Quanto è importante oggi fare squadra anche in azienda

La testimonianza di una manager internazionale in occasione del convegno ALDAI-Federmanager indica come una grande azienda contribuisce alla valorizzazione del merito e alle competenze delle persone.

Ulrika Wikstrom

General Manager Lancome Italy at L'Oréal
L’Oréal è un ottimo esempio di intelligenza collettiva. Quando entrai in azienda, più di venti anni fa, eravamo già il numero uno “#1” nel settore cosmesi, con una forte vocazione allo sviluppo internazionale. Le 4 divisioni – consumer, lusso, parrucchieri e farmacia – erano 4 universi distinti, ciascuno con una "expertise" e una organizzazione a sé. C’erano pochi momenti di connessione e poche carriere e passaggi fra una divisione e l’altra. Molte competenze specifiche per competere e grande verticalità.
Oggi venti anni dopo, tante barriere sono state “abbattute” per un'azienda più agile nella risposta al consumatore e per poter focalizzare l’intelligenza e le forze al meglio laddove servono. Quindi, per crescere all’interno del gruppo è un plus aver fatto più esperienze (haircare, skincare, makeup o fragrance), cimentandosi in diversi marche e divisioni, perché permette di acquisire una visione più completa del consumatore e del suo comportamento, molto cambiato negli ultimi anni con l’arrivo del digital e dell’e-business. Oggi non esistono più consumatori monocanale che ragionano per fasce di prezzo. 
Una stessa persona compra oggi un mascara Maybelline, un solare Vichy, un fondotinta Giorgio Armani e uno shampoo Kérastase. Una volta, avremmo corso il rischio di generare concorrenza interna, invece di massimizzare il risultato del gruppo. Per cambiare mindset, abbiamo lanciato il nuovo manifesto, “Simplicity”, che si basa sull’attivazione dell’intelligenza collettiva. 
Da un modello basato sul manager carismatico, siamo giunti al manager d’ispirazione, punto di riferimento per i team collegati. Un ottimo esempio è il metodo di riconoscimento dei risultati e dei meriti che oggi applichiamo. Abbiamo creato un comitato di valutazione fra colleghi della stessa divisione, comitati interdivisione e a livello di gruppo per riconoscere gli sviluppi di carriera in funzione dei risultati raggiunti rispetto agli obiettivi di gruppo/divisione/business unit/individuali; un cambiamento notevole rispetto alle precedenti modalità di valutazione su base individuale e di business unit, il più delle volte qualitative.

Quanto l’intelligenza collettiva e il merito incidono sulle persone?

È molto importante oggi avere un mindset aperto e fare squadra nelle aziende, perché il mondo è più complesso, ambiguo, volatile ed incerto (VUCA). Per soddisfare un consumatore più longevo, che assume atteggiamenti più giovanili, più internazionale e trasversale, servono competenze multiple e nuove, team connessi, capaci di far fronte a questa ricchezza per poter competere al meglio. 
In Italia potremmo realizzare un salto concreto migliorando l’intelligenza collettiva, mettendola a fattor comune per sfruttarla appieno. Non possiamo permetterci di escludere dal mondo del lavoro circa la metà dell’intelligenza collettiva femminile. Si fanno sempre meno figli e siamo il Paese, dopo il Giappone, più vecchio al mondo. Questa tendenza, come emerge dalle indagini, incide molto sulla felicità di tutti noi. Per fortuna non stiamo parlando di scienza quantistica, ma di fare piccoli passi utili per cambiare questa situazione. Quindi, se ciascuno di noi oggi agisse in modo innovativo in azienda per attrarre investimenti e far crescere i talenti, gli oneri finanziari inciderebbero meno. Potremmo così permettere all’azienda di crescere e creare un clima di fiducia sociale nel futuro per aumentare i consumi di qualità e fare più figli.
Il nostro sistema di riconoscimento dei risultati in azienda oggi è basato sul merito. Il team è il nuovo protagonista ed è compito del responsabile esaltarlo, facendo crescere i suoi talenti e valorizzando le diversità. 
Questo sistema allargato, che include anche i responsabili degli altri team, con un sistema di feedback continuo e a 360°, spinge a premiare il merito percepito da tutti gli stakeholder e a generare maggiore consenso sulle promozioni. Questo incentiva le persone a collaborare maggiormente, favorendo la collaborazione e il supporto fra team.
La “call to action” di ALDAI-Federmanager affinché enti, manager, imprese, istituzioni e università lavorino uniti tutti insieme per ottenere migliori risultati finalizzati al rilancio e al benessere del sistema Paese è una iniziativa molto ambiziosa e necessaria per l’Italia. Mi piacerebbe vedere un piano semplice e concreto basato su piccoli passi. Comincerei dal metro di valutazione e premiazione delle persone già presenti nelle aziende per incentivare il merito che sia uomo, donna o del team.  Poi lavorerei sulle diversità, perché oggi più che mai servono più punti di vista. Sono convinta che la parità di genere costituisca un indicatore di performance e uno dei principali driver di innovazione. E la cosa più importante sarebbe l’impegno dei manager nel dare l’esempio facendo seguire alle parole i fatti. Fare magari meno cose, ma farle davvero. Ogni giorno.


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