Novembre: gli industriali si attendono una produzione stabile

A novembre le aspettative delle grandi imprese industriali indicano una produzione sostanzialmente stabile, sebbene siano in lieve peggioramento rispetto alla rilevazione precedente: l’ampia maggioranza delle imprese ritiene la produzione stabile, mentre la quota di chi si attende un aumento moderato o rilevante si è ridotta (10,8% contro il 46,3%) Leggi »

PIL fermo nonostante inflazione bassa, maggiore fiducia e investimenti in crescita

Prezzi alimentari su e petrolio giù, mentre prosegue il taglio dei tassi USA. In Italia, investimenti in crescita anche nel secondo semestre, per i consumi sale la fiducia delle famiglie, export in lieve recupero.
Per i servizi indicatori quasi tutti positivi, ma l’industria rimane debole.
Dal 2023 l’industria male in Germania e Italia, meglio in Francia, bene in Spagna. Negli USA deboli la manifattura e i consumi, in Cina frenata dell’industria Leggi »

Il petrolio è meno caro e si attenua l’incertezza globale, ma pesano dazi e dollaro svalutato

Il petrolio è meno caro e si attenua l’incertezza globale, ma pesano dazi e dollaro svalutato. Evidente l’impatto dei dazi, che in agosto abbattono le vendite italiane verso gli USA.
In Italia gli investimenti sono in crescita, i consumi in miglioramento, ma i servizi restano deboli e l’industria è ancora in difficoltà.
Nell’Eurozona soffre l’industria tedesca e la crescita USA è frenata, mentre in Cina regge l’export Leggi »

Un popolo oppresso dalle tasse? Non esattamente…

Il 43,15% degli italiani non ha redditi e vive “a carico” di qualcuno.



Dall’ultimo Osservatorio sulle dichiarazioni dei redditi ai fini IRPEF realizzato dal Centro Studi e Ricerche Itinerari Previdenziali con il sostegno di CIDA emergono alcune verità scomode e controcorrente: il 72,59% degli italiani dichiara redditi fino a 29mila euro, corrispondendo solo il 23,13% di tutta l’IRPEF, un’imposta neppure sufficiente a coprire le prime tre funzioni di welfare (sanità, assistenza sociale e istruzione). La fotografia di un Paese in cui in realtà sono pochi a pagare per tutti Leggi »

Mancata rivalutazione pensioni: in 30 anni bruciato un anno di vitalizio

Il nuovo studio realizzato da Itinerari Previdenziali in collaborazione con CIDA denuncia una svalutazione strutturale delle pensioni medio-alte, che danneggia ancora una volta soprattutto il ceto medio. Una lunga storia di tagli trasversali e continui, che colpisce proprio quegli 1,8 milioni di pensionati che hanno versato più tasse e contributi, minando la fiducia nel patto generazionale Leggi »

Cartoline d'autunno

Dalle rive assolate dei laghi lombardi ai sentieri e boschi d’autunno dove la luce soffusa tipica di questa stagione si estende fino alle città.
La Lombardia si racconta attraverso luoghi e paesaggi che seguono il ritmo della natura, atmosfere che sanno sorprendere Leggi »

Luglio: migliorano le aspettative degli industriali

A luglio, le grandi imprese industriali italiane segnalano un lieve miglioramento delle aspettative produttive: più della metà degli intervistati prevede un aumento della produzione, ma per lo più moderato, mentre diminuisce la quota di chi si attende stabilità. Tuttavia, questi dati - raccolti tra il 16 e il 24 luglio, quindi prima dell’intesa sui dazi tra UE e Stati Uniti del 27 luglio - non tengono conto di un possibile peggioramento delle attese Leggi »

Giugno: le imprese sono più prudenti

A giugno le grandi imprese industriali segnalano aspettative stabili sulla produzione, con un lieve aumento delle previsioni di calo. Domanda e ordini restano i principali fattori di traino. Migliorano le attese su manodopera e materiali, ma peggiorano quelle su impianti e condizioni finanziarie Leggi »

I dazi colpiscono fiducia ed export. L’ennesima guerra rincara l’energia, peggiorando le attese

