Ricorsi, Corte Costituzionale, manovra finanziaria 2025
Positività recenti e Rischi futuri
Di Antonio Pesante
Federmanager FVG e componente del Comitato Nazionale Pensionati
Sui tagli, penalizzanti ed iniqui, della perequazione pensionistica decisi dal Governo per gli anni 2023/2024, CIDA ha presentato 7 ricorsi giudiziari in varie regioni italiane.
Cinque di questi sono stati rigettati dal giudice di riferimento, per i restanti il ricorso al tribunale ordinario di Monza l’udienza è fissata per il 15 novembre 2024 e quello alla Corte dei Conti di Roma, dopo vari rinvii, l’udienza è stata calendarizzata per il 18 giugno 2025.
Altre organizzazioni e persone singole di mia conoscenza hanno presentato ricorsi, e anche questi, sino ad ora, hanno avuto il rigetto degli stessi da parte del giudice di riferimento.
Un gruppo di dirigenti scolastici in pensione, coordinati da Marco Panti, hanno presentato ricorsi personali alla Corte dei Conti, ottenendo il 6/9/2024 una ordinanza del giudice monocratico della Corte dei Conti della Toscana, dott.ssa Khelena Nikifarava, di trasmissione degli atti alla Corte Costituzionale per dubbi di costituzionalità sul ricorso presentato da Marco Panti, tale ordinanza è stata pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana il 9/10/2024. Un ulteriore ricorso presentato dalla dirigente scolastica in pensione Annunziata Nicola, ha ottenuto l’11/9/2024, dal giudice monocratico dott. Michele Minichini della Corte dei Conti della Campania, la trasmissione degli atti alla Corte Costituzionale per dubbi di costituzionalità. Anche questa ordinanza è stata pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana.
Dalla pubblicazione sulla G.U. si ha un termine di 20 giorni per poter depositare, presso la Corte Costituzionale, decisione di agganciarsi a queste dichiarazioni di illegittimità costituzionale, tramite presentazione di opinioni scritte a integrazione di quanto deliberato dal giudice.
CIDA, nei tempi dovuti, ha fornito alla Corte Costituzionale una corposa memoria in merito, mettendo in evidenza tutti i vari punti presentati sui ns. ricorsi, quali:
- Percorso di venti anni di continua penalizzazione delle nostre pensioni.
- Quantificazione del danno subito per perdita del potere d’acquisto.
- Mancata separazione nei conti INPS tra assistenza e previdenza.
- Illustrazione della composizione dei beneficiari di pensioni integrative.
Il documento presentato dai nostri avvocati, di circa venti pagine è stato dettagliato anche con dati attuariali, statistici ed economici.
Anche l’Associazione Nazionale Magistrati si è collegata al giudizio a sostegno delle nostre posizioni.
Naturalmente anche INPS e il Presidente del Consiglio dei Ministri hanno depositato atti di intervento, chiaramente di parere contrario alle nostre.
In base all’articolo 10 sulle norme integrative per i ricorsi alla Corte Costituzionale, il suo Presidente ha calendarizzato la discussione dei ricorsi alla udienza pubblica del 29 gennaio 2025 alle ore 9,30. Incrociamo le dita e speriamo in una decisivo e definitivo giudizio a noi favorevole.
In merito alla Manovra Finanziaria 2025 tutti abbiamo letto, nel documento programmatico approvato con DDL del 15 ottobre firmato dal capo dello stato e presentato alle camere per la discussione, di un ritorno della perequazione nei termini della legge 388/2000 con i tre scaglioni di calcolo 100% - 90% - 75% e con calcolo progressivo a scaglioni di importo pensionistico lordo.
L’iter della finanziaria prevede la audizione alla Camera dei Deputati dei rappresentanti delle imprese, sindacati, professionisti, del terzo settore e infine del Ministro dell’Economia e Finanza Giancarlo Giorgetti. Entro il 11 novembre possono essere presentati, dai Deputati di maggioranza e opposizione, emendamenti al testo in discussione.
CIDA presenterà vari emendamenti in merito.
CIDA è inoltre intervenuta il 29 ottobre 2024, alla presentazione alla camera dei Deputati del convegno “Il difficile finanziamento del welfare italiano” di Itinerari Previdenziali di Alberto Brambilla, ribadendo tutti i punti compresi nei nostri ricorsi.
Dopo l’approvazione alla Camera del testo integrato/stralciato dai suddetti emendamenti lo stesso passerà alla aula del Senato e da questo momento si prevede che tutto si svolgerà con vari passaggi, concludendosi infine probabilmente con veloci passaggi con voto di fiducia per eventualmente concludersi con l’approvazione obbligata entro il 31 dicembre 2024 onde impedire l’esercizio provvisorio.
Vedremo e vivremo con determinazione questi avvenimenti.
25 novembre 2024