Verso un futuro digitale e sostenibile

È dovere dei Manager saper guardare oltre, identificando tutte quelle azioni da mettere in pratica per una progettualità futura orientata verso una sostenibilità che porti verso la diffusione generale di una cultura del prodotto, senza limitarsi a credere che magici interventi di tecnologia o di processi industriali trasformino improvvisamente le aziende in “green”

Adriano De Sandre 

Presidente Federmanager Treviso e Belluno
Dopo un 2020 già molto faticoso, anche il primo trimestre di questo 2021, con una situazione pandemica tuttora in corso, si presenta problematico. Questo potrebbe portarci ad un certo scoraggiamento ma, come ha detto il presidente di The European House-Ambrosetti, Marco Grazioli, nel corso del suo intervento alla nostra ultima Assemblea in presenza del 2019, il ruolo dei Manager non è quello di essere timorosi né preoccupati.

Dobbiamo quindi guardare al futuro con coraggio e serenità. Abbiamo sicuramente di fronte a noi delle sfide importanti, ma diventa fondamentale essere consapevoli di quello che siamo riusciti a fare in questo periodo difficile, in cui il ruolo del Manager è stato determinante nel mantenere funzionale ed efficiente il sistema industriale del Paese, attivando ambienti di lavoro sicuri e nel contempo riorganizzando velocemente le attività quotidiane da remoto con lo smart working.

È ormai certo che non torneremo più indietro, dunque dobbiamo attrezzarci per operare nell’ottica di una nuova normalità e di una modalità di lavoro diversa. Dobbiamo però aver ben presente che ci sono due paradigmi fondamentali su cui lavorare: il primo è quello della digitalizzazione, nell’organizzazione del lavoro e nei processi produttivi, l’altro è il grande tema della sostenibilità, di cui già da tempo si parla ma che ora più che mai sta emergendo con forza e che necessita da subito di soluzioni attuabili e concrete. 

Proprio sulla sostenibilità abbiamo coinvolto in un recentissimo sondaggio i nostri associati: dalla nostra indagine è emerso come in tre aziende su quattro questo processo sia già in atto con un giudizio delle pratiche sostenibili che va da buono ad ottimo. Le parole chiave per l’80% dei nostri dirigenti risultano essere oggi Ripensare (ad un nuovo modello di gestione delle risorse) e Rigenerare (dando nuova vita al sistema prodotto delle aziende).

Appare evidente, che uno degli ostacoli che i manager in questo momento stanno affrontando, anche comprensibilmente, è la maggior difficoltà ad avere una proiezione di piani e progetti a medio-lungo termine. La tendenza a navigare a vista è una reazione normale, viste le difficoltà del momento, ma il nostro ruolo è quello di sapere e voler vedere oltre e cercare di avere uno sguardo più lungimirante. Se nell’attuale situazione pandemica diventa assolutamente necessario riorganizzare le aziende per gestire questo periodo molto complicato, è dovere dei Manager anche saper guardare oltre, identificando in modo chiaro tutte quelle azioni da mettere in pratica per una progettualità futura orientata verso la sostenibilità. Una sostenibilità che porti verso la diffusione generale di una cultura del prodotto, senza limitarsi a credere che magici interventi di tecnologia o di processi industriali trasformino improvvisamente le aziende in “green”.

In questo contesto la certificazione dei manager per la sostenibilità e quella per l’innovazione e la digitalizzazione saranno i grandi filoni del nostro lavoro come Associazione. Temi, tra l’altro, che coincidono con quelli previsti all’interno dei piani europei di rilancio e ricostruzione post-Covid. E su questo i Manager devono essere in grado di farsi trovare pronti, con una visione prospettica e propositiva del futuro. Saranno proprio queste le riflessioni che faremo insieme nella nostra prossima Assemblea, in programma a maggio, purtroppo ancora solo in forma privata e da remoto. Intanto, come Federmanager Treviso e Belluno, stiamo lavorando per costituire un Gruppo di Lavoro sulla Sostenibilità per scambiarci stimoli, conoscenze, ragionamenti e contaminazioni attorno a questo tema. Perché non si diventa sostenibili dall’oggi al domani e soprattutto non da soli, ma lavorando assieme giorno per giorno con la concreta volontà di esserlo.