Ci ha lasciato Elserino Piol

Al Vicepresidente Olivetti Federmanager dedicherà il prossimo 21 giugno il ricordo del management e dei numerosi colleghi che hanno avuto il privilegio di lavorare per una delle figure più innovative e lungimiranti del settore ICT, pioniere della New Economy e dell'economia della conoscenza

Elserino Piol - www.storiaolivetti.it - Associazione Archivio Storico Olivetti, Ivrea - Italy

In memoria di Elserino Piol

Mercoledì 21 giugno ore 14,30 ALDAI Federmanager Milano e anche in collegamento zoom.

Un incontro per ricordare, tramite il pensiero di chi lo ha conosciuto e che ha lavorato con lui, Elserino Piol, un protagonista e un testimone di grande rilievo del percorso dell’informatica e delle telecomunicazioni nel nostro paese. Inoltre, un pioniere del venture capital, di cui aveva intuito l’importanza per lo sviluppo della tecnologia, l’opportunità per tanti giovani, l’occasione di progresso del paese.

Clicca "In memoria di Elserino Piol" per iscriverti e ricevere il giorno dell'incontro il link di collegamento Zoom.
 

 

Franco Del Vecchio

Segretario CIDA Lombardia - lombardia@cida.it
La mia carriera di dirigente è stata illuminata da tre capi di grande valore ed Elserino Piol è stato per me un grande esempio di dedizione, visione e capacità di creare valore. Gli altri due capi sono stati Steve Jobs e Maria Vittorio Lasagni.

Elserino Piol merita il riconoscimento non solo degli Olivettiani, ma di tutto il Paese per l'impegno nel seguire il sogno di un'Italia protagonista mondiale nell'ICT e nella New Economy, che solo la miopia del paese non ha permesso di realizzare.

All'assemblea ALDAI Federmanager del 2005 Elserino Piol partecipò alla giuria e alla consegna del Premo Innovazione ai colleghi meritevoli. 
Elserino lascia a noi il sogno di una Italia protagonista, un sogno e un impegno da realizzare. 

Di seguito e sul sito olivettiani.org i numerosi ricordi dei colleghi https://www.olivettiani.org/elserino-piol.html

Il ricordo di Gianni Di Quattro

Con Elserino Piol scompare un protagonista e un testimone della nascita e dello sviluppo nel nostro paese dell’informatica, delle telecomunicazioni e della tecnologia in generale. Scompare un riferimento per tutti gli operatori del settore che lo cercavano per avere opinioni e consigli. E scompare infine il pioniere del venture capital nel nostro paese, una opportunità per tanti giovani, il fautore di una cultura e di uno strumento di progresso del mercato.
Elserino Piol si era occupato di informatica dagli inizi, quando ancora l’informatica non si chiamava informatica, ne aveva subito capito le potenzialità tecniche, organizzative e sociali. Era un fanatico lettore di tutto ed era capace di integrare, di confrontare le notizie acquisite per ricavarne ipotesi ed idee.
Quello che però forse è meno conosciuto di Elserino Piol è il suo aspetto umano, la sua generosità, la sua voglia di capire tutti e di trovare per tutti soluzioni. Proverbiale, infine, la sua capacità di lavoro, la sua passione per quello che faceva, il suo interesse culturale e umano.
Un personaggio raro, un innovatore, capace di grandi visioni del futuro, che amava la vita e riusciva a trovare anche piccoli spazi nella sua attività per godere di piccole cose, una amicizia, una conversazione, un libro, un cibo ed un buon bicchiere. Un uomo che è stato molto importante per la Olivetti, per il paese, per tante persone e per tante aziende.
 
Cliccare il video di apertura dell'incontro del Gruppo Progetto Innovazione del 19 aprile 2023 dedicata alla scomparsa, il giorno precedente, di Elserino Piol.

Il ricordo di Gian Paolo Di Raimondo

A chi cerca nuovi miti, suggerisco di ricordare quelli che abbiamo avuto 

Si inseguono traguardi, si spera che arrivi qualcuno che sappia guidare verso il successo o almeno possa ispirare le mosse migliori. Capita in tutti i momenti difficili.

Il 17 aprile scorso è volato in cielo Elserino Piol e, con la sua scomparsa, mi sono tornati alla mente la dozzina di anni trascorsi insieme a lui.

