Transizione energetica e decarbonizzazione

Monografia divulgativa rivolta a un pubblico di non specialisti, interessati ad acquisire una base di conoscenze sul tema della decarbonizzazione del settore energetico

Di Oreste Bramanti e Massimiano Capobianchi
Edizione GRUPPO24ORE 2024 
Pagine 161
Formato PDF Kindle
Prezzo € 12,90 
Disponibile su Amazon e altri e-commerce

Recensione a cura della redazione

Gli autori Oreste Bramanti e Massimiano Capobianchi hanno scelto di basare lo sviluppo di ragionamenti sofisticati su semplici esempi di calcolo e su concetti basilari di chimica necessari a rappresentare la realtà e le prospettive della transizione energetica. 

La monografia è quindi un agile distillato delle competenze tecnico-industriali e di market policy degli autori, per offrire al lettore un kit originale, privo di demagogia e fronzoli, basato su tecnologie, indicatori riconosciuti e acquisizione di principi. Un toolbox nel quale non poteva mancare la disamina degli abilitatori e delle barriere alla transizione energetica, con l’auspicio che la lettura dell’opera possa irrobustire, unitamente al buon senso di cui ciascuno è dotato, le opinioni informate su un tema alquanto complesso, e raramente illustrato in maniera chiara, senza sacrificare l’approfondimento. 

Gli autori hanno voluto sottolineare anche l’essenzialità dei ruoli ricoperti per la transizione energetica da alcuni strumenti legislativi, regolatori e di mercato, quali ad esempio: il Balance Service Provider, nonché i meccanismi di Emission Trading dell’Unione Europea con cui prezzare le emissioni di anidride carbonica. Argomenti questi che formano una materia dal carattere ancora esoterico per il grande pubblico, ma con i quali è importante - o addirittura urgente - familiarizzare quanto prima, poiché sempre più entreranno nella vita di tutti i giorni, non solo di noi manager.

Emblematica la frase conclusiva dell'introduzione: "Stiamo parlando del vero perimetro di gioco, che deve essere ovviamente ben più ampio dei confini europei, ossia allargato finanziariamente a tutti i veri protagonisti e, soprattutto, ai Paesi non OCSE e in via di sviluppo, con il loro 83% di popolazione mondiale e la maggioranza assoluta di emissioni gas clima-alteranti! Di fatto l’azionista di maggioranza del destino del nostro pianeta."

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