Perequazione 2023

Presumibili rivalutazioni dal 1° gennio 2023

Il 9 novembre 2022, con un comunicato sul sito ministeriale, il Ministro dell’Economia e Finanze (MEF), Giancarlo Giorgetti, ha annunciato la firma del decreto che determina il valore provvisorio di variazione percentuale degli indici dei prezzi al consumo, per l’anno 2022, forniti dall’Istat il 3 novembre scorso. Il dato è risultato pari al 7,3% e verrà preso come base per il calcolo dell’adeguamento retributivo delle pensioni (perequazione) erogate dal 1° gennaio 2023. 
La misura fissata è provvisoria salvo conguaglio con accertamento definitivo a fine novembre 2023, per cui a gennaio 2024 potrebbe scattare un successivo conguaglio in base all’indice ISTAT definitivo. 
La percentuale di rivalutazione dell’importo della pensione lorda mensile viene calcolata sulla base del modulo di perequazione vigente (art.1 com. 478 della legge n. 160/2019) che si basa sulle tre fasce di reddito, il valore dell’adeguamento avviene in modo cumulativo per fasce. 
Va ricordato che detti adeguamenti verranno confermati solamente dopo la pubblicazione del decreto in Gazzetta ufficiale e che per i dettagli applicativi bisogna attendere la circolare dell’INPS relativa. Una rivalutazione di questa dimensione non si vedeva dagli anni 80 ed è il risultato purtroppo dell’inflazione di questi ultimi mesi dovuta agli aumenti dei prezzi per la crisi energetica ed alla guerra in Ucraina. 
Il ministro Giorgetti ha anche comunicato che il valore di questa indicizzazione, che graverà sui conti dell’INPS, sarà di 21,3 miliardi per il 2023, 18,5 per il 2024 e 7,4 per il 2025 per un totale di 50 miliardi. 
Durante l’incontro tra il governo e le parti sociali del 9 novembre il Presidente Giorgia Meloni ha aperto all’istituzione di tavoli di confronto nei quali, per la materia pensionistica, rivisitare le gestioni previdenziali in modo da rendere il comparto sostenibile, indicando inoltre che le misure di spesa da decidere dovranno essere coperte all’interno dello stesso settore d’intervento. 
Ha inoltre condiviso la proposta, proveniente dalle parti sociali, di separazione della spesa tra previdenza e assistenza dato che questa da sola vale 2-3 punti di Pil. 
La Federazione assieme alla CIDA, braccio operativo di confronto con la politica, è costantemente presente in ogni consesso per proporre e coordinare le priorità della nostra categoria
Un importante evento è quello relativo all’Assemblea CIDA che si è tenuta il 15 novembre a Roma presso l’auditorium del Parco della Musica.

NOTA DELLA REDAZIONE 

Sulla base delle notizie sopra riportate, il collega Tony Pesante aveva, per tempo, con competenza ed entusiasmo, predisposto una tabella rivalutativa che, alla luce della bozza di legge del Bilancio 2023 all’esame del Parlamento, risulterebbe un “libro dei sogni” e che, purtroppo non ha più senso pubblicare. Il Parlamento modificherà certamente la bozza ma difficilmente sarà in modalità a noi favorevole. Come si evidenzia nella lettera del Presidente Cuzzilla Federmanager e CIDA sono già al lavoro per cercare di limitare i danni.