Largo ai giovani manager

Alcune considerazioni sui dati INPS 2023 con un focus sui giovani dirigenti

Flavio Paradiso

Componente del Coordinamento Nazionale Giovani Federmanager
La disponibilità dei dati INPS sull'occupazione 2023 e il passaggio al nuovo anno offrono un momento ideale per una fotografia aggiornata della realtà manageriale.

Se nell'articolo Dirigenti Industria di dicembre "La consistenza e i trend del management" sono stati approfonditi i principali indicatori quantitativi della dirigenza italiana, oggi vogliamo focalizzarci sulla quota dei giovani e sulle principali tendenze.

La tabella seguente indica il numero totale di dirigenti, e quelli con età fino a 44 anni, nei settori privati che comprendono contratti di lavoro dirigenti industria. 
La maggiore presenza percentuale di giovani dirigenti nelle attività professionali, scientifiche e tecniche, nella sanità e nei servizi di informazione e comunicazione, indica il rinnovamento in atto nei settori caratterizzati da importanti innovazioni.

I giovani dirigenti nel manifatturiero, che rappresentano oltre il 35% dei giovani dirigenti industria (7mila su 20mila), evidenziano un ricambio generazionale significativo in un ambito tradizionale dell’economia italiana, cruciale per l’innovazione, mentre la percentuale dei giovani nella ricerca (40%) riflette l’importanza della leadership giovanile in settori che richiedono competenze avanzate.

Dal grafico dei dirigenti in servizio per ciascuna delle principali aggregazioni di settori: industria, commercio e bancario, emergono segnali confortanti per l'industria, che vede il valore di gran lunga più rilevante in termini assoluti di dirigenti (95mila) rispetto al settore dei servizi (22mila) e a quello finanziario (11mila). Da sottolineare, in prospettiva, come nell’Industria si registri la più alta percentuale di dirigenti giovani (21%) rispetto al commercio e al bancario, appaiati al 16%.
L’analisi delle retribuzioni rappresenta per certi versi un contraltare della precedente valutazione ed evidenzia come, a fronte di una numerica sensibilmente più alta di dirigenti nell’Industria rispetto al commercio e al bancario, si registrino valori inversamente proporzionali sulle RAL.
La media nazionale delle retribuzioni dei dirigenti industria si ferma infatti a 156mila euro, con un valore per i giovani pari a 125mila euro, mentre nel commercio registriamo un dato nazionale di 165mila euro (con i giovani a 145mila euro).

Questi numeri ci raccontano di un settore industriale contraddistinto da una persistente valorizzazione della dirigenza senior, che beneficia di un gap retributivo medio del 20% rispetto ai colleghi under 44: possiamo ritenerlo fisiologico in un ambiente caratterizzato da cicli di vita aziendali mediamente più lunghi e processi di ricambio generazionale più laboriosi.

Se ci spostiamo nel settore dei servizi, il differenziale retributivo fra senior e giovani si riduce al 12% e contemporaneamente la retribuzione media nazionale si alza del 6%: questo dato ci racconta di un ambiente contraddistinto da un turnover più spinto e lascia presumere la presenza di una profittabilità media più alta.

Analizzando infine i dati del settore finanziario, non ci sorprende scoprire come in tale perimetro si giochi “un’altra partita”: le retribuzioni fra senior e giovani sono pressoché allineate (si registra un delta di appena il 3%) e significativamente più alte, se comparate ai settori industriali. Ovviamente questi numeri raffigurano con chiarezza un percorso professionale contraddistinto da un’accelerazione estrema nella sua fase iniziale, che porta i profili più meritevoli a scalare la gran parte dei propri step di carriera entro i 44 anni.

Passando ad una logica di tipo geografico emergono dati di immediata lettura, dalle rilevazioni INPS basate sulle dichiarazioni mensili UNIEMENS delle imprese dei settori con contratti industria.
La Lombardia si distingue come il cuore pulsante della leadership giovanile nell’Industria, con 10mila giovani dirigenti, pari al 26% dei dirigenti totali della regione, all’11% dei dirigenti nazionali e, soprattutto, al 49% dei giovani dirigenti nazionali: sinteticamente, nell’Industria, un giovane dirigente su due risiede in Lombardia. Questo dato riflette il ruolo strategico della Lombardia nell’attrarre e valorizzare i giovani talenti, grazie a una forte presenza industriale.

Ancora più marcato in termini percentuali, seppur meno rilevante a livello assoluto, è il rapporto fra il numero dei giovani dirigenti lombardi ed il totale dei dirigenti nazionali nel commercio (56%) e nel bancario (72%), sintomo di una concentrazione molto spinta di tali settori nel territorio lombardo.
Di particolare interesse la crescita del 18% dei dirigenti fino a 44 anni negli ultimi 4 anni, dal 2019 al 2023, percentuale che aumenta al 23% per i dirigenti dei settori con contratti industria. Un aumento significativo iniziato nel periodo del COVID che ha accelerato la transizione digitale con crescente richiesta delle imprese di competenze nell'innovazione dei modelli di business e dei processi di gestione. Secondo le dichiarazioni mensili delle imprese all'INPS risulta in Lombardia il 41% dei dirigenti dei settori con contratto industria e la crescita dal 2019 al 2023 di 3.838 dirigenti fino a 44 anni è avvenuta per il 65% in Lombardia.
Passando ad un’analisi sugli andamenti retributivi negli ultimi cinque anni, rileviamo quote percentuali dei giovani tendenzialmente stabili in un periodo contraddistinto da una crescita organica della retribuzione media della dirigenza industriale passata da 144mila euro nel 2019 a 155mila euro nel 2023, in crescita dell’8%, rispetto alla retribuzione dei più giovani fino a 44 anni passati da 119mila euro nel 2019 a 125mila euro nel 2023, con un incremento del 5%, che indica ampi margini di miglioramento.
Passiamo infine ad analizzare le differenze di genere nella dirigenza italiana, con un particolare focus, ancora una volta, sui giovani. Senza dilungarci sul tema del gender gap in senso stretto, partiamo dal dato assoluto delle dirigenti donne (29mila) sul totale dei dirigenti (131mila) con una percentuale media del 22%, comune a tutti i settori: industria, commercio e bancario. Se però consideriamo solamente i giovani dirigenti, le percentuali cambiano in modo significativo.
 
Partendo dall’industria, la percentuale di giovani donne dirigenti sale in modo importante toccando il 31%; anche nel commercio e nel bancario, le giovani leader alzano la media rispettivamente con una quota del 27% e del 26% sul totale del settore. Inutile sottolineare come questo dato apra ottime prospettive di evoluzione culturale in tutti i comparti e mostri inoltre come, talvolta, i contesti più tradizionali riescano al contempo a trainare l’innovazione.


SAVE THE DATE

L’incontro del Gruppo Progetto Innovazione sull'analisi della dirigenza, con la presentazione di Flavio Paradiso, si terrà 

mercoledì 22 gennaio 2025 dalle ore 17.30 alle 19:00 
in videoconferenza Zoom

Per partecipare è necessaria la registrazione su www.aldai.it cliccando QUI per ricevere il link di collegamento

Archivio storico dei numeri di DIRIGENTI INDUSTRIA in pdf da scaricare, a partire da Gennaio 2013.

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