Meno Stato più società

Meno spesa pubblica, meno tasse, meno pubblico più privato. Le prospettive del Paese dipendono, forse troppo, da uno Stato che insiste a voler fare, come il Principe, troppe cose, invece di concentrarsi sulle proprie priorità.

 

di Lamberto Dini e Antonio Marzano
Editore Il periscopio delle idee
Disponibile on-line e nelle migliori librerie
€ 14,00 - 150 pagine

Recensione a cura di Franco Del Vecchio
In occasione del Consiglio Federmanager di marzo sono venuto a conoscenza di un libro che analizza e pone in evidenza l’inefficienza dello Stato ed il suo peso sull’economia del Paese.
Lo stesso Lamberto Dini, uomo di Stato, ritiene sia ormai chiaro che l’eccesso di settore pubblico e il suo costo frenano lo sviluppo dell’economia.
Antonio Marzano, già professore di politica economica all’Università La Sapienza, Deputato e Presidente della commissione finanza della Camera, nonché Ministro delle attività produttive, ritiene che vi siano dati indiscutibili sul fallimento dell’opera dello Stato, nonostante vi sia chi denuncia il fallimento del mercato.
Nella presentazione del libro i due economisti, Lamberto Dini e Antonio Marzano, sostengono che lo Stato dovrebbe fare un passo indietro per dare più spazio alla società, quindi: meno spesa pubblica, meno tasse, meno presenza del pubblico.
Insomma meno Stato e più senso civico dello Stato.
Il libro è preceduto da una serie di contributi, fra i quali il saggio del Presidente Federmanager, Stefano Cuzzilla, che pone nella collaborazione sinergica fra Stato e società civile la chiave per uscire dalla situazione di stallo del Paese; naturalmente una collaborazione che valorizzi la meritocrazia e la cultura manageriale per rendere il sistema in grado di affrontare le sfide che ci attendono.
Lo Stato dovrebbe concentrarsi sulle regole per il buon funzionamento del Paese, la qualità dei servizi che spettano alla funzione pubblica: giustizia, difesa e infrastrutture, nonché lo sviluppo delle iniziative non realizzabili dal privato e che possano permettere il salto di qualità del Paese.
Un libro ricco di contributi che compongono le diverse tessere di un rinnovato mosaico: dal ruolo del capitale umano in una società meno statalista all'esigenza di élites politiche ed economiche più aperte alla società ed al mercato, fino all'esigenza di una maggiore apertura delle imprese e del management alla concorrenza e all'innovazione. Il libro affronta questioni cruciali come una nuova concezione del rapporto tra Stato e mercato e della meritocrazia, per proporre un nuovo modello di amministrazione pubblica al servizio delle imprese e dei cittadini.
Nell’opera “La saggezza del Tao” Lao-Tzu scrisse: “Di un grande leader che lo governa, il popolo non avverte quasi la presenza. Poi viene quello amato e stimato. Poi quello temuto. Infine quello disprezzato e combattuto. …  A opera compiuta, i sudditi dicono: abbiamo fatto tutto da soli”.
I numeri indicano un Paese di bassa classifica. Dopo tante lotte per la libertà, non è il caso di subire ancora la casta inefficiente e lo statalismo ideologico o populista, che sia.
Archivio storico dei numeri di DIRIGENTI INDUSTRIA in pdf da scaricare, a partire da Gennaio 2013.