5 step per affrontare la Fase 2 e prepararsi alla ripresa

Covid-19 ha dato un colpo di acceleratore. Tecnologia e digitalizzazione da una parte e una gestione del lavoro e dei collaboratori più umana, fondata più sul raggiungimento degli obiettivi che non sul controllo, più sulla condivisione delle idee e delle problematiche che non su una rigida gerarchia, dove la capacità di relazione dei manager diventerà una delle leve strategiche più importanti per gestire i lavoratori a distanza, coordinarli, farli sentire parte di una squadra.

Claudio Saporito

Direttore Vendite Intoo Srl  (Gi Group)
Lo “tsunami” provocato da Covid-19 nel mondo del lavoro ha lasciato segni importanti. Non solo perché ha accelerato il processo di digitalizzazione nelle imprese, costringendo tutti al lavoro da remoto e a misurarsi con le tecnologie, ma ci ha anche reso consapevoli di quanto sia importante saper comunicare, saper condividere, saper ascoltare ed avere fiducia negli altri. E, infine, ci ha messo sotto gli occhi la profonda debolezza di un sistema economico basato solo sulla produttività.

Insegnamenti di cui dobbiamo fare tesoro per affrontare una ripresa ancora piena di incognite e incertezze. Ma una cosa è certa, come scriveva nel 1981 l’economista Peter Duncker: «In periodi di turbolenza il pericolo maggiore non è la turbolenza stessa, ma agire con la logica di ieri».

Credo che l’eredità più sostanziosa che questa esperienza ci ha lasciato sia proprio la necessità di tornare a un approccio al business più umano.
Per anni abbiamo letto sulle riviste e pubblicazioni di management che l’uomo deve tornare al centro delle strategie delle aziende che guardano a un futuro di lungo periodo, ma per anni nulla è cambiato presi come eravamo a gestire le emergenze, la quotidianità, la produttività.

Covid-19 però ha dato un colpo di acceleratore anche in questa direzione. Tecnologia e digitalizzazione da una parte e una gestione del lavoro e dei collaboratori più umana, fondata più sul raggiungimento degli obiettivi che non sul controllo, più sulla condivisione delle idee e delle problematiche che non su una rigida gerarchia, dove la capacità di relazione dei manager diventerà una delle leve strategiche più importanti - ancor più delle soluzioni organizzative - per gestire i lavoratori a distanza, coordinarli, farli sentire parte di una squadra. Due saranno le parole che ci accompagneranno nella fase della ricostruzione: condivisione e fiducia.

Per raggiungere questi obiettivi e diventare protagonisti del cambiamento il primo passo da fare è partire da noi stessi. Come
  1. Allena la tua resilienza. La capacità adattiva a situazioni diverse e in trasformazione, accompagnata dalla flessibilità, ti consentiranno di lavorare agevolmente in contesti e ambienti differenti. La resilienza non sarà più solo una parola di moda ma diventerà un’abitudine. Adattarsi, assorbire, reagire e ancora resistenza, durezza, robustezza, solidità: sono i verbi e le parole della resilienza oggi diventati nostri comportamenti quotidiani.
  2. Tieni attive le tue relazioni professionali dentro e fuori l’azienda, selezionando quelle su cui è bene concentrarsi in questo periodo.
  3. Fai un’ autovalutazione delle tue competenze: quali sono quelle che devi migliorare e come puoi farlo per mantenere alta la tua employability.
  4. Concentrati sulle tue deep skill, quelle più profonde come: la conoscenza sociale (il saper stare con gli altri solidalmente), la moralità, la responsabilità.
  5. Aggiornati sempre. L’esperienza della pandemia e del modo in cui è stata gestita in tutto il mondo ha fatto comprendere l'importanza delle competenze, da sviluppare e da mettere al servizio degli altri, riportando sotto i riflettori la vera professionalità. Per gestire la complessità futura le imprese avranno bisogno sì di persone con un giusto bagaglio di soft e deep skill, ma che nel contempo posseggano anche una dote sostenuta di hard skill che aiutino le organizzazioni a identificare la soluzione di un problema, gestire una circostanza, affrontare una sfida, prendere una decisione, in pratica che permettano la sopravvivenza economica delle imprese. Le competenze digitali e tecnologiche fanno parte di questo bagaglio hard. L'intelligenza artificiale, i big data, l'Internet of Things e la robotica renderanno le aziende più resistenti alle future pandemie e avranno sempre più bisogno di uomini e donne in grado di aiutarle a sfruttare queste tecnologie. Ciò significa che nel mondo post-coronavirus, essere a proprio agio con questi strumenti tecnologici sarà fondamentale. E c'è solo un modo per rimanere al passo della realtà prossima ventura: impegnarsi per una vita di formazione e apprendimento continuo. Solo in questo modo il cambiamento potrà rinforzarci.

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