Riunione comitato nazionale di coordinamento dei pensionati con i referenti delle associazioni territoriali
22 marzo sulla piattaforma zoom
Il 22 marzo il Comitato Nazionale Pensionati, assieme al Direttore Generale Mario
Cardoni, al Vice Presidente Valter Quercioli,
in presenza presso la Federazione Nazionale, ha organizzato una riunione con i referenti delle associazioni territoriali, erano
presenti, in forma telematica via piattaforma
Zoom, 37 su 58 invitati.
Ordine del giorno dell’incontro:
- Aggiornamento iniziative CIDA
- Aggiornamento su novità previdenziali
della Legge di Bilancio 2023
- Varie ed eventuali
Ha aperto i lavori il Presidente del Comitato Roberto Casini ringraziando i presenti e
passando poi la parola al Vice Presidente
Valter Quercioli che, portando i saluti della
Federazione e del Presidente Stefano Cuzzilla, riferisce lo scopo di questo incontro è
lo scambio di informazioni e di idee sugli argomenti all’ordine del giorno.
Verranno presentate le iniziative CIDA per
difenderci in maniera opportuna riguardo
alla manovra che ha penalizzato i nostri colleghi pensionati, ma anche di quelli di altre
categorie con redditi anche più bassi dei
nostri.
Considerare un ricco chi riceve una
pensione lorda mensile di 35.000 ci sembra
eccessivo, anche perché il pensionato non
ha la possibilità di ricorrere ad una compensazione contrattuale per ottenere qualche
aumento della sua pensione, ma fa affidamento sul patto stato/cittadino che prevede che il potere d’acquisto venga conservato nel tempo.
Purtroppo da quasi 20 anni
così non è avvenuto. Dopo questa ulteriore
penalizzazione è stato demandato a CIDA di
studiare una serie di azioni a salvaguardia.
Il Direttore Generale Mario Cardoni ha fatto
un excursus sui difficili ultimi anni trascorsi
sul tema perequazione delle pensioni. Se lo
scorso anno abbiamo avuto un momento di
normalità, ora siamo tornati alla situazione
già conosciuta in precedenza.
Quali rappresentanti sindacali dobbiamo
mettere in atto iniziative che cerchino di
mettere dei paletti affinché la situazione non
si ripeta nel futuro.
Dobbiamo comunicare
quanto da anni è stato fatto, con il massimo
impegno, cercando di contenere i danni che
si sono prospettati e anche far capire cosa
stiamo facendo per la situazione odierna.
Quanto è avvenuto recentemente ce lo
aspettavamo, consci della situazione economica/finanziaria del paese, dei limiti di
spesa impostici dall’enorme debito pubblico
e che l’aumento per la perequazione sarebbe costato 25 miliardi.
Speravamo un risultato migliore, per ottenere ciò abbiamo posto in atto il massimo delle azioni, non ultimo
un emendamento alla finanziaria purtroppo
non andato in porto.
Ricordiamo anche che
l’ipotesi iniziale del governo era il blocco totale della perequazione sopra il tetto di 10
volte la pensione lorda minima.
Le iniziative che si pensa di portare avanti
sono:
- Presentazione di ricorsi giudiziari, saranno 5 da avanzare in sedi da stabilire, in base alla velocità e alla facilità di risultato positivo ottenibile. Sulla base dei ricorsi fatti in questi ultimi anni, con lo studio Bonelli, uno dei primari studi italiani, si sono ricercati gli spazi su cui basare i ricorsi. La ricerca che ci ha dato conferma che qualche spazio d’intervento c’è.
- Presentazione di una petizione con la raccolta di 50.000 firme, coinvolgendo per questo le associazioni territoriali, facendole così
un punto di aggregazione. Assieme a questa
attività ci sarà una campagna di informazione per far conoscere quanto verrà fatto. Con
questo vorremmo intercettare anche persone non della nostra categoria, ma che siano
state colpite dal provvedimento di riduzione,
dando loro quale contenitore la CIDA, ove far
sentire le proprie ragioni. Per questa attività
abbiamo chiesto la collaborazione del Prof
Alberto Brambilla. L’orientamento della petizione dovrebbe essere la riforma fiscale
Il Governo, in particolare sulle deduzioni e
detrazioni, prevede di dare di più a chi paga
meno e meno a chi paga di più. Con questo
sistema chi ha di più paga e ripaga lo stesso
servizio.
Per questo dobbiamo difendere, in
particolare, le detrazioni sulla sanità e quelle
sulla pensione integrativa.
