Manuale vissuto per un knowledge worker

Nove vite fra ricerca, imprese, atenei

Di Federico Mioni 
Edizioni Book4Business - 2023 Roma
Pagine 225 
Disponibile su Amazon e su www.book4business.com

Recensione a cura della Redazione 
Il Direttore di Federmanager Academy, Federico Mioni, ha riassunto in un Manuale le indicazioni apprese in nove vite da lui vissute come “lavoratore della conoscenza”, dall’insegnamento alle scuole superiori alla ricerca in università italiane e americane (Pisa, Princeton e altre), dalla docenza in alcuni atenei alle Relazioni internazionali di una Regione importante (Emilia-Romagna), dal ruolo direttivo nella formazione postlaurea di un ateneo con una proiezione nazionale (Università Cattolica) a un’associazione di medici, da una Scuola del sistema Confindustria a Federmanager Academy.
Un Manuale “vissuto” che ha parti teoriche ma soprattutto tante situazioni affrontate o lezioni apprese dall’autore, e riportate in modalità non tradizionale, con ciclisti e calciatori, canzoni e tante storie di personaggi famosi e persone comuni. Pubblichiamo la Prefazione al libro.

Prefazione di Guido Stratta, già Direttore People & Organization di ENEL

Come l’amico Federico, posso dire di aver vissuto tante vite: come lui sono “uomo di marciapiede”, e ho vissuto sul campo per oltre 40 anni, con passione e coraggio, differenti periodi attraverso le differenti fasi di evoluzione del mondo del lavoro in Italia certamente, ma anche in ambito internazionale. Per questa ragione mi preme ringraziarlo sentitamente per aver dedicato il suo tempo alla scrittura di questo manuale davvero autentico, e soprattutto potenziante per tutti i professionisti che avranno il desiderio e la grinta di leggerlo e di mettersi in gioco. 

Trovo essenziale - credete a uomo che ha seguito molte organizzazioni e società nella loro evoluzione e trasformazione - entrare nella dinamica emozionale del dono e della gratitudine. Queste due dimensioni sono strumenti molto potenti che vi esorto a coltivare, a prescindere della dimensione organizzativa nella quale oggi siete coinvolti. Sono dimensioni relazionali che, se potenziate dentro di voi, potranno aiutarvi a coltivare e far fiorire ogni progetto che avrete il piacere di sviluppare. 

Nel lavorare con le persone e per le persone ho visto come la capacità di abilitare uno spazio emozionale dentro, accogliere le mie vulnerabilità, metterle al servizio degli altri, mi abbia portato ad accogliere quelle altrui e a concentrarmi sulla grande opportunità data a noi Knowledge Worker per contribuire all’evoluzione del nostro “mondo del lavoro”.
Da sempre credo nella centralità delle persone: ognuno di noi ha un talento ed è nostra responsabilità metterci nella condizione di riconoscerlo, chiederci qual è, quali obiettivi ci porta a raggiungere e che cosa siamo disposti a donare agli altri ed entrare appunto nella dinamica del dono e della restituzione. Permettetemi di darvi alcuni suggerimenti pratici per entrare nel vivo della lettura di questo manuale.

  1. Sfruttate i vostri neuroni specchio, che permettono di spiegare fisiologicamente la capacità di porci in relazione con gli altri. Quando osserviamo un nostro simile compiere un particolare gesto, e la mia speranza di nuovo è che questi gesti siano in larga misura gentili e autentici, si attivano nel nostro cervello gli stessi neuroni che entrano in gioco quando siamo noi a compiere quella stessa azione. In questo manuale sono presenti tantissimi racconti e aneddoti, fatene tesoro perché nell’essere lavoratori della conoscenza ne avrete bisogno.
  2. Ricordate sempre che un buon professionista, un buon manager è persona che parte da una profonda cura di se stessa, perché è chiaro che, se non siamo gentili con noi stessi, come potremo essere gentili con chi abbiamo di fronte a noi? Nello studiare e nell’approfondire la conoscenza attraverso l’esperienza degli altri abbiamo la grande possibilità di coltivare la nostra consapevolezza, e questo manuale è un ottimo punto di partenza.
  3. Siate audaci e coraggiosi: l’innovazione è il frutto di una ribellione andata a buon fine. Per poter consentire alla creatività di generare cose nuove, dovrete darvi il permesso di sbagliare.

Ricordiamoci sempre che il benessere di ogni persona fiorisce quando ci si sente in grado di poter fare e agire il sogno che ci si è prefissati, quando si sta bene in quello che si fa e nel contesto relazionale in cui ci si trova. Non possiamo chiedere a una stella alpina di fiorire nel deserto, o a un corallo del mare di riprodursi su un ghiacciaio. Però possiamo rispettare e riconoscere il talento di ciascuno e incoraggiarlo a crescere, partendo sempre dalla profonda consapevolezza di chi siamo autenticamente: è questo il primo passo verso una vita vissuta in armonia. 

Possiamo accogliere le nostre emozioni, le nostre capacità intellettuali connesse alla più profonda parte di noi che ci fa essere chi siamo. Tutto questo genera dentro di noi e fuori di noi motivazione, una motivazione endogena decisamente in grado di condizionare anche chi ci osserva da fuori (i potenti neuroni specchio funzionano!). Questo significa che arriveremo al raggiungimento dei nostri obiettivi senza sforzarci troppo e i risultati saranno visibili, duraturi e profittevoli per noi e per l’organizzazione nella quale abbiamo deciso di metterci in gioco. 
Dobbiamo diventare protagonisti delle nostre esistenze. Soltanto in questo modo potremo davvero vivere in armonia, con noi stessi, con gli altri e far fiorire le organizzazioni alle quali abbiamo deciso di donare il nostro “genio”! 
Buona lettura, buono studio e buona evoluzione.

Archivio storico dei numeri di DIRIGENTI INDUSTRIA in pdf da scaricare, a partire da Gennaio 2013.