”.
I manager sono stati tra le poche categorie
in grado di rispondere efficacemente alla
contrazione dell’occupazione nel periodo
pandemico, con un tasso di crescita di oltre
il 5% nel 2022 rispetto all’anno precedente.
A dimostrazione di come la responsabilità e
le capacità rappresentino la chiave di volta
per trainare i differenti settori economici del
Paese, soprattutto in periodi estremamente
complessi.
“Metodo scientifico, primato della competenza, spinta all’innovazione sono i cardini
del pensiero manageriale per guidare lo sviluppo. È importante che pubblico e privato
lavorino in sinergia – ha spiegato Cuzzilla –.
Sono due dimensioni che devono integrarsi
meglio per superare la portata della crisi e
trovare soluzioni agli antichi mali dell’Italia”.
I dati del trend demografico sono chiari,
il numero dei nuovi nati è insufficiente a tenere in equilibrio il sistema. La popolazione
è scesa di oltre un milione in pochi anni,
crescono gli over 65, diminuiscono le persone in età attiva. Per CIDA è necessario
investire in welfare, in maggiori tutele per
le donne lavoratrici, in una fiscalità che difenda il patto intergenerazionale tra attivi e
pensionati.
La crisi climatica coinvolge tutti. Non ci
possiamo permettere di non avere una strategia sul clima come non l’abbiamo avuta
sull’energia. Il nostro sistema impresa sta
accelerando in tema di sostenibilità e aumenta del 5% ogni anno la richiesta di manager dotati di competenze “green”. Deve
quindi vincere l’innovazione tecnologica
applicata all’economia circolare.
Credere nel primato della competenza significa anche occuparsi seriamente di lavoro. Siamo il secondo Paese in Europa
con la più bassa percentuale di giovani occupati (solo il 31,1%), siamo al penultimo
posto per occupazione femminile e siamo
primi in classifica con oltre 3 milioni di giovani non inseriti in percorsi di formazione
e istruzione (i cosiddetti NEET). Anche in
questo, il PNRR è una leva importante. Secondo i dati elaborati da CIDA, le due Missioni che maggiormente promettono di trainare l’occupazione giovanile si concentreranno sulla digitalizzazione con un +0,9%
(Missione 1) e la transizione ecologica, con
una percentuale del +0,8% (Missione 2).
In questo scenario, per la Confederazione diventa necessario innovare alcuni modelli
attuali o passati. Investire innanzitutto in ricerca e sviluppo è una priorità. Nel 2020
la nostra spesa complessiva era all’1,53%
del Pil contro la media europea del 2,32%.
Al governo attuale CIDA chiede di considerare la ricerca come un sistema unico, integrato tra pubblico e privato, per consentire trasferimento tecnologico alle imprese
e sbloccare l’indice di produttività che non
cresce da un quarto di secolo.
Serve sperimentare le nuove tecnologie
con una logica attenta all’utilizzo delle materie prime. Aumentano i prezzi dell’energia, nel terzo trimestre i problemi di approvvigionamento di materie prime hanno interessato circa il 60% delle aziende dell’industria. Su questo è necessaria una precisa
strategia industriale.
Fondamentale affrontare il tema delle riforme fiscali. CIDA sostiene la necessità di
superare la legge Fornero, ma serve un intervento riformatore complessivo che metta
ordine al sistema pensionistico senza penalizzare il lavoro. Innanzitutto, separando
la spesa pensionistica da quella per l’assistenza. In secondo luogo, agendo in modo
severo su evasione ed elusione fiscale. Terzo, abbattendo il cuneo fiscale sul lavoro,
con un provvedimento che non sia di facciata, ma stimoli l’ingresso nel mondo produttivo soprattutto di giovani e donne.
Infine, il tema della cooperazione. “Cooperare, oggi significa lavorare per la pace
e per una risoluzione veloce del conflitto in
Ucraina. Cooperare significa valorizzare i
tavoli negoziali, a partire dal G20 in corso
a Bali. Bisogna stare in Europa da protagonisti – sottolinea il Presidente – ribadire il
nostro atlantismo e sfruttare la nostra posizione geografica verso i continenti africano
e asiatico, come porta d’Europa”.
CIDA è la Confederazione sindacale che
rappresenta unitariamente a livello istituzionale dirigenti, quadri e alte professionalità
del pubblico e del privato. Le Federazioni
aderenti a CIDA sono: Federmanager (in
-
dustria), Manageritalia (commercio e terziario), FP-CIDA (funzione pubblica), CIMO-FESMED (medici del SSN), Sindirettivo
(dirigenza Banca d’Italia), FENDA (agricoltura e ambiente), Federazione 3° Settore
(sanità religiosa), FIDIA (assicurazioni),
SAUR (Università e ricerca), Sindirettivo
Consob (dirigenza Consob).
02 dicembre 2022