La produzione industriale italiana ha recuperato nel primo trimestre e anche ad aprile, ma l’export extra-UE sta calando, presumibilmente per l’effetto dei dazi (solo parzialmente compensato dal mercato europeo).
La guerra Israele-Iran ha fatto impennare i prezzi dell’energia (che erano calati con le aspettative di crescita mondiale, per effetto dei dazi), facendo venire meno una delle due conseguenze positive dei dazi.
L’altra conseguenza positiva, sui tassi di interesse, rimane in piedi. L’apprezzamento dell’euro, infatti, moderando il prezzo degli input e dei prodotti finiti importati e pagati in dollari, frena l’inflazione in Europa e consente alla BCE di accelerare la discesa dei tassi che, infatti, sono già al 2,00%, valore che solo qualche mese fa ci si aspettava per fine anno.
D’altra parte, la svalutazione del dollaro si somma ai dazi americani, facendo arrivare a oltre il 20% la barriera totale all’export che riguarda gli Stati Uniti, ma anche le altre economie la cui moneta è agganciata al dollaro Leggi »

Il paradosso del ceto medio: troppo ricco per il fisco, troppo povero per il futuro

Il nuovo rapporto Cida-Censis svela il volto invisibile di chi regge il Paese: 1 su 2 teme il declassamento sociale, il 45% ha già tagliato i consumi, quasi 8 su 10 ritengono che il welfare pubblico non risponda ai reali bisogni e oltre il 50% immagina per i figli un futuro all’estero.



Stefano Cuzzilla, riconfermato in mattinata Presidente Cida, propone un patto per il rilancio del ceto medio: “È il momento di ricucire il Paese: servono meno tasse sul lavoro, più equità nel welfare e una nuova centralità del merito. Senza il ceto medio, l’Italia perde crescita, coesione e democrazia economica” Leggi »

Rifiuti domestici. Forse non tutti sanno che…

Vizi e virtù della raccolta differenziata. Un dato spicca: quasi il 22% della frazione umida raccolta in modo differenziato viene buttata nuovamente umida raccolta in modo differenziato viene buttata nuovamente perché contaminata da sostanze improprie in conseguenza dei nostri comportamenti perché contaminata da sostanze improprie in conseguenza dei nostri comportamenti e anche per inadeguatezza degli impianti di trattamento e anche per inadeguatezza degli impianti di trattamento Leggi »

Maggio: le imprese sono meno pessimiste

A maggio gli industriali segnalano aspettative nel complesso stabili rispetto al mese precedente: la maggioranza prevede una produzione invariata, con un aumento di chi si attende una crescita. Dopo una lunga fase positiva, i giudizi sulle condizioni finanziarie tornano però in territorio negativo Leggi »

Incertezza e dazi frenano export e investimenti. Rischi per l’industria, che stava recuperando

Le minori attese di crescita riducono il prezzo dell’energia, agevolando il taglio dei tassi in Europa. Nei servizi l’andamento è incerto. Rischi da dazi per l’industria che si stava stabilizzando. In Spagna boom dell’economia non solo da turismo e costruzioni. Nell’Eurozona inizio 2025 favorevole ma frenata in vista, negli USA cala il PIL (prima dei dazi) ma l’economia regge, continua a crescere la Cina. Leggi »

Aprile: segnali negativi dalle imprese

Ad aprile, primo mese del 2° trimestre, l'Indagine Rapida indica aspettative lievemente peggiori rispetto al mese precedente per le grandi imprese industriali associate a Confindustria. Tengono le aspettative su domanda e ordini (+5,0% il saldo, da +6,1%), mentre la disponibilità di materiali peggiora notevolmente (-6,4% da -3,2%) Leggi »

Incertezza e dazi deteriorano il quadro anche se scendono i tassi e i prezzi dell’energia

Più ostacoli che spinte: forte l’impatto dei dazi sulla crescita mondiale e italiana, Borse in ribasso.
In Italia preoccupano gli investimenti, i consumi unico traino ma debole.
Per l’industria italiana si intravedeva stabilizzazione ma con i dazi c’è il rischio di una crisi strutturale.
Nell’Eurozona l’industria cala in Spagna e Francia, buona la crescita USA prima dell’annuncio dei dazi.
In Cina export cresciuto temporaneamente per anticipare i pesanti dazi Leggi »

Primo trimestre 2025: produzione in miglioramento. Labor hoarding in più di una impresa su tre

