Managerialità e innovazione: la risposta alla crisi mondiale
Per una crisi globale, anche gli effetti sono globali. Oltre alle centinaia di migliaia di morti, la pandemia provocherà perdite economiche colossali. Il Pil mondiale calerà del 3%. A fare la differenza, rispetto al passato, è che stavolta ad essere colpito è il mondo intero. E la congiuntura tra la crisi sanitaria ed economica rende meno probabile una rapida ripresa.
Fabio Vivian
Presidente Federmanager Vicenza
Le incognite relative al virus proiettano ombre inquietanti anche sul 2021, anno della ripresa, ma solo se la pandemia scomparirà nella seconda parte del 2020. Quest’ultima non va sottovalutata perché, senza risposte adeguate, le conseguenze saranno disoccupazione e miseria. Con il rischio che si determini una emergenza sociale dagli esiti imprevedibili. Ricordiamoci chi siamo quindi, come prima cosa. E cerchiamo di capire cosa abbiamo di fronte perché non sono pochi gli ostacoli da dover affrontare ed evitare. Ci aspettano tempi bui, non dobbiamo mentire a noi stessi, anzi, dobbiamo prepararci per affrontarli nel miglior modo.
I Manager non sono dei veggenti, ma, specialmente quelli che guidano le nostre multinazionali tascabili che esportano l’80% dei prodotti, hanno ben presente quale sia il polso dell’economia reale a livello globale: bisognerebbe dar loro maggiore ascolto. Il paese, a causa dei soliti motivi strutturali, sta attraversando un periodo di fragilità enorme perché il contesto internazionale è instabile e noi lo siamo ancora di più.
L’investimento nel capitale umano deve diventare una priorità di sistema. Questo è il nostro ruolo. Quello di guida del Paese e l’idea di coltivare una prospettiva di futuro. Se le aziende medio-grandi crescono è merito soprattutto della gestione manageriale. Maggiore competitività, miglioramento della reputazione aziendale, produttività e aumento dei profitti sono i benefici delle imprese che hanno deciso di aprirsi all’innovazione e alla managerializzazione, per rispondere all’accelerazione tecnologica e alla competizione su scala globale.
In questo scenario, l’innovazione rappresenta il trait d’union di una nuova sinergia tra imprenditori e Manager nei processi di trasformazione, che richiede nuove competenze. L’obiettivo è puntato sulle competenze manageriali e far comprendere la centralità delle figure di alto profilo, che consentano un autentico rilancio delle imprese e, di conseguenza, dell’intero sistema paese. In definitiva, dobbiamo anche convincerci che il Manager rappresenta la prima figura che spinge l’innovazione, e se vogliamo che anche le Piccole e medie imprese, si innovino, dobbiamo affidarci a figure che lo sappiano fare. Per questo siamo all’opera, costantemente. Ci impegniamo in azienda e anche dopo, quando raggiunto il pensionamento, continuiamo a restituire esperienze e contributi per crescere.
Augurando buona salute a tutti Voi, sono certo e penso di esprimere il pensiero della nostra Associazione, che supereremo anche questa prova e il vostro impegno costituirà elemento fondante per il rilancio del nostro Paese.
Articolo pubblicato su Dirigenti Nordest
01 luglio 2020