25 anni di Fondirigenti: la formazione dei manager aumenta la produttività delle imprese
Nella cornice dell’Anno europeo delle competenze, il convegno ha presentato i risultati e le prospettive del fondo leader in Italia per il finanziamento della formazione dei dirigenti. L’investimento formativo conferma gli effetti positivi sulla produttività aziendale, ed è il migliore antidoto allo skill mismatch
a cura dell'Ufficio Stampa Fondirigenti
Si è svolta il 4 dicembre, presso l’Auditorium della Tecnica di Confindustria a Roma, la giornata di celebrazione dei 25 anni della Fondazione Taliercio, dal titolo Radici di Futuro: Competenza, conoscenza e competitività per la crescita della cultura manageriale, che ha avuto come fil rouge l’impatto della formazione manageriale sulla competitività del Paese.
L'evento, inserito dalla European Commission nel contesto dell’Anno Europeo delle Competenze, si è concentrato sull'importanza dell’investimento in formazione, sulle idee per affrontare gli scenari futuri e i valori da rafforzare di fronte alla rivoluzione digitale. Un futuro da interpretare attraverso “tre lenti”: quella dei numeri, che misurano l’importanza e i ritorni dell’investimento in formazione, quella delle idee sugli scenari e sui valori, di fronte alle sfide della rivoluzione digitale, quella della percezione dei principali stakeholder, sulle competenze necessarie ad affrontare un contesto in rapida evoluzione.
Fondirigenti, il fondo interprofessionale leader in Italia per il finanziamento della formazione dei dirigenti, promosso da Confindustria e Federmanager, a cui si affidano 14 mila imprese e più di 80 mila manager, sin dalle sue origini ha agito come un laboratorio di innovazione, una sede naturale di sperimentazione e riflessione, uno strumento per promuovere la managerializzazione attraverso la leva formativa.
“Sono passati 25 anni da quando Confindustria e Federmanager, con grande lungimiranza decisero di dare vita ad un organismo bilaterale, che avesse come finalità quella di presidiare e favorire l’eccellenza nella formazione manageriale in Italia – spiega il presidente Marco Bodini - In questi anni abbiamo aiutato imprese e manager ad affrontare grandi trasformazioni come il piano lndustria 4.0, la decarbonizzazione, l’economia circolare, l’organizzazione agile del lavoro, la formazione delle donne dirigenti, l’apertura di nuovi mercati, individuando e sviluppando sempre nuove “tracce di futuro”.
“Oggi, le sfide di un contesto in profonda trasformazione lasciano intravedere ampi spazi per l’ampliamento del perimetro di attività del Fondo – sottolinea il DG di Fondirigenti Massimo Sabatini - in un mondo in cui le competenze faranno sempre più la differenza, un soggetto come Fondirigenti che è in grado di analizzarle e promuoverle, finanziando la formazione per colmare i relativi fabbisogni, e valutandone l’impatto e i risultati, si colloca in un crocevia strategico, tanto per la competitività delle imprese quanto per l’occupabilità dei lavoratori”.
Nel corso dell’incontro, alla presenza di Marina Elvira Calderone, Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, e di Nicolas Schmit, Commissario Europeo per il lavoro e i diritti sociali, sono stati presentati in anteprima i risultati di una ricerca sulla correlazione tra investimenti in formazione manageriale e produttività delle imprese, e di una indagine sulle aspettative, le esigenze e le criticità legate alle competenze e alla formazione continua nel nostro Paese.
Dallo studio, effettuato con l’Università di Trento su diecimila imprese che hanno fruito dei finanziamenti del Fondo nel corso di un decennio, emerge un impatto positivo sulla produttività, con incrementi dello 0,04% nella produttività totale e dell'0,14% nella produttività del lavoro. L'impatto varia a seconda della maturità aziendale, della localizzazione e del settore. Le imprese più mature e quelle del centro-nord ne beneficiano maggiormente, così come le imprese manifatturiere rispetto a quelle dei servizi.
La survey condotta da Fondirigenti in collaborazione con Data Hubs, sulle competenze e le prospettive della formazione continua in Italia, vista da un campione di 500 imprenditori e 500 manager e 500 cittadini, ha mostrato la centralità delle competenze legate alla tecnologia, all’informatica e all’intelligenza artificiale. Sono ampie le preoccupazioni sull’effettiva disponibilità di tali competenze. Il 40% dei rispondenti teme, infatti, la perdita di posti di lavoro a causa del cambiamento tecnologico. È elevato, tuttavia, anche il consenso sul ruolo fondamentale che può svolgere la formazione continua nella riduzione di tali divari, a condizione che sia mirata sugli effettivi fabbisogni di imprese e lavoratori. Chi ha frequentato corsi di formazione ne sottolinea l’impatto positivo e nel 70% dei casi è disposto ad investire risorse proprie per la crescita delle proprie competenze.
Sulla base di queste evidenze si sono confrontati i panel di discussione sui valori e gli scenari di riferimento del management e sugli impatti della formazione sulla competitività delle imprese.
Hanno partecipato inoltre come relatori: Marco Bodini, Presidente di Fondirigenti, Barbara Cominelli, CEO di JLL Italia, Stefano Cuzzilla, Presidente di Federmanager, Alessandro Fontana, Direttore Centro Studi Confindustria, Roberto Paura, Presidente Italian Institute for the Future, Don Luca Peyron, Direttore Servizio Apostolato Digitale Arcidiocesi Torino, Massimo Sabatini, Dg di Fondirigenti, Luca Sburlati, CEO Pattern Spa, Maurizio Stirpe, Vicepresidente di Confindustria. Ha moderato i lavori la giornalista Maria Latella.
01 gennaio 2024