Manager preparati a gestire i beni confiscati alla criminalità organizzata
Il contributo delle competenze manageriali per riportare alla legalità e all’etica le aziende che sono state infiltrate dalla criminalità
Paola Pastorino
Consigliere ALDAI-Federmanager e Presidente Associazione Manager WhiteList
È di questi ultimi giorni di febbraio, la dichiarazione del dott. Maurizio Vallone, Direttore della Direzione Investigativa Antimafia, l’affermazione: “Le mafie negli ultimi trent'anni, da quando è nata la DIA, sono cambiate moltissimo, prima mettevano gli esplosivi facendo saltare le macchine dei magistrati e delle loro scorte, oggi invece investono, entrano nell'economia lecita e cercano di acquisire potere e influenza all'interno dei mercati legali, tracciano nuove strade e guardano al metaverso, alle frontiere di internet, dove possono sviluppare attività di riciclaggio su vasta scala".
Il dott. Vallone continua dichiarando che quelle di oggi: "sono mafie dai colletti bianchi, di gente che ha studiato nelle migliori università d'Europa e del resto del mondo, sono persone che ormai sono lontane da quella mentalità di trent'anni fa, ma sono altrettanto se non più pericolose per la società civile. Il nostro compito è riunire le risorse migliori di Polizia di Stato, Arma dei Carabinieri, Guardia di Finanza e Polizia Penitenziaria, le migliori intelligenze e capacità di ognuna di queste forze per affrontare queste nuove sfide" . Affermazioni rilasciate dal Dott. Vallone a Bari in occasione della ricorrenza dei primi 30 anni della Direziona Investigativa Antimafia.
Oggi i mafiosi sono alla quarta e quinta generazione, studiano nei migliori atenei. Proprio per questo occorre operare ad armi pari.
Noi manager industriali, nel 2012, avevamo capito che questa sarebbe stata la naturale evoluzione della “storia della mafia” e dopo un percorso formativo, atto a coniugare le competenze gestionali e strategiche di azienda con quelle giuridiche, tipiche del contesto delle Misure di Prevenzione Patrimoniali, da pionieri, nel 2014, abbiamo costituito l’Associazione Manager WhiteList.
L’Associazione non profit è composta da senior manager, soci di ALDAI-Federmanager (Associazione Lombarda Dirigenti Aziende Industriali), che hanno messo al servizio dello Stato le competenze, al fine di aumentare il numero delle aziende riportate nell’alveo della legalità, salvaguardando posti di lavoro e aumentando, laddove ci sono le condizioni, la continuità e lo sviluppo delle aziende sequestrate e confiscate alla criminalità.
Il ruolo del Manager è tutt’oggi poco noto ai molti.
Noi siamo persone che “vivono” l’azienda, siamo i primi ad entrare in ufficio e gli ultimi ad uscirne. Siamo in campo quotidianamente, per risolvere i problemi, per analizzare e indirizzare le cause delle difficoltà che le aziende hanno nell’affrontare le regole di un mercato sempre più complesso e difficile, dove l’etica, il valore sociale, le persone, le soluzioni sono fattori critici di successo.
Da quando abbiamo fondato l’associazione, abbiamo trovato accanto a noi persone che ci hanno dato fiducia, alle quali va il nostro sentito e sincero ringraziamento, e, lavorando a fianco di Amministratori Giudiziari, di Enti Locali ed Enti non profit abbiamo dato il nostro contributo.
Ad oggi, fra le molte che stiamo seguendo in prima persona, siamo impegnati in una procedura che è arrivata alla fase finale dell’iter giudiziario. Si tratta di un “gruppo”, composto da più di 80 aziende, che occupa circa 2.000 persone. Si tratta di una delle procedure più grosse (se non la più grande) e importante a livello italiano. Nel 2014 siamo entrati, in punta di piedi, e abbiamo ricostruito una struttura che ha praticamente mantenuto il livello dei ricavi ante sequestro; abbiamo contribuito a portare la legalità nelle aziende, abbiamo migliorato i processi, mantenuto i rapporti con i diversi e molteplici stakeholder e siamo diventati il punto di riferimento interno per le molte centinaia di persone che vi lavorano.
Stiamo operando con una forte impronta di lealtà, trasparenza, impegno, rigore ed etica vissuta.
Sul fronte del sociale, dal 2019, stiamo collaborando con il partner ANCI Lombardia, molto impegnato sul fronte della legalità. Insieme portiamo le buone pratiche nel rispetto delle prassi del Codice Antimafia agli Enti Locali. L’obiettivo è quello di facilitare la gestione del processo che porta i beni immobili confiscati alla criminalità ad esser acquisiti al patrimonio degli Enti Locali, per poi essere assegnati agli Enti non profit, supportando questi ultimi grazie a buone pratiche, affinché il riutilizzo dei beni sia condotto con progetti di interesse generale, secondo i dettami del Codice del Terzo Settore, “robusti” e sostenibili nel tempo.
L’Italia è la nazione dei tantissimi campanili, si pensi, ad esempio che la Lombardia è composta da 1504 Comuni, la stragrande maggioranza, circa il 70% dei quali, ha una popolazione inferiore a 5.000 abitanti.
Il percorso definito con ANCI Lombardia, condiviso con Regione Lombardia e l’Agenzia Nazionale dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità, prevede che entro il 2023 continui la diffusione delle buone pratiche e la consegna di Modelli operativi ai Comuni con beni sequestrati e confiscati alla criminalità sul loro territorio.
A questo si affianca la formazione specifica a Enti del Terzo Settore per la redazione di studi di fattibilità, necessari per l'ideazione e l'attuazione di progetti di riuso di beni confiscati alla criminalità.
Il programma ha già coinvolto i comuni della Città Metropolita e del territorio Pavese; da questo anno si partirà con i Comuni delle Province di Monza e Brianza e di Brescia, a seguire, auspichiamo, di completare il progetto con le altre province lombarde.
Ultimo, ma non meno importante, siamo coinvolti nel progetto “Liberi dalle Mafie” della Pontificia Academia Mariana Internationalis (PAMI) e Federmanager. Abbiamo il compito di portare le nostre competenze ed esperienze a un gruppo di 90 manager italiani, che, con approccio etico, intendono intraprendere questa importante attività nell’ambito aziendale e del sociale.
Per questo, noi soci di Manager WhiteList, che abbiamo iniziato questo cammino da pionieri nel 2012, contribuiremo alla creazione di un gruppo costituente di “nuovi manager” che opereranno per la salvaguardia dei posti di lavoro, per riportare alla legalità e all’etica le aziende che sono state infiltrate dalla criminalità.