L’ho conosciuto sessantaquattro anni fa. Per me era l’inizio del lavoro in Olivetti e lui era già un manager affermato del settore dell’informatica (la Olivetti Bull – società costituita in collaborazione con la Bull francese e guidata dall’ing. Ottorino Beltrami).
Il primo incontro fu del tutto particolare e illuminante, capace di sintetizzare il suo rapporto con il lavoro e con i dipendenti, dissonante con l’odierna concezione di disumanizzare le relazioni interne alle organizzazioni.
Dopo un primo colloquio con un giovane selezionatore dell’Olivetti (quel Furio Colombo che di strada ne ha poi fatta tanta…) che nella primavera del 1959 mi segnalò al settore informatico, fui richiamato a Milano con un appuntamento a “Palazzo uffici” in via Clerici il giorno di Ferragosto.

Arrivai stralunato in una città deserta, presentandomi come un pellegrino in un palazzo altrettanto deserto. Non c’era anima viva.
La guardia all’ingresso mi indicò la strada per raggiungere la persona che mi stava aspettando. Dopo un viaggio solitario in ascensore e la camminata nei lunghi corridoi raggiunsi finalmente l’ufficio. Al mio affacciarmi un gran vocione mi invitò a sedermi dinanzi alla sua scrivania.
Era Elserino Piol, che – dopo un colloquio di circa mezz’ora – mi disse che mi avrebbe ingaggiato con una borsa di studio per fare un corso, al termine del quale sarei stato assunto in modo definitivo. E così fu.

Nell’inverno dello stesso anno Piol mi comunicò che sarei dovuto andare ad avviare l’Esattoria Comunale di Messina, liquidandomi con un'indimenticabile battuta: “così non dovrai metterti la maglia di lana”...

Cominciai così a capire le prime due importanti caratteristiche del Piol manager e intelligente attuatore dei futuristici propositi di Adriano Olivetti: il desiderio che i suoi collaboratori lavorassero senza vincoli d’orario e festività e la cordialità del rapporto che il management Olivetti aveva con i propri dipendenti. La sua terza peculiarità la sperimentai dopo qualche mese di lavoro in Sicilia: era il senso commerciale che non l’abbandonava mai. Piol, anche se disponeva di una valida rete operativa periferica, voleva mantenere un costante contatto diretto col Cliente finale.

La sua infinita versatilità è testimoniata dai tanti incarichi dirigenziali nelle diverse organizzazioni cui l’azienda diede vita per razionalizzare il business, come la fusione nella Divisione Elettronica Olivetti (DEO) di tutte le attività elettroniche (compresa la Olivetti Bull) o la creazione della Olivetti General Electric.

Un maestro del cambiamento e dell’evoluzione che ha contribuito a rendere indolori e quasi impercettibili le “mutazioni” aziendali senza farne sentire il peso a quei duemila dipendenti che nel frattempo erano stati impiegati nel settore informatico.

Nel 1965 fu nominato Direttore marketing con responsabilità anche sulla pianificazione dei prodotti dell’azienda madre Olivetti. Quando mi richiamò a Ivrea per collaborare a stretto contatto con lui, quell’anno o poco più fu l’opportunità per maturare grandi nuove esperienze e straordinarie competenze tecniche e manageriali. Potei seguirlo nell’evoluzione dei prodotti elettronici, dall’Elea alla Programma 101 (il primo personal computer a livello mondiale).
 
Era una fucina d’idee, aveva rapporti con mezzo mondo, parlava inglese e francese (magari in modo un po’ maccheronico ma si faceva capire a livello internazionale). 

Io lo lasciai nel 1970 per essere assunto prima dalla Philips e poi dalla Siemens, due multinazionali di primaria rilevanza sull’elettronica, ma mai più ho trovato un General Manager delle stesse capacità professionali e umane di Elserino Piol.

Se la mia testimonianza diretta si chiude qui, la sua carriera è proseguita proporzionalmente alle sue doti professionali e umane.
Mi spiace non aver vissuto con lui le tante avventure che sono seguite, a cominciare dall’incontro che Piol ebbe con Steve Jobs in quel garage in cui iniziò l’epopea della Apple.
Talent scout eccezionale, aveva infatti trovato modo di ottenere per la Olivetti il 20% di quella che allora è solo una startup: sarebbe bastato un investimento di 200mila dollari che l’ingegner De Benedetti (in quel momento al vertice del Gruppo di Ivrea) non ritenne interessante fare…

Conoscendolo come un vulcano di idee rivoluzionarie, mi chiedo adesso cosa stia combinando in Paradiso…
Archivio storico dei numeri di DIRIGENTI INDUSTRIA in pdf da scaricare, a partire da Gennaio 2013.