Si deve perciò lavorare uniti, valorizzare gli
interventi e comunicarli ai nostri iscritti pensionati, in modo continuo, per farli sentire
coinvolti e informati sulle attività che si fanno nel loro interesse.
Il presidente Roberto Casini fa presente
che il Comitato aveva proposto una iniziativa di legge popolare, Cardoni risponde
che si è valutata anche questa ipotesi ma
si è stabilito che la petizione ha un iter più
veloce ed efficace per le nostre aspettative.
Silva Menapace valuta positivamente queste due iniziative ma chiede che vengano
messe a disposizione importanti risorse
economiche per ottenere il risultato che ci
proponiamo.
La direzione ha chiarito che
per questo non si lesineranno le risorse.
Antonio Rizzo Martino sulla validità delle
proposte ricorda che dalle statistiche pubblicate sul Sole24Ore il 12% dei contribuenti
paga il 71% dell’intera tassazione.
Ciro Burattino dice che è importante, per la
riuscita di queste iniziative, coinvolgere tutta
la classe media, uscendo dalla contrapposizione della protesta sindacale.
Mino Schianchi considera che bisogna fare
di più e presto e che tutti gli iscritti devono
farsi carico per una ottima e veloce realizzazione di questo progetto.
Antonio Sartorio dice che bisognerà coinvolgere tutti i nostri iscritti su questi argomenti onde ottenere il massimo della proattività degli stessi.
Bisognerà muoversi su
due argomenti, quello della perequazione e
quello fiscale.
Roberto Martinez dice che sarebbe utile
avere un documento comune di comunicazione per rispondere alle domande dei colleghi pensionati che chiedono cosa si sta
facendo per il contrasto a questa sconsiderata penalizzazione.
Chiede inoltre di essere
portato a conoscenza del contenuto del documento conclusivo.
Alberto Pilotto chiede che si faccia anche
altre azioni, oltre a quelle comunicate, sulla
esperienza di manifestazioni che sono state
fatte nel passato, vedi manifestazione con
gli ombrelli azzurri davanti al Quirinale, manifestazione a Milano all’Hotel Michelangelo e il ricorso personale alla Corte Europea
dei diritti dell’uomo.
Bisognerà preparare
una serie di interventi sui quotidiani e sulle
reti televisive per far conoscere all’opinione
pubblica i nostri valori in modo da farci riconosce come traino degli interessi del paese.
Sono seguiti molti altri interventi richiedenti
maggiore informazione, incontri come questi più frequenti, anche in presenza.
Mario Cardoni, rispondendo ai vari interventi, ricorda a tutti quanto è stato fatto, e per
questo consiglia la rilettura del documento
di Mino Schianchi, scritto nel momento in cui
finiva il doppio mandato di presidente della
Commissione Nazionale Pensionati.
In quel
documento si riscontra il percorso fatto.
Siamo consci di avere qualcuno contro, vedi le
tre confederazioni, ma dobbiamo riuscire a
intercettare quelli che hanno avuto come noi
dei tagli economici, non è facile, sono circa
cinque milioni di persone, è un progetto ambizioso ma è un dovere percorrerlo.
Tutti devono fare la loro propria parte, comunicando
in maniera chiara e uniforme e impegnandosi a raccogliere un numero grandissimo di
firme a favore della petizione.
La CIDA sta recuperando la propria presenza verso la politica e verso il Governo,
finalmente pochi giorni fa è stata chiamata
al tavolo delle trattative, questo grazie a
Stefano Cuzzilla che ne ha assunto ultimamente la Presidenza.
L’impegno della Federazione sarà di rivederci entro un mese per far partire il programma proposto, trovare gli amici politici
che ci assistano durante questa nostra battaglia e ci aiutino anche per riuscire a dividere la spesa della previdenza da quella
dell’assistenza.
Dina Galano, della direzione federale della
comunicazione, interviene a riguardo la comunicazione tra il Comitato Nazionale Pensionati e i referenti territoriale, presentando
lo studio di un nuovo strumento innovativo,
basato sull’ascolto e non sulla lettura.
Questo strumento chiamato Podcast sarà pronto tra circa un mese.
Valter Quercioli, in chiusura, riassume i punti trattati, ricordando a tutti l’importanza della
raccolta delle firme, se giocata con convinzione riusciremo ad avere un valido risultato
per le iniziative proposte.
Il Comitato Nazionale Pensionati assieme ai referenti territoriali
in concerto con la Federazione ed alla CIDA riuscirà a fare gli interessi degli associati
pensionati.
Per ottenere ciò si incaricherà di
proporre incontri con i Referenti territoriali
ogni due mesi circa, oppure alla bisogna.
05 aprile 2023