Intervista a Michele Dattoli Dirigente ABB

Le doti manageriali emergono nelle sfide impegnative

L'intervistato è un Dirigente ABB S.p.A. multinazionale operante in oltre 100 Paesi e suddivisa in quattro aree di business: Electrification, Process Automation, Motion, Robotics & Discrete Automation. In Italia, il Gruppo ABB ha raccolto negli anni l’eredità di molti dei più noti marchi del comparto elettromeccanico nazionale. A Michele Dattoli,  che all’interno della Business Area Motion Italia occupa il ruolo di Local Division Controller (Motori Elettrici) e di Risk Manager per l’intera Business Area (Motori, Inverter, Trazione) abbiamo rivolto alcune domande.

Quali sono state le ricadute sul tuo lavoro in questi ultimi anni caratterizzati da crisi imprevedibili?

Dopo l’emergenza Covid ci siamo trovati a gestire l’effetto delle sanzioni su contratti già in essere al momento dell’inizio della guerra e relativi a prodotti con destinazione finale Russia. Grande impatto è stato anche quello della gestione di una conseguente crescita inflazionistica inusuale in Europa. Tutto questo senza avere alcuna riduzione nelle attività di routine e contemporaneamente prendendosi carico della crescita esponenziale di attività nei business alternativi al mercato russo dell’energia (es LNG USA).

I cambiamenti e le difficoltà implicano problemi e minacce, ma anche opportunità; quali sono le opportunità per il manager d’azienda?

“Annus horribilis” sta generando un forte fabbisogno di nuova elevata professionalità nelle grandi imprese, che necessitano di un ricambio generazionale, ma soprattutto nelle numerose PMI che necessitano di dotarsi di una struttura manageriale. “Il buon marinaio si conosce nelle tempeste”, recita un celebre proverbio; a mio avviso la situazione attuale è una grossa fonte di opportunità per far emergere talento e professionalità, specialmente per le fasce di colleghi più giovani che non sempre sono correttamente valorizzati nel nostro Paese. Una delle principali minacce, invece, è che non si dia la corretta valutazione a tale professionalità. Per questo motivo invito i giovani colleghi a non accettare logiche al ribasso ad associarsi, affinché la nostra Associazione sia sempre più rappresentativa della categoria e mantenga/accresca il suo potere negoziale nelle relazioni con Confindustria e le istituzioni. 
 

Quali sono le iniziative prioritarie per dare una svolta nella direzione dello sviluppo economico e sociale del Paese?

Una delle chiavi per “Annus Mirabilis”  è investire sulla formazione dei giovani, garantendo loro un’istruzione moderna ed efficace che li formi prima come cittadini e poi come professionisti all’avanguardia. I saldi migratori con l’estero dei cittadini italiani negli ultimi anni sono stati in media negativi, occorre interrompere il trend di emigrazione giovanile. Le peculiarità di quest'ultima impongono una chiara riflessione ai nostri leader: due su tre hanno un’età compresa tra i 20 e i 49 anni e circa un terzo del totale con almeno 25 anni è in possesso della laurea, quota che è in costante crescita soprattutto tra le donne. 
Per non parlare della “descolarizzazione”, anche in questo caso i rapporti ISTAT ci danno numeri negativamente impressionanti con l’Italia sempre al di sotto della media europea come numero di laureati, diplomati e partecipazione alla formazione post-scolastica. 

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