Sulla base dei giudizi delle grandi imprese industriali espressi per il mese di marzo, la produzione industriale è cresciuta nel primo trimestre 2025. Più di un terzo dei rispondenti (34,7%) dichiara che sta trattenendo forza lavoro anche in presenza di un calo della produzione (solo il 16,3% l’ha ridotta). Di questi, il 34,8% trattiene forza lavoro a causa delle difficoltà e dei costi elevati nel reperire nuovo personale qualificato; il 27,4% sta assumendo per far fronte alla trasformazione dei processi produttivi mentre il 37,8% sta ricorrendo alla cassa integrazione o alla riduzione temporanea delle ore lavorate Leggi »

50 anni di FAI

Un viaggio dalle origini dell’“azione bellissima” ai giorni nostri, con uno sguardo sempre attento al futuro Leggi »

Febbraio: le aspettative restano stabili

A febbraio, l'Indagine Rapida indica aspettative sostanzialmente stabili rispetto al mese precedente per le grandi imprese industriali associate a Confindustria. Migliorano le condizioni finanziarie (+7,2 il saldo), mentre peggiorano i costi di produzione (-5,7) e la disponibilità di materiali (-3,9) Leggi »

Il percorso di decarbonizzazione in Europa.
Il Piano Nazionale Integrato per l’Energia e il Clima (PNIEC)

Nell’ambito del Green Deal e del Piano Europeo per la Decarbonizzazione, i PNIEC nazionali giocano un ruolo strategico, essendo gli strumenti attuativi per raggiungere gli obiettivi stabiliti dal programma europeo Fit for 55 al 2030.
Il Gruppo Energia ed Ecologia, con questo articolo, fa il punto sulla situazione del PNIEC italiano spiegandone i contenuti, gli obiettivi e i nodi principali di attuazione, mettendone anche in risalto i punti di forza e di debolezza alla luce della valutazione della Commissione Europea Leggi »

Prosegue il taglio dei tassi, ma energia più cara e incertezza sui dazi. Automotive ancora in caduta.

Il rincaro del prezzo dell’energia che sta facendo risalire l’inflazione, l’incertezza legata ai possibili dazi USA, la debolezza europea e l’automotive ancora in caduta frenano l’economia italiana.
Il sostegno viene dal taglio dei tassi e dal recupero del reddito disponibile che però ancora fatica a tradursi in maggiori consumi.
L’export è condizionato dai bassi scambi intra-europei. I possibili dazi USA creano incertezza che rischia di frenare scambi e investimenti.
Nei servizi crescita modesta, mentre la produzione industriale è scesa di -1,1% nel 4° trimestre 2024, il 7° consecutivo in calo con l’automotive in caduta libera (-36,6% su dicembre 2023).
Guardando la dinamica delle borse che molto spesso anticipano le dinamiche dell’economia reale, le aspettative nel medio periodo appaiono più rosee in Italia, in Europa e negli USA Leggi »

Gennaio: migliorano le aspettative nell’industria

A gennaio, le grandi imprese industriali di Confindustria mostrano un miglioramento delle aspettative rispetto a fine 2024: oltre un quarto degli intervistati prevede un'espansione della produzione; la maggioranza stima una stabilità produttiva, mentre solo una piccola parte anticipa una contrazione. Restano alte le preoccupazioni per i costi di produzione nei prossimi mesi, complice il marcato aumento dei prezzi dell’energia Leggi »

Inizio 2025 con energia cara e rischio dazi. Ancora bene i servizi, meglio l’industria, male l’export

Inizio 2025 con energia cara e rischio dazi. Ancora bene i servizi, meglio l’industria, male l’export. Sale il prezzo del gas in Europa, elettricità troppo costosa in Italia. Spinte contrastanti per la crescita, più inflazione in Europa, sui tassi la BCE sarà più prudente. Investimenti in flessione, i consumi sono corretti al ribasso, quasi fermo il mercato del lavoro. L’export italiano è in calo, mentre nell’Eurozona si vedono dinamiche eterogenee tra paesi. Negli USA male l’industria e bene i consumi, in Cina boom dell’export Leggi »
Archivio storico dei numeri di DIRIGENTI INDUSTRIA in pdf da scaricare, a partire da Gennaio 2013.